Un terzo turno di Serie A che si rivela equilibrato. La classifica vede la vetta a sette punti, con una serie di squadre immischiate nelle prime posizioni. Un dato che fa ben sperare a livello di divertimento, visti anche i risultati sorprendenti. L’Inter infatti si ferma contro una grande Lazio, mentre Juventus e Roma terminano in pari la gara. Vince ancora il Torino, così come l’Atalanta, che lascia Cioffi nelle zone calde della classifica. Sottil trova i primi tre punti in A, Alvini e Stroppa invece sono ancora a zero.
Le pagelle della 3^ giornata di Serie A, Le bocciate:
Sampdoria voto 4: Un passo indietro gigantesco. Hanno giocato bene per due gare, concedendo poco e mettendo anche una certa intensità nel palleggio, per poi però crollare, inaspettatamente, nel momento migliore. Non scendono in campo mentalmente, concedendo spazi che solo nei campionati cadetti si possono tollerare. In mezzo al campo vige la confusione, con palloni in orizzontale che fanno venire la pelle d’oca. Davanti invece il nulla cosmico: manca un riferimento che dia garanzia sotto porta. Una bocciatura piena per il “Maestro” Giampaolo.
Monza voto 4,5: Tre gare, zero punti: il bollettino non migliora e le prestazioni, adesso, cominciano a preoccupare l’ambiente. Una squadra a cui mancano le idee e le soluzioni, visto che si affidano costantemente ai cosiddetti lanci lunghi della “speranza”. Petagna non sta minimamente partecipando alla causa, rimanendo perlopiù fuori dal gioco, mentre Caprari si è divorato le uniche due palle goal create dal team. Stroppa, devi iniziare a mettere Cragno: Di Gregorio è ottimo solo per la Serie B.
Cremonese voto 5: Un passo indietro a livello di prestazione, rispetto alle prime due uscite. Una gara più spenta, in cui hanno subito i tanti attacchi del Torino, senza affondare mai il colpo in avanti. Sernicola si inventa il goal della domenica, ma non basta: i ragazzi di Alvini rimangono attaccati al fondo del barile con zero punti. Per trovare la svolta, bisognerebbe aspettare i nuovi, che seppur diano segni di risveglio, non sono ancora minimamente al livello che tutti si sarebbero aspettati. Adesso si devono preparare per l’Inter.
Bologna voto 5: Non hanno affrontato tre giornate semplici, sicuramente, ma un solo punto è un bottino davvero ridotto per la rosa di cui dispongono. Danno l’impressione infatti di essere un gruppo risicato, dove mancano soluzioni che possano cambiare le sorti di una gara. Non sono fortunati, questo è sicuro, ma i due regali fatti al Milan, che poi hanno dato inizio all'azione dei goal, sono la prova che manca concentrazione e tranquillità. Il gruppo deve stabilire delle gerarchie, per poter giocare finalmente in maniera spensierata. Sta vincendo la confusione.
Inter voto 5: Hanno deluso sotto ogni punto di vista, perdendo giustamente contro una squadra più concentrata. Inzaghi ha sbagliato sia le scelte iniziali, optando per un inspiegabile Gagliardini in mezzo al campo, sia sui cambi, quando a mezz’ora dalla fine, ha deciso di levare Lukaku. E l’attaccante belga, non andrebbe mai levato. Insomma, l’allenatore non sembrerebbe avere le idee chiare, visto che il gruppo, da inizio anno, gioca obiettivamente male. Da Onana che aspetta, ai cambi in difesa: le soluzioni non mancano e sarebbe ora di mutare la formazione.
Hellas Verona voto 5,5: Decisamente meglio rispetto alle gare precedenti, anche se non arrivano ancora punti pesanti. Cioffi corregge i piccoli difetti di formazione, lanciando sin da subito alcuni giovani intraprendenti. Davanti Henry lavora praticamente da solo, facendo da rifinitore alle ripartenze della squadra. Manca fantasia in mezzo al campo: troppo rocciosi e poco geometrici. Servirebbe un numero dieci alla Barak. Un piccolo passo avanti è stato fatto a livello di atteggiamento, ora però bisogna uscire dal vortice delle sconfitte.
Le sufficienti:
Napoli voto 6: Un passo indietro rispetto alle altre due gare, anche se l’avversario è stato di tutt’altra caratura. Nei primi venti minuti si sono fatti schiacciare, lasciando ampio campo alla Viola. Dopo il goal annullato dal Var è uscita fuori l’anima partenopea, con maggiori attacchi e soluzioni offensive. Alcuni cambi sono sembrati prematuri, visto che i nuovi arrivati non sono ancora in forma smagliante. Bene comunque Raspadori, molto meno Ndombelé, che sbaglia tutto. Positiva la rete inviolata.
Sassuolo voto 6: Non è ancora ai livelli della squadra che ci ha fatto divertire lo scorso anno, ma finalmente i nuovi acquisti si fanno sentire. Il goal del pari, seppur fortunoso, è di Pinamonti, che deve diventare l’arma in più per Dionisi. Difensivamente la rosa è incompleta e la facilità con cui sono stati colpiti lascia un po’ di stupore. Aver perso i punti cardini dello scorso anno ha scosso il gruppo, ma il tecnico deve essere bravo a riprendere in mano la situazione. Il reclamo sul mercato a fine partita è più che doveroso.
Spezia voto 6: Si meritano degli applausi, per il gioco e per l’intensità che mettono su ogni pallone: una squadra che finalmente si sta formando su buoni livelli. Gotti ha portato idee, imponendo da subito delle gerarchie in squadra. Da Nzola, tornato ad essere il leader dell’attacco a Gyasi più alto, in modo tale che possa avvicinarsi maggiormente alla porta. Anche con l’uomo in meno (grande fesseria di Ekdal che è entrato in campo con sufficienza) rimangono lucidi, portando a casa un importante pareggio.
Fiorentina voto 6: Una buona risposta da parte dei ragazzi di Italiano, considerando pure la una serie di gare ravvicinate in quest’ultima settimana. Avere diversi giocatori affidabili in rosa facilità le soluzioni, visto che ad ogni partita il tecnico stravolge la formazione. Ottima gara di Sottil, che potrebbe finalmente aver raggiunto la giusta maturità. Bene anche la retroguardia, sempre alta e presente sui palloni tagliati dentro. Gollini poi merita degli applausi per i due interventi finali: decisivo. Una rosa complessivamente cresciuta, specie a livello mentale.
Juventus voto 6: L’amaro in bocca rimane. Giocano un primo tempo da favola, in cui schiacciano i giallorossi, predominando tutto il campo. Vlahovic si inventa un goal da favola, mentre Locatelli si vede annullare il raddoppio. Nella ripresa si svegliano i capitolini ed Allegri decide di abbassare un po’ i suoi, subendo alla fine il goal. Una scelta prematura, che ha impedito ai bianconeri di rimanere alti, portandosi magari i tre punti a casa. Gli elementi per fare bene ci sono tutti, manca però un po’ di coraggio nel mantenere i risultati positivi.
Roma voto 6: Un primo tempo da “vergogna”. Così il tecnico Mourinho ha definito la sua squadra a fine partita, dopo una frazione imbarazzante, in cui sono sembrati una rosa pronta a lottare per la salvezza. Nella ripresa è uscito, per loro fortuna, il coraggio, iniziando a giocare alti, sfruttando i giocatori offensivi. Dybala si inventa l’assist, Abraham insacca, ma continua a deludere. Il migliore è come sempre Smalling. In tanti si sarebbero aspettati una squadra ben più offensiva questa stagione, ma ad oggi rimane ancora un gruppo difensivista.
Le promosse:
Udinese voto 8: Una vittoria sofferta, che alla fine è però arrivata: così Sottil si può godere i primi tre punti in Serie A, sperando che le cose possano finalmente cambiare. Non hanno iniziato bene, adattandosi almeno per una frazione ai ritmi blandi del Monza. Nella ripresa i cambi hanno cambiato l’intensità della gara e Udogie ha insaccato il goal decisivo. Importante ritorno alla rete anche per Beto, che se dovesse scoppiare come lo scorso anno, sarebbe un’arma devastante per i friulani.
Atalanta voto 8: Non splendono neanche stavolta, ma i tre punti in cassa sono vitali. Ci pensa Koopmeiners con un tiro preciso da molto lontano, chiudendo di fatto la gara nella prima frazione. Molto male l’esordio di Soppy, che gioca con poche idee. Bocciato anche Malinowskyi, ancora una volta incostante rispetto alla precedente prestazione. Gli attaccanti poi fanno veramente poco: sarebbe stata l’occasione ideale per potersi sbloccare. Insomma, una rosa complessivamente più fragile, ma ancora in carreggiata grazie alla mentalità tenace del Gasp.
Milan voto 8,5: Bravi a sfruttare gli errori avversari, riuscendo a ripartire su entrambi i goal in velocità. Non palleggiano enormemente, preferendo le azioni dirette a due tocchi, tutte in verticale. Leao ritrova il gol, ma la testa sembra ancora altrove. De Ketelaere invece convince, con un assist e diverse palle interessanti servite ai compagni. Giroud è una certezza: difficilmente perderà la poltrona da titolare. Difensivamente migliorano rispetto a Bergamo, subendo poco e lasciando gli avversari costantemente fuori dall’area. Una buona prova.
Torino voto 8,5: Attenzione all’armata di Juric, che in questa stagione potrebbe farci divertire. Sette punti in tre partite, giocate tutte in maniera convincente. L’asse offensiva è il fiore all’occhiello della rosa considerando che Vlasic e soprattutto Radonjic sono gli eroi di questo inizio stagionale. Come è risaputo, i granata hanno sempre avuto problemi di costanza, ma la sensazione adesso è ben diversa: potrebbero raggiungere quello scalino in più grazie ai nuovi innesti, che si sono rivelati ideali per il gioco del mister. Se poi dovesse tornare anche Preat, nessun obiettivo è da escludere.
Lazio voto 9: La migliore del weekend. Una squadra che è scesa in campo con l’Inter in maniera perfetta, fornendo una prestazione sontuosa. Sarri ha saputo limitare ogni mossa di Inzaghi, stra meritando la vittoria finale. Decisivi i cambi con Luis Alberto e Pedro, che si sono inventati due reti da capogiro. Bene anche Immobile per l’impegno e Milinkovic con il lavoro fisico. In difesa Romagnoli comanda, mentre Patric diventa sempre più maturo. Una squadra che merita rispetto e che ha tutte le carte in tavola per sognare molto in alto.
Salernitana voto 9: Dopo diverse partite di adattamento, per i nuovi innesti, finalmente è uscita fuori la vera anima del gruppo. Un prepotente poker ai danni della Samp. Tutte le reti sono arrivate dal mercato e questo è un segnale positivo in vista del futuro: la rosa si sta sempre di più abbinando alle idee di Nicola. Un sorprendente Dia, che mette a segno il primo sigillo italiano e un assist. Ritorna in buca anche Bonazzoli, dopo qualche settimana di smarrimento. Botheim è il futuro, mentre Vilhena surclassa tutta la mediana avversaria con tocchi pregevoli.