Qatar 2022

Qatar, le 4 semifinaliste: tra chi cerca riscatto e chi vuol stupire

La tenacia dei croati nel tentare di riscrivere nuovamente la storia, Argentina invece per il sogno di Messi. Marocco outsider, Francia in cerca di conferme

Qatar, le 4 semifinaliste: tra chi cerca riscatto e chi vuol stupire

I quarti di finale si sono chiusi, dopo innumerevoli emozioni, sono giunte le attesissime semifinali. Le quattro squadre ancora in gara hanno affrontato avversari complessi, regalando a questo Mondiale gli ennesimi colpi di scena. Dal Marocco, assoluta sorpresa di questo torneo, che dopo aver fatto fuori la Spagna, ha replicato il miracolo anche con il Portogallo, spegnendo definitivamente il sogno  di Cristiano Ronaldo.

 

Ad aspettare la squadra di Regragui vi è la nazionale francese, campione in carica, che ha sofferto fino alla fine con l’Inghilterra, riuscendo però ad ottenere il pass grazie al solito Giroud. Dall'altra parte del tabellone, vi è l’Argentina di Messi, che dopo la bollente sfida ai rigori con l’Olanda, se la deve vedere con la Croazia, nuovamente alle fasi finali del Mondiale, dopo la finale persa in Russia nel 2018, proprio con i francesi.

 

Due partite tutt’altro che scontate, seppur i pronostici siano tutti dalla parte di Scaloni e Deschamps: un torneo sottovalutato per i tanti fattori negativi che ha portato, tra infortuni, tempistiche e soprattutto diversi decessi nella costruzione degli impianti sportivi. A livello tecnico e intensivo però, difficilmente si può negare che questa avventura in Qatar non abbia portato alla gente un calcio vero, in cui i campioni si sono messi in luce, regalando partite spettacolari.

 

I tanti risultati a reti bianche non corrispondono realmente con il livello delle gare, perlopiù emozionanti e senza pronostici. Tutti sono in corsa e le sorprese, a questo punto, non possono più esistere. Quattro filosofie di calcio diverse, tutte però con una poetica specifica: voler esibire la propria identità, spinti da tifosi numerosi e caldi. Un Mondiale che deve ancora scrivere il proprio lieto fine, anche se ad oggi è complesso pronosticare da quale possa essere. Ecco le quattro squadre rimaste ancora in Qatar:

Le semifinaliste:

Francia: Tra tutte e quattro le squadre, sono sicuramente quelli favoriti sulla carta. Non tanto per i precedenti, che come si è potuto vedere all’Europeo, contano fino ad un certo punto, ma piuttosto per la compattezza di squadra. Sono una macchina imbattibile, dai tratti concreti in ogni reparto del campo: Deschamps non ha voluto cambiare le strategie tattiche, nonostante nell’ultimo anno potesse aver incontrato dei problemi.

 

Gli infortunati non hanno fermato la corazzata, che ha dato spazio a nuovi elementi, valorizzando le caratteristiche e il potenziale appieno. Basti vedere Tchouameni, panchinaro al Real Madrid, protagonista assoluto di queste ultime gare. Al di fuori del gran goal segnato con l’Inghilterra, ha messo in atto non solo l’intelligenza da mediano roccioso, ma anche un tecnica sublime che ha aiutato la squadra ad avere una manovra più fluida.

 

Una specie di “mix” tra le caratteristiche di Pogba e Kanté, i due infortunati cardine del centrocampo francese. Accanto a lui, il rivitalizzato Rabiot, sta facendo impazzire tutto l’ambiente, mettendo una forte pressione alla Juventus, in vista del futuro. Un elemento che ha finalmente tirato fuori il carisma, giocando da leader e risultando essenziale per la manovra offensiva. Una pedina che recupera palla, portando avanti il gioco e alzando costantemente il baricentro.

 

Sulla retroguardia manca ancora un po’ di precisione, specie dai due centrali, che tendono a cedere in piccole sbavature durante la gara. Lloris ci mette una pezza, ma gli errori tecnici ai limiti dell’area non possono più essere tollerati a questo punto del Mondiale. Davanti invece, la bomba del gruppo, pronta ad esplodere in tutti i momenti chiave di una partita: la coppia d’oro, Mbappé-Giroud, che sta letteralmente trascinando il gruppo sotto porta. Se si illuminano, difficilmente le difese avversarie riusciranno a reggere il colpo. Una carta da schierare, non da poco, che alza notevolmente le possibilità di rialzare nuovamente la coppa.

 

Marocco: Non ci sono più parole per definire il gruppo di Regragui. Una squadra che incarna appieno tutti i valori romantici del calcio, forse troppo spesso dimenticati dalle “grandi Nazionali”. Non c’è dubbio, giocano un calcio chiuso, ma poterne fare una critica è quasi contraddittorio: bisognerebbe smetterla di affidarsi unicamente alla manovra di gioco, sicuramente macchinosa, ma piuttosto osservare la cattiveria agonistica con cui cercano di tenere serrato il risultato.

 

Rappresentano un sogno per l’Africa, che ha scritto un nuovo capitolo di Storia inaspettato, ma leggendario. Il sogno non è finito, seppur l’avversario in arrivo sia probabilmente il più complicato che si potesse affrontare. Non vi è solamente una questione legata alla politica, che già in queste ultime ore sta facendo scalpore, con diversi tifosi marocchini pronti a fare una grande festa in caso di vittoria, proprio contro i “rivali” francesi.

 

Uno scontro non da poco, che probabilmente non ha solamente un enorme peso sul campo di calcio. Tornando alle questioni tattiche, bisognerebbe lodare la retroguardia marocchina, governata da un eccezionale Bono. Una solidità imperforabile, capace di chiudere ogni tipo di spazio, gestendo la velocità degli avversari. Contro Mbappé deve per forza di cose diventare il fattore chiave, specie negli scontri uno contro uno.

 

Amrabat è il centrocampista per eccellenza in questo attuale torneo: ha alzato smisuratamente il livello tecnico del centrocampo, schermando la difesa con intelligenza e permettendo le ripartenze veloci. Con Ziyech pronto ad illuminare la scena e El Nesyri ad insaccare i palloni in rete, il sogno miracoloso prosegue. 

 

Argentina: Il sogno di Messi è ancora vivo, seppur i rischi, fino ad ora, non siano mancati. I ragazzi di Scaloni hanno pesantemente condizionato la gara, già vinta praticamente, con l’Olanda, facendosi ingannare da uno schema su calcio da fermo, nei minuti di recupero. Per loro fortuna, il “Dibu” Martinez si è messo in mostra con alcune parate pirotecniche, che hanno dato via al sogno semifinale.

 

Indubbiamente il gruppo ha giocato sotto le aspettative di tutti, ci si aspettava maggiore dominio sul campo e prestazioni più nitide da parte di alcuni pilastri chiave, ma il cuore Sud Americano non ha mai mollato, trasformando ogni ostacolo in un’opportunità per andare avanti. Il leggendario numero dieci si rende costantemente decisivo, tra assist meravigliosi, come quello per Molina e goal vitali, come quelli ai gironi, ha dimostrato ancora una volta di essere la chiave di svolta, per un gruppo a tratti “fragile” nello spirito.

 

La Pulga sa, che da sempre, è sotto i riflettori per la “mancanza di personalità” quando veste la maglia della Nazionale o almeno così lo etichettano i maggiori media internazionali. Questo nuovo atteggiamento che ha messo in mostra, sta illuminando una nuova visione di lui: dai litigi post gara alle dichiarazioni forti. Messi ha iniziato a tirare fuori la voce dello spogliatoio, facendo intendere di non voler fallire questo ultimo grande appello per la conquista della Coppa del Mondo.

 

Intorno a lui però, ci si aspettano progressi, soprattutto da elementi come Lautaro o Paredes, entrambi sotto tono rispetto alle pretesti generali. Ancora un complesso ostacolo da dover superare, prima di poter vendicare la finale del 2014 contro la Germania.

 

Croazia: Un altro gruppo affamato di vendetta. Quattro anni fa, quando Modric vinse il Pallone d’Oro, riuscirono a raggiungere una storica finale in Russia, salvo poi essere annientati dai francesi. Questo gruppo però, ha un’identità e una composizione ben distinta rispetto al gruppo passato e in queste ultime gare stanno emergendo diversi fattori essenziali.

 

Probabilmente hanno abbassato la qualità del gioco, solitamente portata al palleggio rapido, con una manovra più equilibrata e ragionata. Temporeggiano parecchio e non a caso puntano sui rigori, grazie anche alle prodezze del proprio portiere. In mezzo al campo vi è un trio di tutto rispetto, non solo capitanato dal dieci del Real Madrid, ma anche da Kovacic, completamente rivitalizzato e da “Epic Brozo”, che dopo un paio di mesi out con l’Inter, si è ripreso pienamente, sfornando prestazioni di altissimo calibro.

 

Una metà campo quindi, di estrema qualità, che non corrisponde però, appieno, al livello della fase offensiva. Davanti infatti, manca un bomber di razza, che possa incarnare la figura del “Mandzukic” di un tempo. Un numero nove capace di dare riferimenti, sfruttando così le importanti palle che arrivano solitamente vane in area di rigore.

 

Dietro invece, oltre alla sorpresa portiere, vi è un parco difensori di tutto rispetto, mescolato tra giovani talenti e esperti pilastri. Un insieme che sta dando i suoi frutti, basti vedere le pochissime reti subite dal gruppo in Qatar. L’Argentina è un pericolo non indifferente: attenzione, concretezza e astuzia dovranno essere sviluppate con intelligenza per tutto il corso della gara. 

 

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