Caldo e Covid

Condizionatori e Covid: quali rischi si corrono, come evitarli

Con il nuovo picco di contagi, c’è chi teme che usare un impianto di condizionamento possa aumentare il pericolo di diffusione del virus. Cosa c’è di vero

Condizionatori e Covid: quali rischi si corrono, come evitarli

La morsa del caldo si fa sentire e la conseguenza immediata è che, specie nelle grandi città, si fa un maggior uso dei condizionatori.

Qualcuno, però, teme che possano un veicolo di maggiore diffusione del virus Sars-Cov2, specie in un momento in cui si sta registrando una nuova ondata di contagi. Ma è davvero così?

 

Le precauzioni generali

Gli esperti ricordano che, a prescindere dal rischio Covid, gli impianti di condizionamento dell’aria andrebbero sottoposti a regolare manutenzione, annuale, con la pulizia dei filtri. La revisione andrebbe eseguita stagionalmente, prima dell’accensione in modo da rimuovere la polvere che si deposita e soprattutto per evitare che si annidino germi e batteri all’interno che, una volta messo in funzione il condizionatore, rischierebbero di essere immessi nell’aria.

 

I rischi che si possono correre

Il primo e più immediato tra i rischi che si corrono se non si mantiene con condizioni ottimali un condizionatore è quello di andare incontro a possibili allergie (proprio a causa della polvere) o infezioni alle vie respiratorie. Non solo. Da un punto di vista di dispendio energetico, un impianto che non viene manutenuto correttamente può consumare di più perché il motore viene costretto a uno sforzo maggiore, senza contare il fatto che può andare incontro a malfunzionamenti, guasti o rotture.

Per quanto riguarda la salute, però, non si tratta dell’unica possibile conseguenza.

 

Dalle muffe alla legionella

Altri possibili “inconvenienti” possono riguardare altre malattie che possono essere veicolate da un impianto non adeguatamente pulito, a partire dalla legionellosi: si tratta di una malattia che colpisce i polmoni e di solito ha come sintomi classici una tosse continua, dolore al petto ma anche ai muscoli, uniti ad affanno e cefalea.

 

E il Covid?

A questo proposito, già due anni fa si era dibattuto sul rischio di diffusione del virus tramite i condizionatori. All’epoca il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università degli Studi di Milano, aveva chiarito sul sito del Gruppo San Donato che “i filtri presenti all’interno degli impianti hanno il compito di purificare l’aria, trattenendo le particelle nocive, e di deumidificare (ottimo contro il virus) ed evitare la formazione di muffe”. Secondo diversi esperti la presenza di aria condizionata all’interno di un locale non rappresenta di per se stessa un rischio di contagio.

 

Meglio il circolo aperto

Va ricordato, però, che una raccomandazione generale è a privilegiare il circuito aperto. Come si leggeva sullo stesso sito, infatti, “Scegliere se possibile la funzione di ventilazione a circolo aperto, per avere sempre aria pulita dall’esterno; far ventilare ogni 2-3 ore e pulire i filtri ogni settimana, per evitare l’accumulo di sporco e polvere”, sono raccomandazioni generali e importanti.

 

Come pulire i filtri da soli

Se per la manutenzione periodica l’ideale è chiamare un tecnico che effettui i controlli del caso, una semplice pulizia può essere eseguita anche dai proprietari dei condizionatori, nel caso in cui si tratti di elettrodomestici da casa. In genere gli esperti consigliano di rimuovere il grosso della polvere con un’aspirapolvere, dopo aver aperto il coperchio esterno dell’apparecchio. Poi si procede con la pulizia tramite un panno in microfibra e uno sgrassatore (o una soluzione di acqua tiepida e aceto per rimuovere lo sporco unto). Una volta asciugato viene suggerito anche il passaggio di un germicida specifico per condizionatori. Quanto ai filtri, occorre distinguere tra quelli a carboni attivi (togliendo quelli esauriti e lavando con acqua tiepida quelli recuperabili) o se tradizionali. In quest’ultimo caso è sempre bene seguire le procedure indicate nel libretto di manutenzione.

Infine, non va dimenticata la pulizia delle bocchette, con un panno morbido o una spugna non abrasiva, insieme a uno sgrassatore.

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