La polemica

Vaccini bufera su Pfizer: “Non sono efficaci sulla trasmissibilità”

La responsabile commerciale dell’azienda, a Bruxelles, ammette i limiti della sperimentazione e dice: “Nessuno ce lo ha chiesto” e “non c’era tempo”

Vaccini bufera su Pfizer: “Non sono efficaci sulla trasmissibilità”

L'autunno è iniziato e la curva dei contagi sale, tanto che la Fondazione Gimbe, che monitora la situazione, ha già lanciato un "allarme". Ma la campagna vaccinale con la quarta somministrazione stenta e la nuova bufera su Pfizer rischia di rallentare ulteriormente le vaccinazioni e allargare la platea degli scettici. 

Tutto è iniziato dopo l'audizione della responsabile commerciale dell'azienda farmaceutica, qualche giorno fa, al Parlamento europeo. 

Janine Small, infatti, è dichiarato che il vaccino anti-Covid - il più diffuso al mondo e che sta per immettere sul mercato la nuova versione aggiornata contro le varianti Omicron BA.4 e BA.5 - "non è stato testato per prevenire l'infezione", anche perché "nessuno ce lo ha chiesto" e comunque "non c'era tempo". 

 

Cosa è accaduto

Subito dopo l'intervento è scoppiata la polemica. In poche ore è diventato virale un filmato in cui il deputato olandese al Parlamento europeo Rob Roos diffonde la notizia delle ammissioni di Pfizer, sul fatto che il vaccino contro il coronavirus non è efficace nella prevenzione dei contagi. Da qui la conclusione: se il siero non aiuta a ridurre la diffusione del virus che causa il Covid, anche il Green Pass (imposto come obbligatorio nella maggior parte dei paesi Ue) non sarebbe stato legittimo, bensì inutile. 

"In audizione COVID, la direttrice di Pfizer ammette: il vaccino non è mai stato testato sulla prevenzine della trasmissione. 'Vaccinarsi per gli altri' è sempre stata una bugia - ha twittato Roos - L'unico scopo del passaporto COVID: costringere le persone a vaccinarsi. Il mondo ha bisogno di sapere. Convidivi questo video", ha concluso l'eurodeputato. 

Lo stesso Roos nel filmato incalza la Small chiedendo se il vaccino sia stato testato per fermarne la trasmissione e la responsabile Pfizer risponde: "No. Questi, hmm, sai, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa sta succedendo sul mercato...". Il video a questo punto si interrompe. 

 

Le polemiche

A cavalcare il caso sono stati molti degli scettici nei confronti del vaccino, prima ancora delle ammissioni. In Italia, ad esempio Mario Giordano ha postato un suo video nel quale parla di "bugie" da parte dell'azienda farmaceutica e delle autorità, annunciando di voler approfondire il caso nel suo programma Fuori dal coro, con particolare attenzione a coloro che ancora oggi sono obbligati a rinnovare la vaccinazione, come gli operatori sanitari. 

I sostenitori dell'efficacia dei vaccini, invece, rispondono ricordando che la protezione offre garanzie soprattutto contro le forme gravi, particolarmente pericolose per i fragili, e per assicurare la presenza del personale sanitario in reparti ospedalieri o terapie intensive. Altri ricordano anche studi che indicherebbero una certa efficacia nella protezione da contagio. 

 

Contagi in risalita

Di sicuro c'è unanimità nel sottolineare che l'efficacia dei vaccini ha una durata tale per cui c'è necessità di booster. Il tutto mentre la curva dei contagi è in netta risalita. Secondo le rilevazioni dell'Istituto Superiore di Sanità, infatti, c'è stato un nuovo balzo dell'indice Rt, da 1,18 a 1,30.

L'incidenza dei casi è passata negli ultimi sette giorni da 44q ogni 100mila abitanti a 504. 

Sno aumentati anche i pazienti Covid nei reparti ordinari degli ospedali, con un tasso di occupazione delle terapie intensive oggi al 2,4%. 

Cala leggermente, invece, l'indice di trasmissibilità basato sui casi di ricovero ospedaliero, che è passato da 1,28 del 27 settembre a 1,20 al 4 di ottobre. 

Al momento il tasso di occupazione delle aree mediche a livello nazionale è salito al 10% (rilevazione giornaliera a cura del ministero della Salute) rispetto all'8,2% del monitoraggio riferito al 6 ottobre. 

Passano poi da 4 a 6 le Regioni con i reparti sopra la soglia di allerta. Si tratta di Calabria, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria e Valle d0Aosta. 

In particolare, sono proprio le provincie di Bolzano e Trento a segnare i valori più elevati, con una incidenza superiore a 900 casi per 100mila abitanti. 

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