Cosa succede a bordo campo

Gli allenatori della Serie A 2022/23: conferme e novità in panchina

Diverse società calcistiche italiane hanno deciso di portare una nuova aria a livello tattico nella speranza di migliorare i risultati dell’anno scorso

Gli allenatori della Serie A 2022/23: conferme e novità in panchina

Rispetto alle passate stagioni, vi sono stati diversi cambi sulle panchine della Serie A: i club hanno deciso di mutare per poter fare velocemente un evoluzione. La competizione è alta e la voglia di migliorare accresce per tutte le società, che puntano ad un mercato rivoluzionario. Con il Mondiale in arrivo, il prossimo campionato sarà inevitabilmente diverso rispetto a ciò a cui siamo sempre stati abituati: a livello fisico e mentale è necessaria una forte mano d’aiuto, da parte degli allenatori.

 

Gli allenatori della Serie A 2022/23:

Atalanta: Alla fine il “professore” Giampiero Gasperini rimane ancora alla Dea: l’annuncio di un’inattesa conferenza stampa ha lasciato diversi dubbi per una notte, ma quando ha iniziato a parlare, ha continuamente ribadito il suo amore per i colori bergamaschi. Vuole una risposta da parte della società, per risalire da subito la china, con una mezza rivoluzione della rosa. Ha alzato i toni, ma rimane nel posto che lo ha lanciato definitivamente: la favola prosegue.

 

Bologna: Dopo l’ennesimo anno colmo di punti interrogativi, il Bologna ha comunque deciso di affidarsi ancora una volta a Sinisa Mihajlovic, in vista della prossima stagione. L’allenatore serbo sta recuperando dalla grave malattia e ha intenzione di cambiare pesantemente passo con la sua squadra, dopo che ha navigato nel vuoto per troppe annate. Migliorare la rosa, cercando realmente di capire chi possano essere gli elementi chiave da lanciare, specie in mezzo ad un grande numero di giovani promesse.

 

Cremonese: Ancora oggi molti tifosi del club si questionano sulla vicenda legata a Fabio Pecchia, che dopo aver conquistato la Serie A, ha deciso di rimanere in B, questa volta a Parma. Una scelta che ha trasmesso un malumore generale, specie per la scelta del sostituto, che ancora oggi non convince del tutto l’ambiente di Cremona: Massimiliano Alvini, direttamente da Perugia, ha fatto un salto diretto nella massima serie. Sarà pronto? È presto per dirlo, indubbiamente il suo gioco offensivo può essere una variante interessante, considerando la rosa già abituata a segnare molto.

 

Empoli: L’addio di Andreazzoli è una ferita che non si chiude in poco tempo, soprattutto se consideriamo il grande affetto creato con la tifoseria toscana. Dopo aver illuminato l’ultimo campionato, non ha trovato l’accordo con il presidente Corsi, lasciando prematuramente la squadra. Affidarla a Paolo Zanetti è comunque una scelta saggia, vista la sua bravura a gestire i giocatori giovani: potrebbe lanciare definitivamente alcune pedine promettenti. Ha un conto in sospeso con la Serie A, dopo l’amaro addio di Venezia.

 

Fiorentina: In casa Viola i muri tremano, anche se ad oggi la dirigenza trasmette ancora tranquillità alla tifoseria: dopo alcuni disguidi, specie per il mancato rinnovo di Torreira, sembrerebbe ancora Vincenzo Italiano il tecnico dei toscani, che adesso però si aspetta manovra importanti da parte del presidente Commisso. Si è ipotizzato un ritorno a sorpresa di Paulo Sousa, ma la possibilità di perdere il giovane allenatore ex Spezia è un rischio troppo grosso per l’intrigante progetto appena lanciato. In settimana è previsto un summit per definire il futuro del club.

 

Inter: La prossima stagione potrebbe diventare la svolta definitiva per Simone Inzaghi: imporsi da grande, per raggiungere il livello degli altri top club europei. Riprendersi il tricolore è il minimo, specie per le tante operazioni che sta trattando la società, con la speranza di evolvere notevolmente la rosa. Sulla carta sono quelli più avanti ed aver già inquadrato da parte di tutti il gioco del tecnico è un aspetto fondamentale per giungere al più presto all’obiettivo finale. La crescita continua e questa squadra è pronta a tornare “pazza” come ai tempi gloriosi.

 

Juventus: Massima fiducia a Max Allegri, che dopo aver attraversato uno dei peggiori anni della sua carriera, vuole rimettere al più presto la squadra in carreggiata. Indubbiamente la rosa è completamente da rivalutare, ma se effettivamente stanno tornando alcuni pezzi pregiati della sua prima Juve (vedi Pogba) si potrebbe finalmente rivedere il gioco offensivo di un tempo, in cui scendevano in campo domando gli avversari. Con le ambizioni che sono alle stelle e le responsabilità sempre più grandi, il tecnico toscano non può più permettere un passo falso. Non verrebbe perdonato.

 

Milan: Il progetto riparte da lui, l’uomo dei miracoli, che ha ormai il nome impresso nel cuore di ogni tifoso rossonero: Stefano Pioli, l’artefice dello scudetto “da gruppo vero”. Non ci si può più affare unicamente alla coesione di squadra, anche se è la principale forza dei milanisti, ma bisogna cercare di raggiungere il livello tecnico e tattico delle altre rose. Aver vinto lo scudetto è sicuramente un punto di partenza enorme per confermare questa squadra tra le prime tre del campionato: se il nome del club dovesse continuare a rimanere in prima fila, ci godremo l’ennesima mossa da maestro dell’ex allenatore di Lazio e Inter. 

 

Napoli: “Ti ridiamo la Panda, basta che te ne vai” così i tifosi partenopei hanno salutato Luciano Spalletti nell’ultima gara casalinga degli azzurri, facendo intendere di non aver apprezzato del tutto gli atteggiamenti del tecnico durante la stagione. Nonostante ciò lo stesso allenatore ha confermato che è lui il mister del futuro, con la speranza però che non ci siano ulteriori partenze dolorose per la sua rosa. Il mercato degli azzurri vive un momento commesso e la squadra potrebbe nuovamente essere rivoluzionata completamente.

 

Lazio: Quando si parla di Claudio Lotito ci si può aspettare qualsiasi cosa (basti vedere il caso Inzaghi) ma questa volta è stato di parola: Maurizio Sarri ha firmato il rinnovo, con l’ambizione di riportare i bianco celesti nelle mete alte della classifica. Il caso Milinkovic-Savic rischia di diventare decisivo per l’aggiunta di nuovi elementi in rosa, ma il tecnico ex Napoli si è raccomandato di tenere il maggior numero di elementi dello scorso anno: ricostruire tutto da zero sarebbe una sconfitta, specie per la difficoltà generale di assorbire appieno il suo gioco.

 

Lecce: Due anni fa è iniziato il percorso di Marco Baroni sulla panchina dei pugliesi, con cui è cresciuto sino a trovare la magica promozione. Un allenatore che non ha un’idea di gioco rivoluzionaria, ma preferisce affidarsi ad una buona fase difensiva che limiti il più possibile gli attacchi avversari. Tutti ragionano sul come fare muro, aggrappandosi poi ad un attaccante rapace, come Coda lo scorso anno. Lasciano pochi spazi alla manovra e questo ha mandato in tilt tante squadre che hanno affrontato. Chissà che non risucceda anche in Serie A.

 

Monza: La squadra dei sogni sta nascendo. O almeno questa è la speranza del presidente Berlusconi e del suo braccio destro, il “condor” Galliani. Dopo due anni di esperimenti è giunto sulla panchina l’esperto Giovanni Stroppa, che con poche partite ha valorizzato appieno i talenti scovati dagli scout del club lombardo. Non vogliono limitarsi ad una semplice salvezza, ma ad un salto più rapido nella massima serie: il tecnico non ha mai fatto bene in Serie A, tra Crotone e Pescara:  le intenzioni di affermarsi definitivamente anche nella massima serie italiana sono alte, specie se alla rosa possono essere aggiunti grandi innesti.

 

Roma: Le voci sul PSG hanno fatto tremare l’ambiente giallorosso, che alla fine però ha potuto sorridere di fronte alle promesse d’amore fatte da José Mourinho, fresco vincitore della prima edizione di Conference League. Se il club vuole raggiungere realmente uno step superiore, il più velocemente possibile, si deve per forza affidare allo “Special One”, che ha l’abitudine di far rinascere top club allo sbando. Ad oggi gira tutto dalla loro parte e anche la società si è finalmente decisa ad accontentare appieno le richieste del tecnico, non mischiandosi più nelle vicende di mercato: il destino è nelle mani del portoghese. 

 

Sampdoria: Alla fine, seppur con qualche incertezza iniziale, Marco Giampaolo dovrebbe rimanere alla guida dei Doriani. La società ha voluto fare un resoconto per il futuro, analizzando con precisione quali aspetti potessero evolvere rispetto alla difficile stagione appena terminata. Necessitano di una revisione totale della rosa, con maggiori punti di riferimento su cui appoggiarsi: prendere decisioni forti su chi possa realmente portare ad un buon livello la rosa.

 

Sassuolo: Il predestinato non si tocca. Questo è il messaggio chiaro di Carnevali e del resto della dirigenza sulla permanenza di Alessio Dionisi, ormai intoccabile per tutti. Il suo gioco è stata una delle innovazioni di quest’ultima annata, considerando che ha evoluto le basi installate da De Zerbi, accrescendo l’intero sistema, tra giocatori e idee di manovra. Può vantare alcuni talenti spettacolari in rosa, specie nel reparto offensivo, dove lo scorso anno sono arrivati tutti in doppia cifra. Indubbiamente la sua rosa subirà dei mutamenti e deve essere bravo a non perdere il passo. 

 

Salernitana: Dopo alcuni giorni in alto mare, in cui l’addio di Sabatini ha scombussolato l’intero ambiente, è arrivata finalmente la conferma di Davide Nicola per la prossima stagione. Una notizia che ha tranquillizzato l’ambiente. Perdere tutto ciò che hanno costruito in questi ultimi mesi non avrebbe avuto senso, specie per capire realmente quale strada sarebbe stata la migliore per accrescere il club. Il tecnico vuole però garanzie: senza il suo direttore sportivo di fiducia avrà maggiori difficoltà, ma l’ambizione di portare subito alla salvezza gli amaranto è immensa e come ben sappiamo, su questo, lui è il numero uno. 

 

Spezia: Una situazione che lascia ancora diverse perplessità, specie per come si è evoluta: Thiago Motta nonostante l’ottima stagione non è mai andato d’accordo con la società, che ha voluto assolutamente la separazione. Un tecnico che merita una piazza importante, per continuare a proporre il suo calcio ben manovrato. Il sostituto è Luca Gotti, che ad Udine, seppur con un addio amaro, ha lasciato un’impronta interessante. Un elemento che potrebbe portare ulteriore al gruppo ambizioso degli spezzini. 

 

Torino: Ripartire da Ivan Juric è obbligatorio, considerando i passi da gigante fatti dalla squadra in un solo anno. Ha riportato fiducia ad un ambiente malcontento, che ha individuato nel tecnico una figura quasi divina. Un idolo assoluto. Indubbiamente i tanti pezzi persi, tra prestiti e addii di mercato, non rendono la situazione generale semplice, specie per la continuità, ma l’allenatore è stato chiaro: sono in arrivo dieci nuove pedine che daranno vita al nuovo Toro. Attenzione, stanno tornando i granata e hanno un condottiero da brividi. 

 

Udinese: La perdita di Cioffi è stato un evento inaspettato, anche per la dirigenza, che si è ritrovata dal mattino alla sera senza allenatore sulla panchina, dopo aver trattato per diverso tempo il rinnovo. Una scelta che ha deluso l’ambiente, ormai certo di poter inviare un percorso di crescita, con un allenatore che ha mostrato iniziative interessanti e idee molto avanzate. Al suo posto hanno ripiegato su Andrea Sottil, anche lui particolarmente giovane ed ex giocatore proprio dei friulani. Arriva da un paio di esperienze positive in Serie B, dove però non ha mai sfiorato la promozione: si rivelerà all’altezza della situazione?

 

Hellas Verona: Un'altra sorpresa in questi primi giorni estivi è stato il saluto prematuro di Tudor al Verona. Il tecnico non ha avuto abbastanza garanzie sul futuro e dopo una stagione stupefacente, ha deciso di aspettare un’occasione più ghiotta per la prossima annata. I veneti però, a contrario di altri club, ha puntato su un tecnico giovane, promettente e con idee mirate per fare un bel calcio: Gabriele Cioffi, ex Udinese, si è promesso a Setti, che lo reputa perfetto per proseguire la filosofia “offensiva” nel sistema veronese. Se la rosa verrà smantellata, potrebbero salire ulteriormente di livello.

 

 

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