Pagelle Champions League

Vlahovic lascia subito il segno ma Rabiot regala il pareggio

Nel primo turno ad eliminazione diretta, la Juventus spreca l’occasione con il Villarreal di Emery. Tutto rimandato a Torino. Le pagelle degli ottavi

Vlahovic lascia subito il segno ma Rabiot regala il pareggio

La Juventus si ferma sul 1-1 al Estadio della Ceramica, contro il Villarreal di Emery. Un risultato che non ha valore a livello di goal in trasferta, visto che da questa stagione tutti se la giocano alla pari con le reti effettive. Sugli scudi Vlahovic, che stabilisce subito un nuovo record da esordiente assoluto in Champions League.

 

Bene anche Danilo e Cuadrado, sempre in palla sulla destra, dove la squadra viaggia di più. Negativo il centrocampo, che non porta peso all'offensiva, preferendo un palleggio sterile. Dietro sono solidi, in avanti hanno un alieno, ma il vero tallone d'Achille rimane sempre e comunque la mediana. Perché Zakaria entra solo ad un minuto dalla fine? Ecco le pagelle dei bianconeri. 
 

Le pagelle della Juventus:

Wojciech Szczesny voto 6,5: Sta tornando ai suoi livelli e lo si sente fin da casa, con le urla continue nel richiamare la squadra in fase difensiva. È un perfezionista e non si limita mai alla soluzione più semplice: spesso predilige lanci lunghi sulla punta per accelerare la manovra, oppure gestisce rapidamente il possesso con i tre centrali, come se fosse un mediano aggiunto. Si mette alla prova al meglio sulle varie conclusioni avversarie, compiendo un vero miracolo nel primo tempo. Sul goal del pari non può nulla: l’errore è tutto di Rabiot.

 

Mattia De Sciglio voto 6: Un’altra partita corretta, dove non commette particolari sbavature, ma nemmeno giocate memorabili. Sembra essere sempre di più questo il suo ruolo in rosa: una sicurezza per la prestazione, che garantisce il compitino. Al contrario di Cuadrado non sfrutta al meglio la fascia, prediligendo il possesso basso con i tre centrali. Si allinea spesso con loro per dare maggiore massa difensiva, lasciando però spesso sguarnita la sua fascia in fase di attacco. 

 

Danilo voto 7: Torna nel ruolo di terzo centrale, mettendo in luce una prestazione molto positiva, seppur con qualche errore in fase di uscita palla al piede. Si merita però innanzitutto gli applausi per il lancio perfetto in occasione del primo goal di Vlahovic. Si muove con velocità nei pressi dell’area piccola, uscendo a carte scoperte sull'esterno avversario, alternando con costanza la sua posizione, stretta o lunga. Ha grande cuore per questa squadra e lo dimostra ogni volta che si sacrifica in un ruolo diverso: una duttilità essenziale per Allegri.

 

Matthij De Ligt voto 7: Un giovane sontuoso, capace di giocare prestazioni di alto livello con grande costanza. Il coraggio è la sua arma, nonostante sia appena un classe 99, ha la cattiveria agonistica per mettere sotto ogni tipo di attaccante. Un leader silenzioso, su cui però l’intero gruppo punta per mettere in salvo la porta bianconera. Si prende dei rischi, specie quando non si guarda alle spalle, ma la sua sicurezza nell’agire d’istinto lo mette sempre in una posizione di vantaggio rispetto a qualsiasi altro giocatore.

 

Leonardo Bonucci voto 6,5: Entra al posto dello sfortunato Alex Sandro, portando però maggiore peso difensivo. Dopo una prima frazione in cui hanno rischiato diverse volte, il suo ingresso ha permesso di ristabilire equilibrio anche sulla retroguardia. Talvolta erra qualche passaggio, che solitamente, viste le sue qualità tecniche, è abbastanza sorprendente. In ogni caso le punte non riescono mai a sovrastarlo, vista la sua esperienza nell’anticipare in modo pulito chiunque si trovi a tiro.

 

Weston McKennie voto 5,5: Anche lui decisamente meno spettacolare del solito, soprattutto in fase d’impostazione, dove più di una volta butta via dei palloni per eccesso di foga. Deve mantenere la giusta lucidità per dare una mano ai suoi, visto che per alcune giocate personali, ha rischiato di dare delle chance in contropiede agli avversari. Si fa portare via palla con facilità, facendo grandi confusioni nello schermare la difesa. Si inserisce con continuità, non trovando mai però lo specchio della porta. 

 

Manuel Locatelli voto 5,5: Una delle prime gare confusionarie in questa stagione bianconera. Perde troppi palloni a causa di una manovra di palleggio lenta. Scherma la difesa, facendosi superare a volte però da Lo Celso, che scappa in più di un’occasione. Deve avere maggiore forza mentale di rimettersi in gara quando le cose non vanno bene. Invece tende a perdersi in un bicchiere d’acqua quando va in palla.

 

Juan Cuadrado voto 6,5: Rispetto al solito, tende a rimanere più basso, per poter coprire i centrocampisti che salgono in fase offensiva. Limita l’esterno avversario spagnolo, con interventi puliti, talvolta essenziali per le ripartenze. Si trasforma in trequartista dai piedi buoni quando tenta di innescare le punte con lanci lunghi, molto geometrici. Le sue moltitudini doti permettono di cambiare modo di interpretazione della gara, scegliendo con libertà dove preferisce agire e colpire.

 

Adrien Rabiot voto 5,5: Tra i tre centrocampisti, fino al goal del pareggio avversario, è stato indubbiamente il migliore, vista la sua grande voglia di alzare l’intensità quando porta palla in avanti. Rovina però la sua gara proprio sul goal di Parejo, dove se lo perde in maniera assurda. Un giocatore della sua esperienza che si fa superare alle spalle non può essere possibile e la rabbia di Allegri nei suoi confronti è stata immediata. E giusta. 

 

Alvaro Morata voto 6: Gioca una gara generosa, dove spende tanto per i compagni, limitandosi così, più volte in fase offensiva. Si porta a spasso la difesa, creando dei vortici importanti per i palloni in profondità, tutti destinati poi a Vlahovic, che lo deve ringraziare. Il voto rimane giusto sufficiente per le due uniche occasioni che ha avuto, sfruttate entrambe nel modo peggiore. Sembra una contrazione, ma la continuità di goal rimane ancora un suo limite. 

 

Dusan Vlahovic voto 8: Segnare in Champions League, alla prima presenza assoluta nelle coppe europee, al primo minuto, non è da tutti. Anzi, forse ci riescono solo i grandi campioni, visto che il record del club a riguardo lo deteneva un certo Sivori. Il serbo ha cambiato totalmente l’assetto offensivo di Allegri, dando il doppio, se non il triplo, di possibilità in più, quando si tratta di attaccare in avanti. Che sia alta, bassa, in profondità o di sponda, lui saprà sempre gestire al meglio ogni pallone. Tecnica sul goal sublime.

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