I conti dello Stato

Poche ore per limare il Ddl Bilancio. Di cosa si sta ancora discutendo

Salvini da Giorgetti. Stasera manovra in Cdm. Reddito di cittadinanza, ‘Quota 103’, Flat tax: accordo di massima. Verso il no su taglio Iva per pane e latte

Poche ore per limare il Ddl Bilancio. Di cosa si sta ancora discutendo

C’è qualche ora per limare la legge di Bilancio che approderà stasera, non prima delle 20.30, in Consiglio dei ministri e che, con ogni probabilità, sarà accompagnata da un decreto fiscale collegato. E’ un lungo lavoro di rifinitura e correzione quello in corso ma, soprattutto, si discute delle diverse istanze che arrivano dalle forze di maggioranza. Come è facile immaginare non c’è accordo su tutto. Oggi, secondo quanto si apprende, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, leader del Carroccio, ha avuto un incontro al ministero dell’Economia con il ministro, leghista anche lui, Giancarlo Giorgetti, per fare il punto sulla manovra. Insomma, si tratta per trovare una quadra ma, fa sapere il viceministro alle Imprese e made in Italy, Valentino Valentini di Forza Italia, “se saremo tutti un po’ scontenti vorrà dire che l’impianto sarà stato equilibrato. E’ normale che vi siano sensibilità diverse nella maggioranza ma la politica sta nel trovare una sintesi”. 

 

In ogni caso, c’è molta attesa, per le misure che verranno varate: il ddl Bilancio rappresenta il test più importante del nuovo governo. Per ora sappiamo che la manovra si attesterà sui 32 miliardi di euro. Alcune misure sono ormai certe, su altre si dibatte ancora. Partiamo dalle prime. Ci sarà una riforma del reddito di cittadinanza nel senso di una riduzione progressiva. Il reddito si perde al rifiuto della prima proposta di lavoro ‘congrua’, da qui ci sarebbe un risparmio di oltre 1 miliardo e mezzo di euro. Accordo anche sulle pensioni per la cosiddetta ‘Quota 103’. Chi ha 62 anni di età e 41 di contributi potrà fare domanda di pensionamento. Per abbassare il costo del lavoro dovrebbe essere, invece, confermato il taglio di due punti al cuneo fiscale per le retribuzioni lorde fino 35 mila euro. Per retribuzioni inferiori non si è trovato ancora un punto di caduta.

 

Quanto alla flat tax al 15% sarà estesa dai 65 mila agli 85 mila euro. La misura riguarda autonomi e partite Iva. A far discutere la sorprendente proposta di alcuni parlamentari leghisti che prevede incentivi per chi decide di sposarsi in chiesa. Bocciata già nella serata di ieri da Palazzo Chigi: niente del genere è allo studio del governo. Si esamina ancora la possibilità di tagliare l’Iva su beni alimentari di prima necessità come pane, pasta e latte. Un intervento che però il partito della presidente del Consiglio ritiene privo di reale efficacia per i consumatori.

 

Come dicevamo la manovra rappresenta un importante banco di prova per quanto riguarda i rapporti politici nella maggioranza di governo. Dai migranti al Ponte sullo Stretto, la corsa di Salvini per recuperare i voti erosi da Fratelli d'Italia non si è mai fermata. La premier Giorgia Meloni già da qualche giorno ha avvertito alleati ed opinione pubblica che spazi per agire al di là dei sostegni per fronteggiare caro- energia e caro-vita non ce ne sono. “Non ci sono le risorse, non c’è tempo e non possiamo sbagliare”, ha ripetuto. “La nostra priorità è affrontare l’emergenza e dare all’Europa e ai mercati un segnale di grande serietà e senso di responsabilità”. In effetti, Bruxelles ci guarda.

 

Il momento è delicato e l’Italia resta una sorvegliata speciale per via dell’altissimo debito pubblico, a settembre è stato di 2.742 miliardi. Approvare altri interventi in deficit, come è previsto, ovvero prevedere spese che superano le entrate, non è mai un successo per un esecutivo. Ma tant’è. Ci sono poi gli investitori internazionali, per i quali il fattore più importante da considerare si chiama affidabilità. Per averla servono i conti in regola.

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