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Centrodestra e gli umori della piazza, chi sale e chi scende

Meloni acclamata ma divisa dagli alleati su temi cruciali. Scoppia pure il caso Berlusconi: Putin voleva sostituire Zelensky con governo di persone perbene

Centrodestra e gli umori della piazza, chi sale e chi scende

La piazza ha incoronato Giorgia Meloni leader del centrodestra. Sul palco di Piazza del Popolo, insieme a Salvini e Berlusconi, la presidente di Fratelli D’Italia assiste alla sua ascesa. C’è da scommettere che gli umori registrati durante la chiusura della campagna elettorale a Roma si rifletteranno anche sul voto del 25. I tre – senza dubbio - hanno cercato di trasmettere un’immagine di unità ma di incertezze sul futuro della coalizione ce ne sono parecchie. Basti pensare alle fratture tra Lega e Fratelli d’Italia su questioni sostanziali e alle divergenze di rilievo tra loro e il Cavaliere, in particolar modo sui rapporti con l’Ue. Tra Salvini e Meloni resta la distanza su economia e politica estera. Ancora ambiguo su Putin e la Russia il primo, nettamente pro-Nato la seconda, che va ripetendo da settimane che FdI è una forza atlantista. Lo scopo è tranquillizzare i partners del Patto Atlantico, Stati Uniti in testa. Un altro nodo riguarda i rapporti con Bruxelles: la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha avvertito: “Vedremo il risultato del voto in Italia. Se le cose andranno in una direzione difficile abbiamo gli strumenti come nel caso di Polonia e Ungheria. La democrazia ha bisogno di ognuno di noi”, ha aggiunto, “è un lavoro costante, non si è mai sicuri. Noi siamo pronti a lavorare con qualunque governo democratico sia disposto a lavorare con noi”.

 

Inutile dire che a Bruxelles c’è preoccupazione per gli amici italiani di Orban e Morawiecki. In più le dichiarazioni di Berlusconi su Putin e la guerra alimentano l’idea che una linea a favore di Mosca potrebbe farsi largo in un futuro esecutivo di centrodestra. E’ un caso l’intervista rilasciata a Porta a Porta dal leader di Forza Italia: “Putin voleva solo sostituire Zelensky con un governo di persone perbene. Non capisco perché le truppe russe si sono sparse in giro per l’Ucraina, mentre secondo me dovevano solo fermarsi intorno a Kiev”, ha detto.

 

E ancora: “Putin è stato spinto dalla popolazione e dal suo partito a inventarsi questa operazione speciale in Ucraina”. Parole da brividi che questa mattina il Cavaliere, con una delle sue solite giravolte, ha smentito. Probabilmente richiamato all’ordine dalla dirigenza azzurra. “Riferivo quello che alcuni raccontano senza nessuna adesione del mio pensiero a quel racconto”, ha fatto sapere oggi. “Forse sono stato frainteso”.

 

Grane su grane per Meloni. Che ora però ha un solo obiettivo: portare a casa il risultato, ovvero essere il partito più votato in Italia e nella coalizione. L’ex ministra del governo Berlusconi dopo Piazza del Popolo è strasicura di farcela, tanto da annunciare: “Faremo una riforma in senso presidenziale e saremo felici se la sinistra vorrà darci una mano, ma se gli italiani ci daranno i numeri noi lo faremo anche da soli”. Ebbene sì, la riforma della Costituzione in senso presidenzialista è disposta a farla anche da sola.

 

Enrico Letta, segretario del Pd, ha colto la gravità di quelle affermazioni e a stretto giro ha replicato: “Ieri è caduta l’ennesima maschera: vogliono stravolgere la Carta anche da soli e non ne fanno mistero. Glielo impediremo. Una vittoria della destra sarebbe come la Brexit”, ha commentato. “Meloni e Salvini si accodano a Le Pen, a Orban, a Vox. Vogliono un continente dominato da un ritorno dei nazionalismi e dai veti. Così l’Europa va in frantumi e si espone ad ingerenze straniere”. Sul conflitto russo-ucraino: “Putin è felice se si affermano i distinguo di Salvini e Berlusconi”.

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