Promosse e bocciate

Pagelle 6^ giornata di serie A: arbitri e minuti finali i protagonisti

Un fine settimana estremamente discusso dalle scelte arbitrali, che hanno influenzato diverse gare importanti: dal fallo su Quarta, ai rigori per il Lecce

Pagelle 6^ giornata di serie A: arbitri e minuti finali i protagonisti

Un weekend frenetico, dopo una settimana di grandi emozioni europee. Protagonisti i minuti finali, che hanno deciso tante gare importanti, soprattutto per le big. Dall’ennesima prestazione buia della Juventus, salvata da un rigore finale, alla combo Brozovic-Raspadori, decisivi per Inter e Napoli. Continua a volare l’Udinese, condotta da Beto, così come la Lazio, che non patisce minimamente il doppio impegno. Al contrario della Fiorentina, che non trova più la vittoria.  L’Atalanta si ferma con la Cremonese. Pari tra Lecce e Monza.

 

Pagelle 6^ giornata di serie A: le bocciate

Sassuolo voto 5: Un gruppo che continua a cercare la propria identità, perdendo però punti pesanti. Ancora una volta si portano in vantaggio, senza però mantenere saldo il risultato. La causa principale è sicuramente l’espulsione di Tressoldi, che ingenuamente si è fatto cacciare dall’arbitro per un fallo da ultimo uomo, dopo appena quarantacinque minuti di gara. Questo ha condizionato la ripresa, tutta completamente a tinte bianconere. Un risultato che non solo certifica i problemi difensivi, ma che estende ancor di più le preoccupazioni per i pochi goal fatti. 

 

Fiorentina voto 5: Non prendiamoci più in giro: questa squadra è in crisi e non sta reggendo l’urto con la doppia competizione settimanale. La forma fisica è allo stremo, faticano ad imporsi in mezzo al campo, correndo poco e perdendo innumerevoli palloni. Nonostante si siano portati in vantaggio, non hanno avuto la forza per rimanere in partita, subendo un sonoro uno-due nel giro di tre minuti. Indubbiamente gli errori arbitrali sono stati di peso per la sconfitta, visto l’inspiegabile fallo non fischiato ai danni di Quarta, sul goal del vantaggio avversario. Igor regala un’altra prestazione irriconoscibile. Da tre in pagella.

 

Torino voto 5,5: Una prova di grande coraggio da parte dei ragazzi di Juric, che ancora una volta mettono in difficoltà una big del nostro campionato. Un primo tempo in cui si sono dimostrati superiori, creando tanto, soprattutto con Vlasic, il più pericoloso tra i granata. Nella ripresa è venuta fuori l’Inter, ma sono comunque riusciti a contenere gli attacchi, grazie ad un pressing asfissiante. Crollano a sessanta secondi dal recupero, a causa di una marcatura fragile del giovane Ilkhan. Una sconfitta indubbiamente amara.

 

Spezia voto 5,5: Ogni settimana che passa, raggiungono un nuovo livello di maturità, giocando sempre più fluidamente il possesso del pallone. Anche di fronte ad un avversario di alta caratura non si piegano, soffrendo tanto, ma anche ripartendo in velocità per punire. Poche risposte da parte del pacchetto offensivo, che è rimasto ingabbiato tra i rocciosi difensori partenopei, in giornata di grazia. Dietro Dragowski ci mette più di una pezza, arrendendosi solamente all’ultima conclusione di Raspadori, a meno di un minuto dalla fine.

 

Sampdoria voto 5,5: Una squadra che potrebbe avere carattere, ma che si piega davanti ad errori basici. Il problema principale sono i tanti limiti tecnici, che stanno influenzando i risultati negativi. Dalla lentezza nel reggere l’uno contro uno, alle disattenzioni sulle palle alte. Se poi, inizia a sbagliare anche Audero, come in occasione del vantaggio rossonero, allora le certezze crollano a picco. Serve un equilibrio che possa evitare errori futili, giocando magari più spensierati e con maggiori idee nella manovra. Se dovessimo fare un primo quadro di questo inizio stagionale, risulterebbero inevitabilmente tra le delusioni maggiori.

 

Hellas Verona voto 5,5: Cioffi sta dando sicuramente continuità al suo gioco, ma questa volta è rimasto a bocca asciutta per colpa dei grandi talenti biancocelesti. La differenza la fa spesso il singolo e in questa rosa, allo stato attuale, manca la pedina che possa cambiare le carte in tavola durante una partita. Tutti molto allineati nel non far passare la palla nella propria metà campo, ma senza nessuno spunto elettrizzante in area avversaria. Ci sono ancora delle new entry da scovare, che lasciano aperte le speranze nel trovare  qualche nuovo giocatore chiave.

 

Le sufficienti:

Monza voto 6-: Un punto conquistato, da tenere stretto, visto che avrebbero decisamente meritato una sconfitta pesante. L’”aiuto” inspiegabile dell’arbitro e i miracoli di Di Gregorio, tengono ancora in vita la panchina di Stroppa, che deve però trovare velocemente una soluzione per far giocare la sua squadra. Troppo sofferenti in fase difensiva, dove spesso si perdono l’uomo in marcatura e poco incisivi in avanti: troppi passaggi sbagliati in zona goal. Il grande dispiacere è vedere elementi di grande qualità, come Sensi, che si è inventato il goal del vantaggio, giocare con uno spirito di fragilità. Come se non sapessero dove mettere le mani.

 

Lecce voto 6: Un pari che lascia tantissimo amaro in bocca: da una parte le innumerevoli occasioni gettate al vento da parte dei ragazzi di Baroni, dall’altra gli errori imperdonabili nel finale di gara da parte dell’arbitro. Due aspetti che non hanno aiutato la squadra a raggiungere i primi tre punti della stagione. Il presidente del club ha lanciato un messaggio forte a fine gara: non si può più condizionare un stagione nel massimo campionato italiano, a causa di sviste clamorose da parte del VAR. Deve essere chiarito con maggiore precisione l’utilizzo della tecnologia, visto che di questo passo sta quasi diventando ridicola. 

 

Juventus voto 6: Fino ai minuti di recupero avrebbero meritato una bocciatura piena, specie per il primo tempo da horror: sotto di due goal, avendo nel mentre creato pochissime palle pericolose. Sotto agli occhi di un pubblico preoccupato, cercano di salvare il risultato grazie alle reti di Bremer e Bonucci. Sul finale Milik riesce addirittura a siglare il vantaggio, annullato però clamorosamente dal Var per una sospetta posizione di fuorigioco attivo. Una scelta che penalizza i ragazzi di Allegri, ancora distanti però dalla forma migliore.

 

Atalanta voto 6: Perdono il trono del campionato dopo sei gare. Prevedibile sicuramente, ma non in questo tipo di partite, dove hanno sbagliato tanto, perdendo l’occasione di raggiungere il risultato massimo. Un Muriel svogliato, giustamente bacchettato dal Gasp e un Musso distratto, che ha di fatto regalato il pari a Ranieri. Hanno attaccato spesso in massa, senza però affondare i miracolosi guantoni di Radu. Sfortunati sul goal annullato dal VAR: un brutto errore di Okoli, che allarga inutilmente il braccio in una situazione vantaggiosa. Non proprio un pomeriggio da ricordare per la Dea.

 

Cremonese voto 6,5: Dopo aver fermato il Sassuolo, replicano con la capolista, agguantando un punto fondamentale in vista della corsa salvezza. Un primo tempo in cui dormono un po’, soprattutto in avanti, dove i due attaccanti faticano a portare la palla in alto. Radu ci mette più di una volta la pezza, salvando anche miracolosamente lo specchio della porta in ben tre occasioni. Il pareggio di Ranieri è il risultato di chi ci crede fino alla fine, lottando come un leone nonostante il vantaggio avversario. Una squadra che sta iniziando a macinare concretamente punti e che potrebbe essere una sorpresa da qui alla fine della stagione.

 

Salernitana voto 6,5: Un pareggio da grande squadra, che lascia addirittura un po’ di rammarico. In vantaggio fino al recupero, subiscono contro un rigore evitabile, gettando all vento due punti determinanti. Il primo tempo è solamente a tinte amaranto, sia a livello di intensità, che di occasioni create. Si potrebbe tirare un po’ le orecchie ad alcune ripartenze non sfruttate al meglio, che avrebbero magari permesso di chiudere definitivamente la gara. Contro ogni pronostico, prosegue la striscia positiva dei ragazzi di Nicola.

 

Le promosse:

Inter voto 8: Una partita complicatissima, sbloccata a poco meno da un minuto dalla fine, grazie ad un'azione magica sull’asse Barella-Brozovic. Giocano molto distanti dalla porta, rispetto al solito, faticando a palleggiare intorno all’area di rigore avversaria. A centrocampo risultano quasi deboli nel trattenere le azioni di contropiede granata, limitate solamente dalle parate di Handanovic. Lautaro lavora quasi da trequartista, cercando di creare spazi per i compagni. Difesa da rivedere: quasi mai in grado di fermare Vlasic nell’uno contro uno. Inzaghi è momentaneamente salvo.

 

Napoli voto 8: Dopo una vittoria storica contro il Liverpool, in Champions League, la corazzata di Spalletti vive un pomeriggio complicato: tante occasioni create, ma perlopiù concluse con superficialità. Alla fine però, il primo guizzo stagionale di Raspadori risulta decisivo per i tre punti finali. Devono migliorare nella manovra del pallone, che spesso viene interrotta a causa di scelte tecniche rivedibili. Ndombelé non è ancora entrato appieno negli schemi della squadra, mentre “Kvara” continua ad illuminare tutte le partite degli azzurri.

 

Lazio voto 8,5: L’unica tra le italiane che sembrerebbe aver digerito al meglio l’impegno europeo infrasettimanale: audaci, concreti e dalle giocate maestose. Nonostante un nuovo disegno della formazione titolare, le seconde linee non deludono le aspettative, annientando ogni attacco dei ragazzi di Cioffi. In avanti manca un po’ di concretezza, seppur la rete ritrovata da Immobile sia un segnale estremamente positivo. Il palo di Basic sta ancora tremando, mentre Luis Alberto dà continuità al momento positivo, siglando il goal della tranquillità.

 

Milan voto 8,5: Senza dubbio, la vittoria più sofferta della stagione, che però alla fine dei conti sottolinea il grande cuore del gruppo di Pioli. La sblocca subito Messias, che continua a vivere un momento ottimale sotto porta, mentre Leao, dopo un ottimo primo tempo, si fa incredibilmente espellere, cambiando di fatto la storia della gara. Il goal subito rimane dubbio a livello di fuorigioco, ma la fase difensiva rossonera è sembrata comunque meno solida rispetto al solito. A decretare la vittoria finale ci ha pensato Giroud, che dagli undici metri non sbaglia.

 

Bologna voto 8,5: Fa quasi sorridere pensare che per sette giorni di fila, la società rossoblu è stata criticata per l’esonero di Mihajlovic, riuscendo a zittire tutti con una vittoria vitale. Dover ammettere che il gruppo non stava più giocando a calcio seguendo una specifica identità è stata dura per gli scettici, obbligati a piegarsi ad una prestazione coraggiosa e vincente. Arnautovic è ancora una volta l’uomo copertina, seppur il goal rimanga in dubbio per il fallo su Quarta. Il nuovo ciclo di Motta potrebbe essere l’inizio di un capitolo da favola, dove gli emiliani possono realmente tornare protagonisti in campionato.

 

Udinese voto 9: Mai nella storia dei friulani sono arrivati risultati di questo tipo: quarta vittoria consecutiva e ben dodici reti segnate in sei gare. Numeri da Europa, almeno per il momento. Sottil non ha solamente portato fantasia e gioco ad una squadra che ormai da anni proponeva pochissimo, ma anche lucidità e coraggio nel rimontare le gare più complesse. Beto entra e ribalta la partita, seppur il cartellino rosso avversario abbia aiutato molto per la conquista dei tre punti. Possono continuare a sognare, mantenendo la oraria identità contro ogni tipo di avversario. Rimane ancora leggermente in disparte Deulofeu: può fare di più.

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