I MINISTRI E I TERRITORI

Il nuovo governo a trazione Nord, Roma si prende tutto il Centro

Tra le regioni Lombardia e Lazio sono le più rappresentate, insieme a Piemonte e Veneto. Nove non hanno espresso ministri nel nuovo governo Meloni

Il nuovo governo a trazione Nord, Roma si prende tutto il Centro

Il governo di Giorgia Meloni, la prima donna in Italia a ricoprire la carica di presidente del Consiglio, è guidato dalla coalizione di centrodestra che vede Fratelli d’Italia, il partito del quale Meloni è fondatrice, insieme a Lega, Forza Italia e Noi Moderati. Dopo le naturali tensioni che hanno accompagnato i 26 giorni trascorsi dalle elezioni politiche all’accettazione dell’incarico da parte di Meloni, si è delineata una composizione di governo dove ai 12 ministeri di Fratelli d’Italia si accompagnano 10 ministeri assegnati alle forze di coalizione, dei quali 5 alla Lega e 5 a Forza Italia. Noi Moderati non ha espresso ministeri. La coalizione di governo può contare su 237 seggi alla Camera e 115 al Senato. L’esecutivo, composto da 19 uomini e 7 donne, ha una età media di 60 anni. Ma quali sono le rappresentanze territoriali dei ministri del governo Meloni?

 

La regione più rappresentata di tutte è la Lombardia, che vanta 5 ministri: il milanese Matteo Salvini (Lega) alle Infrastrutture, il leghista Giancarlo Giorgetti all’Economia (di Cazzago Brabbia, Varese), il milanese Giuseppe Valditara (Lega) all’Istruzione e al Merito, il bergamasco Roberto Calderoli (Lega) agli Affari regionali e alle Autonomie, la comasca Alessandra Locatelli (Lega) alle Disabilità.

 

Dopo la Lombardia, le regioni più rappresentate sono Piemonte e Veneto, ciascuna con tre ministri. Per il Piemonte sono: Guido Crosetto (Fratelli d’Italia) di Marene (Cuneo) alla Difesa; Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) di Veglio (Biella) all’Ambiente; la cuneese Daniela Garnero Santanché (Fratelli d’Italia) al Turismo. Per il Veneto sono: la rovigese Maria Elisabetta Alberti Casellati (Fratelli d’Italia) alle Riforme; il padovano Adolfo Urso (Fratelli d’Italia) alle Imprese e al Made in Italy (ex MISE), il trevigiano Carlo Nordio (Fratelli d’Italia) alla Giustizia.

Completano la squadra del nord due ministri dell’Emilia Romagna, uno del Friuli Venezia Giulia e uno della Liguria. Per l’Emilia si tratta delle due bolognesi Anna Maria Bernini (Forza Italia) all’Università e alla Ricerca, e Eugenia Roccella (Fratelli d’Italia) alla Famiglia. L’unico ministro friulano è il pordenonese Luca Ciriani (Fratelli d’Italia) ai Rapporti con il Parlamento. L’unico ministro ligure è il genovese Paolo Zangrillo (Forza Italia) alla Pubblica Amministrazione.

 

I ministri del centro Italia sono invece 5 e sono tutti del Lazio, a partire dalla Presidente del Consiglio, la romana Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), il romano Antonio Tajani (Forza Italia) agli Esteri, il romano Andrea Abodi (Fratelli d’Italia) allo Sport, il tivolese Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) all’Agricoltura, il romano Orazio Schillaci (tecnico) alla Salute. L’Italia del sud ha espresso in totale 6 ministri. Le due regioni più rappresentate sono la Campania e la Puglia, ciascuna con due ministri, seguono infine la Sardegna e la Sicilia, ciascuna con un ministro.

 

La Campania è rappresentata dai due napoletani Matteo Piantedosi (tecnico) all’Interno e Gennaro Sangiuliano (tecnico) alla Cultura. La Puglia ha espresso il leccese Alfredo Mantovano (Fratelli d’Italia) come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia) da Maglie (Lecce) alla Coesione e PNRR. Per la Sardegna, la ministra al Lavoro è la bonorvese (Sassari) Maria Elvira Calderone (tecnica). Infine la Sicilia ha espresso il ministro per il Sud e il Mare Sebastiano Musumeci (Fratelli d’Italia) di Militello Val di Catania. Nove le regioni italiane a non essere rappresentate da un ministro nel nuovo esecutivo: Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Toscana, Abruzzo, Marche, Umbria, Molise, Basilicata, Calabria. 

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