Euro Femminile

Dopo l’esordio horror, il calcio femminile italiano deve ritrovarsi

In Inghilterra, le Azzurre hanno iniziato malissimo il percorso per raggiungere la finale degli Europei: una sonora sconfitta con le rivali di sempre

Dopo l’esordio horror, il calcio femminile italiano deve ritrovarsi

L’Europeo femminile non poteva iniziare in modo peggiore per il nostro paese: le azzurre hanno subito una sonora sconfitta con le rivali di sempre, la Francia. A Rotherham, in Inghilterra, finisce 5-1 a favore delle “Bleus”, che si impongono da subito come una delle Nazionali favorite per la vittoria finale. Una squadra che ha messo in luce un'incredibile potenza offensiva, in un primo tempo da record, dove sono arrivati tutti e cinque i goal. Protagonista assoluta Geyoro, che con una tripletta inizia da favola questo torneo nazionale, imponendosi ancora una volta come una delle migliori del mondo, nel suo ruolo. La gara sarebbe potuta però andare in maniera diversa, se Bonsea non si fosse divorata la rete di vantaggio, dopo pochi minuti di gioco. Le altre due reti francesi, oltre alla tripletta, sono state di Katoto e Cascarino, che si è inventata un eurogoal dalla lunga distanza. 

 

Il primo tempo è da horror e la ripresa diventa necessaria per poter cercare di salvare almeno l’immagine. Le azzurre ci provano, trovando la rete con Piemonte, che dal suo ingresso in campo migliora certamente la costruzione offensiva della squadra. La reazione finale è un punto da cui ripartire, seppur le avversarie non fossero particolarmente toniche, visto il risultato ormai messo in salvo. La Francia è stata superiore sotto ogni tipo di aspetto: fisicamente, spostando in mezzo al campo le nostre mediane, tecnicamente, con giocatrici dall’alta tecnica  e tatticamente, visto che nonostante il vantaggio, non hanno mai smesso di attaccare, non lasciando spazi per respirare alle nostre ragazze. Sarebbe andata ancora peggio se l'arbitro non avesse cambiato idea sull’espulsione di Gama, a metà del secondo tempo.

 

Un brutto fallo da parte del capitano della Juventus, che però rimane a disposizione per il prossimo turno. Ciò che non è emerso, forse anche peggio rispetto agli aspetti tattici, è la nostra grande coesione di gruppo, che nei mesi scorsi sembrava il DNA di questo gruppo. Una squadra scontenta, che ha portato a galla anche qualche discussione. A fine gara, Bertolini, Commissario Tecnico dell'Italia, ha voluto commentare con speranza la gara appena conclusa: “Ovviamente non è stata la serata che immaginavamo, ma sapevamo che la Francia è forte. Dobbiamo concentrarci sulle prossime partite. Non potevamo immaginare di perdere con un punteggio così, ma diamo merito anche alla Francia. Ho detto alle mie giocatrici di entrare in campo nel secondo tempo come se la partita fosse sullo 0-0, loro ce l'hanno fatta e non era facile dopo quel primo tempo”.

 

Insomma, qualcosa da salvare rimane in vista della prossima partita, contro l’Islanda, che deve ancora iniziare il proprio torneo, contro il pericoloso  Belgio, nel Gruppo D. La sfida delle azzurre prevista giovedì 14 luglio alle ore 18:00. Un'occasione importante per riscattarsi subito e per dare una speranza alla qualificazione, visto che in caso di tre punti ci potrebbe essere uno scontro diretto proprio con il Belgio, nell’ultimo turno, il 18 luglio sempre alle ore 21:00.

 

L’Italia deve ritrovarsi, per riconfermare il percorso di crescita portato avanti per diversi mesi. Non è un caso che in Inghilterra siano venute le stesse di tre anni prima, in Francia. Tenere un gruppo coeso, che conosce i propri limiti e non ha paura di perdere è importante per il morale, specie dopo una sonora sconfitta all’esordio assoluto. Il passato è ormai da dimenticare, se sono realmente un gruppo valido devono rialzare subito la testa, magari dimostrando che quel titolonon è poi così impossibile da inseguire. Tatticamente andrebbe rivisto qualcosa, soprattutto sulla retroguardia, dove sono mancate certezze, ma l’assetto messo in campo sul finale di gara sembrerebbe valido per una sfida sottile come quella con l’Islanda.

 

L’approccio del mister non cambia a livello tecnico: mentalità offensiva, portata a sfruttare molto i passaggi e il palleggio a due tocchi, per evitare i conflitti a livello fisico. Il 4-3-3 è il modulo su cui è stato costruita l’idea di gioco, ma non è un caso che si stia valutando un mediano aggiuntivo per poter dare maggiore forza al centrocampo, troppo spesso criticato per essere particolarmente “fragile”. 

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