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Juve e Inter, il Derby d’Italia per la rinascita: ecco come arrivano

Due squadre che vivono un periodo completamente diverso, ma che potrebbero lottare per lo stesso obiettivo da qui alla fine. Una sfida per rialzarsi

Juve e Inter, il Derby d’Italia per la rinascita: ecco come arrivano

Dopo la delusione azzurra, in cui la nostra Nazionale è stata eliminata dai playoff validi per accedere al Mondiale in Qatar il prossimo inverno, riprende il campionato, che si accende da subito con il botto. Infatti domenica sera è in programma il Derby d’Italia, tra Juventus e Inter, che rappresenta da sempre una sfida unica e in questa specifica stagione, anche decisiva

 

Infatti i bianconeri vogliono provare a rimanere in gioco per una vera e propria impresa, che da gennaio si sta pian piano concretizzando: vincere con i nerazzurri riuscirebbero a rientrare nella corsa scudetto o almeno ad impensierire le tre davanti. Ricordiamo ovviamente che la squadra di Inzaghi ha dalla sua parte una gara da recuperare con il Bologna, che a questo punto diventa essenziale per le sorti finali di questa stagione molto competitiva

 

I Campioni in carica stanno vivendo il loro peggior momento dell’anno, dopo due anni di dominio puro, stanno incontrando alcune difficoltà inaspettate, rischiando di mettere in grave pericolo i loro obiettivi. Considerando che entrambe giocano attualmente sugli stessi fronti, vista l’eliminazione dalle coppe europee e la semifinale di ritorno di Coppa Italia, rispettivamente con Milan e Fiorentina, ormai si gioca sullo stesso livello di fatica, con pochi alibi dalla loro parte, considerando le poche partite restanti da qui alla fine.

 

 Vivono momenti diversi, anche se una gara di livello così alto non può avere pronostici, specie per la storia che nasce dietro a questo duello immortale. In questa annata si sono già incrociate in due occasioni, con l’Inter che è avanti nelle vittorie. L’andata in campionato, a San Siro è terminato in pareggio, con i padroni di casa che hanno dominato la gara, portandosi in vantaggio nel primo tempo con Dzeko, sfiorando in più occasioni la rete del raddoppio

 

Ad un minuto dalla fine si sono infiammate le polemiche, con l’arbitro che ha assegnato un calcio di rigore, poi trasformato da Dybala, che ha lasciato però diversi dubbi, per un presunto fallo di Dumfries su Alex Sandro. I ragazzi della Pinetina si sono riscattati in Supercoppa Italia con un goal al 120esimo, su un movimento di Sanchez da attaccante vero ad un secondo dai rigori. Una sconfitta bruciante per Allegri, che da quel mese di dicembre ha voluto mutare le carte in tavola, trasformando la delusione in arma per rinascere. 

 

Ai tempi riesce ad andare in goal anche Lautaro, che oggi rappresenta il grande punto interrogativo del team. La sua prestazione determina spesso la fase offensiva dei nerazzurri, che non trovano la miglior forma dell'argentino (esclusa la Salernitana) da diverso tempo. Una gara dalle mille emozioni, che il Milan segue con grande interesse, così come i partenopei, con la speranza che possa rappresentare, magari con un pareggio, un nuovo trampolino di lancio per prendere ulteriore distacco dalle due compagini che inseguono

Juventus, l'ultima chance

Nel girone di andata non lo avremo mai detto, ma indubbiamente i bianconeri partono leggermente favoriti, in una gara dall’alto spessore. Il momento negativo dei nerazzurri deve essere il punto debole da colpire: giocare con spensieratezza, sapendo che dall’altra parte vi è una forte prova di responsabilità da affrontare. Mettere al tappeto i ragazzi di Inzaghi sarebbe l’occasione giusta per poter avvicinarsi ancora di più, alzando così notevolmente le pressioni. 

 

La gara in Champions League persa per 3-0 con il Villareal poteva essere una dolorosa freccia nel fianco, visto che l’obiettivo stagionale principale è volato via come il vento, senza mostrare nessun miglioramento rispetto alle ultime tre stagioni. La testa in campionato è cambiata però, specie sotto il punto di vista dell’approccio, dove tirano maggiormente fuori il carattere, imponendosi subito nella gara. 

 

Aver aumentato la massa offensiva con Vlahovic ha cambiato radicalmente la struttura nella manovra del gioco, portato non più sulle poche occasioni, con il baricentro basso, ma a verticalizzazioni e palloni dall’esterno per gli attaccanti in mezzo. Questo ha permesso a Morata di diventare un giocatore diverso, con più possibilità di estendere le sue caratteristiche. Infatti lo spagnolo si aggira da “finto esterno”, giocando di fatto da seconda punta

 

Grazie a questa nuova posizione è più libero di muoversi per il campo, sfruttando le sue innumerevoli doti tecniche, anche nel puntare l’uomo. Avere in mezzo all’area un giocatore come Vlahovic permette a tutti di poter dare di più, grazie ai tanti spazi che riesce a creare, contenendo metà retroguardia. Dietro le cose sono migliorate, anche Szczesny ha ritrovato la tranquillità giusta per mettere in salvo i pali bianconeri. Non a caso i goal subiti sono diminuiti, anche se la rocciosa difesa bianconera è stata attenta in diverse gare di inizio anno. 

 

È così è rimasta, con l’introduzione di Rugani tra i titolari, che sta sostituendo al meglio l’infortunato Chiellini. In mezzo bisogna migliorare, non avere a disposizione Zakaria non aiuta e le soluzioni, talvolta, mancano. La qualità devono alzarla Rabiot e Locatelli, con Arthur che invece deve evolversi come mediano. Con un Dybala concentrato sul campo i jolly da schierare non mancano a Max. 

Inter, prova da grande

Il momento più buio di una stagione favolosa. Così si potrebbe intitolare il momento negativo che sta vivendo la squadra di Inzaghi, con appena 7 punti nelle ultime 7 partite. Un campionato iniziato in salita, dove bisognava trovare i giusti meccanismi dopo una stagione gloriosa sotto la guida di Conte

 

I giocatori nuovi non decollano e i goal sono stati meno frequenti, ma poco a poco sono cresciuti, diventando inarrestabili. Una macchina da gol, condotta dalla accoppiata Dzeko-Lautaro, quasi più coesa di quella formata dall’argentino con Lukaku lo scorso anno. Arrivano a toccare il cielo, raggiungendo una distanza di dodici punti, a dicembre, dalla seconda in classifica. 

 

Un campionato quasi in tasca. Poi, il crollo. La coppia davanti non funziona più e le certezze, come Brozovic, Barella o De Vrij, perdono nella costanza, giocando un filotto insufficiente di partite. Non avere al top della condizione giocatori così importanti ha messo il team su un binario pericoloso, in cui si sono ritrovati fuori dalla Champions (dopo comunque due gare importanti) e si sono fatti superare sia dal Napoli, che dai cugini del Milan, attualmente in vetta alla classifica.

 

La stagione però non è finita e bisogna assolutamente rialzarsi. Questa gara con la Juventus è il miglior trampolino possibile per rilanciarsi nelle ultime 9 gare restanti (considerando il recupero a Bologna). La squadra ha saputo reagire con la Fiorentina, sfiorando più volte il sorpasso. 

 

Hanno una rosa che qualitativamente è superiore a quella di Allegri, anche se in questo periodo della stagione, conta quasi di più avere maggiori forze mentali, che tecniche. Se sapranno rispondere, magari rilanciando chi dovrebbe essere protagonista, l’obiettivo di tornare su si può velocemente concretizzare. Dipende dalla loro concretezza nell’approccio mentale e nella freddezza sotto porta.

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