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Consigliati seconda giornata FantaMondiale: Brasile e Francia volano

La Spagna punta sui giovani, l’Inghilterra invece sulla mentalità offensiva. Le sud americane aspettano il riscatto, dopo il fallimento all’esordio

Consigliati seconda giornata FantaMondiale: Brasile e Francia volano

Il Mondiale prosegue senza sosta verso la seconda giornata dei gironi, pronta a regalarci ulteriori sorprese. Le big devono dare delle risposte importanti, specie per chi non ha ottenuto la vittoria, obbligato a riscattarsi sin da subito. La Francia se la deve vedere con la Danimarca, mentre il Brasile aspetta la Svizzera. Arabia Saudita che crede nel miracolo, Olanda invece che vuole la qualificazione immediata. Argentina che trema, Germania obbligata a vincere. La Spagna vuole confermarsi con i giovani talenti. Ecco i consigliati per la seconda giornata del FantaMondiale.

 

I consigliati della seconda giornata del FantaMondiale

Mohammed Al-Owais (Arabia Saudita): La magia, forse, sarebbe durata unicamente fino alla gara con l’Argentina, ma hanno comunque il dovere di provarci. Portare a casa punti contro la Polonia non è semplice per nessuno, specie contro un gruppo arrabbiato, per aver deluso contro il Messico. Gli arabi però hanno dimostrato di avere personalità, anche grazie alle tante parate del proprio portiere, giocatore chiave durante la prima giornata. Dopo aver limitato Messi, deve fare i conti con Lewandowski, fresco di errore dal dischetto. Se riusciranno ad aggiudicarsi almeno un punto, allora potrebbero realmente diventare la sorpresa del torneo. 

 

Denzel Dumfries (Olanda): La prima giornata ci ha descritto una squadra che non eccelle in fase offensiva, ma che vanta un reparto difensivo particolarmente solido.Il terzino dell’Inter, per la prima volta, ha impressionato maggiormente per le chiusure, che per gli attacchi in sovrapposizione, fonte vitale per le reti olandesi. Deve equilibrare le due fasi, in modo tale da poter garantire il massimo rendimento al gruppo. Con attaccati così imponenti, è fondamentale poter avere una grande continuità sui cross, sfruttando al massimo le corsie laterali. La squadra vuole raggiungere al più presto la qualificazione e per poterci arrivare, devono alzare tutti il livello di intensità. 

 

Nahuel Molina (Argentina): Adesso, non si può più sbagliare. Dopo la figuraccia della prima giornata, due si sono fatti rimontare da una formazione decisamente meno tecnica, sono necessari i tre punti, per poter rilanciare il percorso al Mondiale. Il terzino ex Udinese si è messo in mostra positivamente, risultando uno dei più positivi. La squadra vanta un reparto offensivo spaziale, probabilmente nella top tre della competizione: avere ulteriori giocatori che spingono, può sicuramente aumentare le possibilità di avvicinarsi al goal. L’argentino ha come doti la spinta e i cross dalla trequarti: una soluzione importante, specie per Lautaro, che aspetta ancora palloni succulenti da insaccare.

 

Simon Kjaer (Danimarca): Con il Milan ha perso qualche posizione, ma quando arriva ad indossare la maglia della propria nazionale diventa un altro. Un leader indiscusso, che si è messo sin da subito in mostra nel torneo grazie alla leadership, con cui gestisce la giovane retroguardia e l’impostazione dal basso. Ha infatti tentato più volte di imbucare gli attaccanti direttamente da dietro, trovando però un reparto offensivo distratto e impreciso. Sfidare l’attacco della Francia sembrerebbe quasi un’impresa, specie per le tante soluzioni di cui può vantare Deschamps: sarà necessario vincere gli scontri aerei con il compagno di squadra Giroud, fresco di doppietta all’esordio. 

 

Adrien Rabiot (Francia): È l’uomo del momento e deve continuare su questa strada per poter fare quel salto di qualità definitivo. Si sta rivelando un giocatore di livello superiore, sotto l’aspetto difensivo, dove recupero innumerevoli palloni e anche in fase offensiva, dove continua a fornire assist e a segnare goal pesanti. Un elemento completo, utilizzabile da mezzala, mediano e anche trequartista adattato. Non far sentire la mancanza di Pogba non è semplice, specie per la qualità nel tocco: il numero venticinque bianconero ha alzato l’asticella tecnica e adesso sembrerebbe veramente aver raggiunto un’evoluzione totale nella manovra di gioco. Attenzione però alla fisicità dei danesi, da non sottovalutare.

 

Kevin De Bruyne (Belgio): Ha vinto il premio MVP, all’esordio con il Canada, ritenendo però di non averlo meritato. Infatti, non è stata la sua miglior gara, specie a livello di precisione, dove più volte ha errato. Un elemento capace di cambiare l’andamento di una partita con una giocata ed è quello che è mancato al Belgio alla prima giornata. Devono sfruttare di più il reparto offensivo, magari fornendo palloni precisi e incursioni verticali. Il trequartista del Manchester City è il giocatore perfetto per raggruppare queste due qualità: devono cerarlo di più, creando spazi per le sue inventive. Adesso deve mettersi in mostra, tornando in copertina. 

 

Ivan Perisic (Croazia): La squadra ha deluso all’esordio, buttando via la possibilità di lanciarsi sin da subito in classifica. Sbagliare anche il secondo appuntamento potrebbe rivelarsi fatale, specie per la tanta competizione che vi è nel girone. Per dimostrare al meglio le proprie potenzialità, devono essere messi in risalto i giocatori chiave, come Modric, Vlasic e per l’appunto, Perisic. L’ex Inter, seppur non sia più giovanissimo, è uno degli esterni più duttili nel giocare la doppia fase, grazie anche ad una spinta inarrestabile. Non sta vivendo la stagione migliore della sua vita, ma questo Mondiale deve essere l’ultimo grande impegno in cui può essere protagonista. Maggiori imbucate, più soddisfazioni.

 

Pablo Gavi (Spagna): Ci sono poche parole per definire il potenziale dei giovani spagnoli: dei talenti già pronti, immarcabili e dalle mille inventive. Il numero nove si è messo in luce non soltanto per il goal al volo da capogiro, in cui ha sottolineato la sua classe immensa, ma anche per la grande partecipazione nella costruzione della manovra. Un centrocampista capace di giocare in tutti ruoli, dallo schermo alla difesa, all’attaccante aggiunto. Può sfruttare la sua velocità per potersi muovere in solitaria negli spazi stretti, seppur non abbia ancora una composizione fisica molto imponente. Luis Enrique lo vede come perno centrale della squadra del futuro, lanciandolo in diverse posizioni durante la gara. Si può confermare, bruciando le tappe.

 

Robert Lewandowski (Polonia): Una prima giornata in cui non è riuscito a mettersi in luce, fallendo anche clamorosamente la rete su calcio di rigore. Un brutto passo indietro per lui, che dovrebbe mettere in risalto le qualità superiori, rispetto al resto della squadra. I polacchi hanno dato l’idea di avere una manovra molto macchinosa, in cui la ricerca del goal non è immediata: con un numero nove del genere è uno spreco, specie per le palle alte, che non sono quasi mai arrivate. Per poter timbrare al meglio questo suo ultimo Mondiale, deve permettere alla squadra di fare un salto di qualità importante: è la sfida che non si può sbagliare e il protagonista deve tornare ad essere lui. 

 

Richarlison (Brasile): Forse troppo rumore nei suoi confronti. Tanti tifosi si sono lamentati che non fosse stato convocato Firmino, affermando che mancasse un vero numero nove al gruppo. L’attaccante di Antonio Conte invece, ha voluto zittire gli scettici, mettendo a segno una doppietta da sogno. Prima un tap-in da numero nove di razza, poi una rovesciata al limite dell’impossibile. Un elemento completo, che con la velocità e la fisicità potrebbe diventare il protagonista a sorpresa di questa formazione meravigliosa. Per confermarsi, dopo la gara con la Serbia, devono piegare la Svizzera, squadra decisamente più difensiva rispetto ai serbi. Le giocate personali, in certi casi, sono l’arma più concreta, per aggiudicarsi non solo i tre punti, ma anche il probabile accesso agli ottavi. 

 

Hakim Ziyech (Marocco): Questo gruppo esalta la scena, visti i tanti talenti di cui può vantare. L’esordio però, ha lasciato un po’ d’amaro in bocca, specie per gli errori sull’ultimo passaggio. Hanno sprecato tanto, rivelandosi impreparati al momento di concretizzare: se vogliono realmente rivelarsi una sorpresa, dovrebbero provare a stabilirsi anche a livello mentale. Hanno le qualità per cambiare il modulo, anche grazie ad alcuni elementi come l’esterno del Chelsea, vero leader del gruppo di Regragui. Nel club non riesce più ad imporsi, ma se vuole rinascere deve lasciare il segno in nazionale. 

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