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Allerta influenza: il virus di Darwin rischia di rovinare il Natale

Virologi ed epidemiologi esortano a non abbassare la guardia: vaccino e mascherine possono servire, per i fragili. I bambini piccoli tra i più colpiti

Allerta influenza: il virus di Darwin rischia di rovinare il Natale

Dopo due anni di pandemia questo è il primo Natale che si dovrebbe poter festeggiare senza restrizioni.

Ma il condizionale è d’obbligo, perché in agguato c’è l’influenza. Per la precisione l’influenza australiana, perché nella Terra dei Canguri si è presentata per prima. Ora è arrivata anche in Italia, come testimoniano i moltissimi casi registrati da settimane e il picco, soprattutto tra i bambini.

Ecco cosa bisogna sapere.

 

Cos’è e che rischi si corrono

Intanto va detto che si tratta dell’influenza stagionale, dunque di per sé può essere fastidiosa, ma nella maggior parte dei casi si risolve senza grosse complicazioni.

A provocarla è il cosiddetto “virus Darwin”, che si presenta con alcuni campanelli d’allarme.

 

I sintomi

I sintomi con i quali si riconosce l’influenza causata dal virus “australiano” provocati dal 'virus Darwin' sono quelli classici del male di stagione: febbre, brividi, dolori ossei e muscolari, mal di testa, mal di gola e tosse. L'incubazione è molto più breve di quella Covid, circa 1-2 giorni, mentre la malattia di per sé si risolve nell’arco di 5/7 giorni. In qualche caso più raro può durare di più.

"La curva dell'epidemia influenzale si è elevata in maniera tale da far prevedere, se il trend si manterrà su questi livelli, il picco più alto degli ultimi 15 anni. E potrebbe essere raggiunto prima di Natale perché i valori sono molto cresciuti", ha spiegato all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).

Il rischio, dunque, è di ammalarsi a ridosso di Natale o durante le festività. "Con l'influenza australiana sarà una bella stagione tosta, come sempre ci saranno morti, di solito sono tra i 5mila e i 15mila. Il picco è previsto a Natale, circa 150mila casi al giorno", spiega il virologo Fabrizio Pregliasco ad Adnkronos.


Più casi degli anni scorsi

"Se consideriamo il picco come una montagna avremo, in pratica, una vetta di 4mila metri, invece che di 3mila. Per l'influenza, di solito, i picchi si raggiungono sempre con la stessa incidenza, poi c'è un plateau e segue la discesa. L'andamento così com'è, quindi, fa pensare ad un picco assai superiore delle epidemie passate", chiarisce ancora Scotti.

Non a caso si parla di 8-10 milioni di casi stagionali di influenza previsti per questo inverno, come conferma il virologo Fabrizio Pregliasco ad Adnkronos: "Le stime ci dicono che arriverà nel periodo natalizio, con 150.000 casi al giorno e un totale di 8-10 milioni di casi stagionali".

A preoccupare, però, sono soprattutto la febbre alta ed eventuali complicanze respiratorie.

 

I rischi

Ciò che spesso spaventa sono quindi i sintomi respiratori, qualche volta gastroenterici, in particolare nei più piccoli. All’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ad esempio, si è registrato un boom di accessi, in molti casi per piccoli con dispnea.

Come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, particolare attenzione va riservata a bambini fra i 6 mesi e i 5 anni, alle donne in gravidanza, anziani, pazienti con malattie croniche o sottoposti a terapie che indeboliscono il sistema immunitario, obesi gravi, personale sanitario.

Per questo ai cosiddetti “fragili” è raccomandato il vaccino annuale.

 

I benefici del vaccino

La vaccinazione, quindi, garantisce una maggiore protezione, sia nella prevenzione, sia nella gestione della eventuale malattia che, se contratta, si presenta con sintomi più lievi. Se si riceve il vaccino, questo inizia a essere efficace come “scudo” circa due settimane dopo la somministrazione e cala progressivamente nel giro di 6-8 mesi.

Un’altra misura di prevenzione è la mascherina, come conferma l’epidemiologo del Campus Biomedico di Roma, Massimo Ciccozzi: "Se aumentano i casi, forse terrei la mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati, soprattutto per gli anziani e i fragili. Senza reintrodurre l'obbligo come stanno pensando in Francia, ma raccomandandola”.

 

Come si cura

Per le persone in buone condizioni di salute generale non occorrono particolari accorgimenti. Per guarire sono sufficienti un po’ di riposo a casa, stare al caldo e bere molta acqua per evitare la disidratazione, che è il pericolo maggiore anche per i bambini più piccoli e gli anziani.

L'Iss ricorda che, se fosse necessario, si possono assumere paracetamolo o ibuprofene per abbassare la temperatura se la febbre è elevata, e per ridurre dolore e sensazione di malessere.

Ma se i sintomi fossero maggior e più gravi, il consiglio è di rivolgersi al medico di famiglia.

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