Showdown

Salvini e Berlusconi voltano le spalle a Draghi, in Senato voti esigui

Letta: “Giorno triste per il Paese”. Lega: “Draghi vittima di Pd e 5S”. Ministra Gelmini lascia FI. Il premier oggi alle 9 alla Camera poi al Colle

Salvini e Berlusconi voltano le spalle a Draghi, in Senato voti esigui

Una giornata surreale. Il Senato approva la fiducia con 95 sì e 38 no sulla risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini. I gruppi di M5s, Lega e Forza Italia non partecipano al voto, ma il primo si dichiara ‘presente non votante’ per assicurare il numero legale. Una virata a 360 gradi del partito di Salvini e di quello di Berlusconi provoca un terremoto nella maggioranza che supera di gran lunga la scossa registrata una settimana fa dai Cinque Stelle, quando si è votata la fiducia sul dl Aiuti. Per qualche ora si è pensato che Mario Draghi si recasse in serata al Quirinale ma lo farà stamattina dopo aver parlato alla Camera. In ogni caso, le urne si fanno vicinissime. Le lezioni potrebbero svolgersi già tra fine settembre e i primi di ottobre. Enrico Letta del Pd in serata ha commentato: “In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia. Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitarlo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno alle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti”. Di tutt’altro avviso il capo del Carroccio, Matteo Salvini, che accusa: “Draghi e l’Italia sono state vittime, da giorni, della follia dei 5Stelle e dei giochini di potere del Pd”. Il leghista è andato all’attacco frontale del presidente del Consiglio prima nel corso della discussione generale con il suo capogruppo, Massimiliano Romeo, poi con la decisione di non partecipare al voto. La sua posizione è stata decisiva per assottigliare, fino ad estinguerle, le speranze che l’ex numero uno della Bce possa proseguire il lavoro alla guida di Palazzo Chigi.

 

Intanto, com’era prevedibile, si spacca subito l’area forzista del centrodestra. La ministra Maria Stella Gelmini, esponente storica di Forza Italia, lascia il partito di Berlusconi: “Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Salvini”, invece “avrebbe dovuto stare con Draghi”. Lo strappo non è il solo tra gli azzurri. Anche il senatore Andrea Cangini ha votato la fiducia al governo Draghi in dissenso con l’ordine di scuderia dato dal partito.

 

Il malcontento è forte tra gli azzurri e si susseguono voci di una imminente scissione dei ‘draghiani’. Nell’area riformista Matteo Renzi, tra i più forti sostenitori del presidente del Consiglio, ha avvertito: “Come ho detto al Senato da domani nulla sarà come prima. Ma oggi c’è da dire solo grazie a Mario Draghi. Orgogliosi di averlo voluto contro tutto e contro tutti. Orgogliosi di averlo sostenuto anche oggi”. Esulta Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: “La storia ci ha dato ragione. Legislatura finita”. 

 

La scena politica si trasferisce stamattina a Montecitorio. Resta confermato per le 9 il dibattito alla Camera con Mario Draghi, che renderà le comunicazioni come già fatto a Palazzo Madama. La parlamentarizzazione della crisi si concluderà di fatto in giornata. La fase che si apre adesso è tutta da scrivere. Il Paese è sgomento e angosciato per le grandi emergenze da affrontare. Gli scenari che si prospettano includono anche la possibilità che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sciolga le Camere e indica le elezioni senza procedere a nuove consultazioni. La crisi innescata sette giorni fa dal M5S oggi ha visto un epilogo tra i più inaspettati che si potesse immaginare. Lega e Forza Italia hanno risposto ‘no’ al nuovo patto di fiducia che ha chiesto da Draghi per proseguire l’azione dell’esecutivo. Ora ci attende una lunga estate piena di incognite.  

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA