l’allarme mers

Cos’è l’influenza del cammello che viene dal Qatar, portata dai tifosi

L’allerta arriva dall’ente sanitario del Regno Unito. Di fatto si tratta della MERS, con sintomi analoghi a quelli del Covid, a livello respiratorio

Cos’è l’influenza del cammello che viene dal Qatar, portata dai tifosi

Il primo allarme è arrivato dalle autorità britanniche e ha a che fare, seppure indirettamente, con i Mondiali di calcio in Qatar. Si tratta di una sindrome influenzale, che colpisce le vie respiratorie in modo analogo al Covid e che potrebbe avere una maggiore diffusione in Europa in seguito al ritorno dei tifosi da Fifa 2022.

 

Cos’è l’influenza del cammello

Nonostante sia stata ribattezzata “influenza del cammello”, di fatto si tratta della MERS che, come avverte la Health Security Agency (HSA) “è una malattia respiratoria rara ma grave che può colpire i viaggiatori diretti nei paesi del Medio Oriente", come riporta una nota pubblicata online.

Da qui l’allerta inviato ai medici di famiglia.

Anche l'Australia ha emesso uno specifico avvertimento rivolto a chiunque viaggi dal Medio Oriente, a segnalare eventuali sintomi della sindrome respiratoria mediorientale.

 

Come si diffonde: i sintomi

La MERS si diffonde originariamente attraverso il contatto ravvicinato con cammelli portatori del virus o con una persona infetta, oppure consumando carne di cammello cruda o latte di cammello non pastorizzato, da cui il nome non scientifico.

Al momento non esistono vaccini contro una malattia che si manifesta inizialmente con i tipici sintomi influenzali che possono aggravarsi con difficoltà respiratorie e diarrea, e che possono essere confusi con quelli di una influenza stagionale molto forte o con il Covid.

 

Le differenze rispetto al Covid

Entrambe le malattie sono causare da un virus della famiglia dei coronavirus.

A differenza del Sars-Cov2, però, la MERS non si diffonde facilmente: dal 2012, quando è stata individuata per la prima volta in Arabia Saudita, sono stati identificati solo 2.500 casi di MERS poiché il virus si replica nel tratto respiratorio inferiore.

Risulta, però, potenzialmente più grave: ha causato la morte del 35% dei pazienti che hanno contratto l’infezione, a causa della grave insufficienza respiratoria. Molto spesso richiede ventilazione meccanica e un ricovero in terapia intensiva.

 

La diffusione in Europa

La maggior parte dei casi finora si è registrata in Medio Oriente, ma alcune segnalazioni sono arrivate anche da otto paesi in Europa. A sottolineare i rischi in questo inverno è stato anche il medico saudita Esam Azhar in un articolo pubblicato sulla nota rivista scientifica The Lancet, nel quale fa riferimento a eventi sporti e culturali durante il campionato della Coppa del Mondo di calcio in Qatar: "Questi hanno attirato centinaia di migliaia di persone dal Medio Oriente e da tutto il mondo e molti stanno partecipando a entrambi gli eventi, interagendo a stretto contatto tra loro e con i cammelli, creando le condizioni ideali per la trasmissione di agenti patogeni zoonotici associati ai cammelli".

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