il piano Ue per il gas

Caro bollette, arriva il price cap europeo. Ma è sufficiente?

La Commissione Ue mette a punto la strategia per contenere il prezzo dell’energia, ma la misura potrebbe rivelarsi del tutto inefficace. Ecco perché

Caro bollette, arriva il price cap europeo. Ma è sufficiente?

Da tempo si invoca un “price cap”, un tetto massimo al prezzo della luce e del gas, che sono lievitati negli ultimi mesi, complice la guerra in Ucraina. Tra i primi a chiedere la misura era stato l’ex premier, Mario Draghi, e ora i ministri dell’Energia dei 27 Stati membri sono pronti a esprimersi sul piano messo a punto dalla Commissione europea.

Ma il documento, di cui è circolata la bozza nelle scorse ore, rischia di non essere all’altezza delle aspettative.

 

Cosa prevede il documento Ue

La bozza arriva oggi ufficialmente sul tavolo dei 27 ministri dell’Energia, che si riuniscono per discutere delle misure da mettere in campo per arginare il caro bollette che pesa su famiglie e imprese.

Il piano consiste sostanzialmente nel prevedere un price cap, che scatterebbe come “ultima istanza” sul Tft, ossia il mercato di riferimento del prezzo del gas, che si trova ad Amsterdam, in Olanda, ma solo quando il rialzo sarà “straordinariamente elevato” e solo a determinate condizioni.

 

I limiti del “price cap” al vaglio

È proprio su questo fronte che arrivano le critiche. Il tetto massimo al prezzo, infatti, diventerebbe effettivo soltanto in caso di superamento dei 275 euro per megawattora e per due settimane consecutive. Si tratta, quindi, di un costo già molto elevato (è stato superato solo in occasione del record di agosto, sfiorando i 314 euro/MWh e rimanendo sopra i 225 euro/MWh per 15 giorni) e sicuramente superiore a quanto non si aspettassero gli Stati che invocavano il provvedimento, Italia compresa. Se è vero che il costo del gas ha anche superato i 200 euro a megawattora, è bene ricordare che ormai è sceso intorno ai 100/120 euro, cioè meno della metà del limite ipotizzato dalla Commissione e comunque ancora troppo alto rispetto a mesi fa.

Ma non si tratta dell’unico vincolo all’entrata in vigore del “price cap”.

 

Il peso dello spread

Il tetto massimo scatterebbe, infatti, solo nel caso in cui “lo spread – la differenza – tra il prezzo sul Ttf e il prezzo globale del Gnl è pari o superiore a 58 euro per dieci giorni di transazioni”, come ha spiegato pochi giorni fa la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson.

Ciononostante la Simson ha aggiunto: “Dobbiamo essere pronti a circostanze estreme”, spiegando che “la proposta deve tenere conto delle preoccupazioni per la sicurezza delle forniture e il tetto deve essere alto abbastanza da evitare un aumento dei consumi di gas” in Europa. Insomma, il pericolo è che la situazione di agosto possa riverificarsi: “La stessa situazione e le stesse circostanze di agosto potrebbero ripetersi, nelle nostre analisi quindi abbiamo visto qual è il tipo di livello di prezzo che dobbiamo praticare per stabilizzare la situazione e quali siano i rischi che dovremo affrontare l’anno prossimo”, ha aggiunto la Commissaria.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA