Si ferma il trasporto pubblico locale

Il giorno dello sciopero di Cgil e Uil contro la manovra del governo

La Cisl non partecipa. Landini: “Non facciamoci dividere”. Botta e risposta col ministro Salvini. Manovra a rilento, stasera gli emendamenti dell’esecutivo

Il giorno dello sciopero di Cgil e Uil contro la manovra del governo

E’ la giornata dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo Meloni. Un venerdì in cui si è fermato il trasporto pubblico locale nelle città principali di ben undici regioni, e che chiude una settimana di proteste e manifestazioni organizzate senza la partecipazione della Cisl. Dal palco di Roma il segretario generale di Corso d’Italia, Maurizio Landini, mette in guardia: “Non facciamo dividere, perché è il loro gioco”. E ancora: “E’ una bugia dire che questo è uno sciopero politico, che non ha niente di sindacale. Questa manovra è contro il mondo del lavoro. Non lo diciamo perché adesso al governo c’è la destra ma perché guardiamo quello che hanno fatto e leggiamo i provvedimenti”. Ma Luigi Sbarra, segretario della Cisl, insiste: “Sciopero sbagliato”. Il ddl Bilancio, dunque, spacca il mondo sindacale e sul piano politico allontana sempre di più maggioranza e opposizione. 

 

Nessun passo in avanti per adesso in Commissione alla Camera.  Le modifiche annunciate dall’esecutivo dovrebbero approdare nella mini-assemblea questa sera, ma si cerca anche un accordo su alcuni nodi e sugli emendamenti delle minoranze.  La partita si complica sotto vari aspetti. Fa discutere l’ipotesi di ridurre a sette mesi il reddito di cittadinanza per reperire altri 200 milioni per coprire le modifiche alle disposizioni attuali. Il tema è incandescente. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, assicura però che “non si lavora a nessuna stretta”. Il partito di Silvio Berlusconi, nel frattempo, rivendica alcuni risultati.  “Grazie a Forza Italia ci saranno la proroga del superbonus al 31 dicembre e l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75”, fa sapere la capogruppo al Senato, Licia Ronzulli. “La manovra tiene conto del quadro economico e, in modo responsabile, non mette a rischio i conti pubblici ma garantisce le fasce medio-basse”.

 

Diametralmente opposta la valutazione del Pd che sostiene lo sciopero di oggi: “Al governo stanno litigando su tutto. Sono uniti solo nel premiare furbi ed evasori e colpire sanità, lavoro, stipendi, pensioni”. Dai dem arriva anche la denuncia che “dietro a una serie di giri di parole rassicuranti, la manovra contiene 10 veri e propri condoni che maggioranza e governo non cercano neanche di nascondere”. Il riferimento è ad alcune misure che vanno dalla definizione agevolata di controversie tributarie allo stralcio delle cartelle fino a mille euro fino al 2015. “Abbiamo presentato emendamenti per cancellare tutti i condoni”, dicono dal gruppo a Montecitorio. 

 

Intanto, in mattinata, botta e risposta tra il leader sindacale Landini e il ministro leghista delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Salvini forse non avendo mai lavorato non ha mai avuto il problema di scioperare”, dichiara il segretario Cgil. “Le persone che ci rimettono il salario non scendono in piazza per ragioni politiche”, aggiunge. “Lo fanno quando vedono che la loro condizione peggiora e il governo va da un’altra parte. Dovrebbe interrogarsi sul fatto che la manovra non aumenta il salario dei lavoratori, peggiora la precarietà”. La replica: “Sono in Consiglio dei ministri  a lavorare per appalti più veloci, che daranno lavoro a migliaia di operai, mentre la Cgil, con scioperi inutili, gli operai li lascia a piedi, senza treno e senza bus”.

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