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Cambiano le regole sulle mascherine: quando, dove e quali usare

Siglato il nuovo protocollo Covid, ecco cosa cambia per negozi, bar, ristoranti, luoghi di lavoro. Le norme resteranno in vigore fino al 31 ottobre prossimo

Cambiano le regole sulle mascherine: quando, dove e quali usare

La svolta era nell’aria da tempo, anche perché il precedente protocollo Covid, che fissava le norme in materia di misure di sicurezza anti-Covid, era in scadenza il 30 giugno.

Dopo un primo vertice informale, con la riunione delle scorse ore si sono mette a punto le nuove linee guida che sono state sottoscritte con ministero della Salute, Mise e Inail e parti sociali.

Resteranno in vigore fino al 31 ottobre, per poi essere eventualmente riviste alla luce dell’andamento pandemico.

 

Mascherine, le nuove regole: cosa cambia nel privato

Le prime indicazioni riguardano i luoghi di lavoro privati, dove le Ffp2 sono raccomandate, anche se a decidere sono le singole aziende. La scelta dovrebbe essere frutto delle indicazioni del medico aziendale, che però non è presente ovunque. Di fatto, quindi, sparisce l’obbligo generalizzato, mentre rimangono maggiori cautele soprattutto in caso di presenza di lavoratori fragili. Come si legge nel protocollo, l’uso delle Ffp2 resta "un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative". Per questo "il datore di lavoro assicura la disponibilità di Ffp2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo". Insomma, sarà il datore di lavoro a dover fornire le mascherine filtranti.

 

Le norme per i lavoratori pubblici

Negli uffici pubblici, invece, la mascherina è soltanto "raccomandata", confermando quanto previsto dalla circolare emanata dal ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, il 29 aprile scorso.

Va usata solo quando il personale è a contatto con il pubblico, in assenza di idonee barriere protettive, in fila a mensa o in altri spazi comuni, o ancora in locali condivisi con una persona fragile. Va indossata anche negli ascensori e negli spazi che possano essere affollamento, oppure ancora in occasione di riunioni in presenza.

Sempre nel settore pubblico, invece, non è necessario portare la mascherina se si è in un ufficio da soli o in spazi più ampi come corridoi e scale, sempre che sia possibile mantenere le distanze di sicurezza.

 

Niente “liberi tutti”

Come precisato al termine dell’incontro, la volontà è quella di “snellire” le norme, pur non venendo meno all’esigenza di mantenere la sicurezza tanto che il Ministero ha chiarito: "Non è un liberi tutti, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni".

Le misure rimarranno in vigore fino almeno al 31 ottobre, termine entro il quale saranno riesaminate alla luce della situazione pandemica.

 

Le altre misure

Rimangono in vigore le altre misure di prevenzione, come "le informazioni, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, a tutti i lavoratori e a chiunque entri nel luogo di lavoro del rischio di contagio da Covid-19, le modalità di ingresso nei luoghi di lavoro, la gestione degli appalti, la pulizia e la sanificazione dei locali e il ricambio dell’aria, le precauzioni igieniche personali. E ancora: i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la gestione degli spazi comuni, la gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti, la gestione di una persona sintomatica in azienda, la sorveglianza sanitaria, il lavoro agile, la protezione rafforzata dei lavoratori fragili".

 

Si potrà ancora controllare la temperatura e, se superiore a 37,5, non consentire l'ingresso. Si devono favorire orari scaglionati di ingresso e uscita dai luoghi di lavoro e rimane il contingentamento dell’accesso agli spazi comuni come le mense, sempre a discrezione delle aziende. Infine è sollecitata la proroga dello smart working.

 

Bar, ristoranti e mezzi pubblici: cosa succede

Per i clienti di locali come bar e ristoranti, ma anche barbieri e parrucchieri, resta possibile non indossare le mascherine, mentre questo dovrebbero rimanere obbligatorie per i lavoratori, anche se su questo aspetto decidono i singoli datori di lavoro. In base all'ordinanza del ministero della Salute del primo aprile scorso, in vigore fino al 31 dicembre, resta il distanziamento di un metro tra un tavolo e l'altro al chiuso. Inoltre "non possono essere continuativamente presenti all'interno del locale più clienti di quanti non siano i posti a sedere". Sui mezzi pubblici rimane l’obbligo di mascherine fino al 30 settembre (bus, tram, metropolitana e treni), come nelle Rsa, mentre dal 15 giugno 2022 le mascherine sono solo raccomandate in aereo.

In mercati e mercatini all'aperto la mascherina non serve, ma va mantenuto il distanziamento minimo di un metro. In hotel, agriturismi, ostelli, rifugi e B&B, non è obbligatorio l’uso di mascherine né per i clienti né per i lavoratori non siano a stretto contatto col pubblico come gli addetti alle pulizie o i tecnici della manutenzione, mentre va tenuta se non ci sono barriera in vetro o plexiglas.

In spiaggia non occorre alcuna protezione all’aperto, mentre nei bar e chioschi valgono le stesse regole degli altri locali pubblici, ma è sollecitata una frequente igienizzazione degli spazi comuni come cabine, docce, bagni e spogliatoi.

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