nuovi guai

Elon Musk, dopo i licenziamenti su Twitter arrivano quelli in Space X

La denuncia arrivata da 8 dipendenti che accusano l’imprenditore di averli lasciati a casa per aver criticato il capo. Ma è polemica anche sul social

Elon Musk, dopo i licenziamenti su Twitter arrivano quelli in Space X

Non c’è pace per Elon musk. L’imprenditore, al centro dell’attenzione per il “tira e molla” sull’acquisto di Twitter e per il successivo annuncio sui licenziamenti, ora è stato accusato da alcuni lavoratori di averli lasciati a casa perché rei di averlo criticato.

Questa volta è accaduto in un’altra sua azienda, ossia Space X, specializzata nel settore aerospaziale.

 

Licenziati per le critiche?

Tutto è nato quando otto lavoratori dell’azienda aerospaziale di Musk, Space X, avevano scritto una “lettera aperta critica” nei confronti del Ceo. Per questo sarebbero stati licenziati, come riferisce il New York Times, che ha dedicato ampio spazio alla vicenda: la denuncia dei lavoratori, però, è arrivata alle autorità federali statunitensi, che ora hanno aperto un fascicolo, sospettando l’azienda di aver messo in atto ritorsioni contro i dipendenti.

Nei giorni scorsi era circolata, in una chat interna alla società Space X, una lettera che criticava esplicitamente il “comportamento dannoso di Musk su Twitter”: il “capo” sarebbe stato criticato per aver fatto ricorso al social, appena acquistato, per far sapere che Space X aveva risolto una denuncia per molestie sessuali nei suoi confronti. Da qui la lamentela dei lavoratori: “Il comportamento pubblico di Elon rappresenta per noi una frequente fonte di distrazione e imbarazzo”.

La disapprovazione dei dipendenti, però, non sarebbe piaciuta a Musk, tanto che i lavoratori sarebbero stati per questo licenziati.

 

La versione di Space X

Diversa la versione dell’azienda. La presidente Gwynne Shotwell, infatti, avrebbe rispedito al mittente le accuse, sostenendo che “La lettera e le successive sollecitazioni hanno messo in difficoltà gli altri dipendenti, che si sono sentiti bullizzati e intimiditi perché qualcuno faceva pressione affinché firmassero qualcosa in cui non si riconoscevano”. Della stessa opinione anche il vicepresidente Jon Edwards, secondo cui il testo è da considerarsi un “atto estremista”. A queste dichiarazioni sono poi seguite altre email interne, sulle quali ora si indaga.

 

Il commento di Alexandria Ocasio-Cortez

Ma sui rapporti tesi tra Musk e i dipendenti, e soprattutto sulla libertà di espressione è intervenuta anche Alexandria Ocasio-Cortez. La deputata democratica ha twittato a sua volta, elogiando il lavoro dei dipendenti del social, spiegando che grazie a loro si è costruito uno spazio vitale per le connessioni, concludendo: “Meritavate di meglio”.

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