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Una lotta scudetto che si allarga e una corsa salvezza scottante in A

La Juventus fa otto su otto, il Napoli invece si rialza dopo il flop San Siro. Festival del goal per le milanesi, che non vincono. Empoli da rimonta

Una lotta scudetto che si allarga e una corsa salvezza scottante in A

Il sedicesimo turno di Serie A si è trascinato dietro partite di alto calibro, rimonte inaspettate e discussioni arbitrali. Nonostante il girone di andata non si sia ancora concluso, le squadre italiane stanno già cominciando ad inquadrare i reali obiettivi a cui possono ambire nel giro di cinque mesi. Le prime gare, così come queste post-Mondiale, potrebbero rivelarsi una fonte decisiva alla fine, visto che diversi scontri diretti stanno già indirizzando il prosieguo del campionato. Come detto però, le polemiche non sono mancate, visto che anche questo weekend, gli arbitri si sono ritrovati sul tavolo degli imputati. Errori grossolani, che hanno pesantemente condizionato risultati clamorosi. Su tutti l’episodio di Monza, che ha sottolineato il lato oscuro del Var, non proprio sfruttato al meglio sabato sera. Una macchia non da poco, in una giornata in cui i goal non sono di certo mancati. Ogni dettaglio fa la differenza e più si andrà avanti, più sarà complicato recuperare i punti persi. 

 

Lotta scudetto a rilento:

Dopo un inizio scoppiettante per le big al ritorno in campo pochi giorni fa, questo weekend ha visto un rallentamento generale in vetta alla classifica. In particolar modo, in terra milanese, dove i rimpianti sono all’ordine del giorno. Due sfide molto simili, seppur di caratura completamente diversa. Partendo dai nerazzurri, la gara si è messa sin da subito dalla loro parte, con ben due goal fatti in soli quarantacinque minuti.

 

Poi, il buio. Manovra lenta e prevedibile, con tanti spazi lasciati a disposizione dei brianzoli, che allo scadere hanno punito. Pessimo impatto sul campo per due giocatori che dovrebbero fare la differenza, come Lukaku e Dumfries. Tra palloni persi e disattenzioni nelle marcature, si sono dimostrati non solo mentalmente fuori condizione, ma anche tatticamente confusi. Non riuscire a lasciare il segno con un avversario alla portata è l’ennesima prova che alcuni elementi in rosa devono velocemente alzare il livello, per non rimanere fuori definitivamente dai piani.

 

L’errore sul goal di Acerbi da parte dell’arbitro è inquietante: non attendere la fine di un'azione, decidendo di fatto a pugno duro la sorte di una rete regolare è stata una penalizzazione pesante per i nerazzurri. Dall’altra sponda di Milano, casacca rossonera, non mancano di certo i rimpianti. Anche qui, due goal di vantaggio, che hanno dato la sensazione di una vittoria facile. Forse sin troppo. Invece gli schemi di Mourinho, che continua a mandare una squadra tatticamente lenta e macchinosa sul campo, hanno funzionato anche questa volta.

 

Appoggiarsi ai calci piazzati è ormai una mossa risaputa da parte dei capitolini, che però hanno raddrizzato una partita ormai condannata. Ibanez e Abraham hanno ancora diverse cose da farsi perdonare, ma queste due reti hanno consentito il raggiungimento di due reti essenziali. Pioli ha regalato alla Roma la possibilità di tornare in gara, effettuando dei cambi alquanto incomprensibili. Passare alla difesa a tre, inserendo giocatori come Gabbia al posto di Giroud è stata una sorta di resa.

 

Anche Vranckx e De Ketelaere non hanno impattato al meglio sulla gara, dimostrando ancora una volta di essere entrambi in ritardo rispetto ai piani della squadra. Una lettura della gara letale da parte del mister, che si deve riprendere velocemente il pallino del gruppo in mano. La Juventus può sorridere, con l’ottavo risultato pieno, senza subire reti, di fila. Ancora una volta, la rete è arrivata a pochi minuti dalla fine, con un inserimento di Danilo nel cuore dell’area, servito con precisione da Chiesa.

 

Il gioco non esiste e lo si denota solamente dalla costruzione della manovra, assolutamente scomposta e abbastanza banale. Ma alla fine, cosa si può criticare? Quasi nulla, visto che le vittorie arrivano e ogni settimana la classifica si accorcia. Anche a Napoli hanno rivisto la luce, ripartendo al meglio dopo la sconfitta di mercoledì sera con l’Inter. In goal Osimhen, che ha subito forse troppe critiche dopo San Siro, sbloccando una gara che da lì in poi è andata in discesa per i partenopei.

 

Politano sbaglia dagli undici metri, Elmas no, spiazzando Audero e chiudendo la gara a metà del secondo tempo. Infine c’è la Lazio di Sarri, che in due gare giocate in questo nuovo anno 2023, ha ottenuto un solo punto. La partita con l’Empoli a tratti è stata peggiore rispetto anche alla sconfitta di Lecce, specie nell’atteggiamento. Andare due volte in vantaggio, con altre occasioni per segnare, per poi gettare tutto al vento gli ultimi dieci minuti non può essere un livello accettabile, per chi ambisce alla Champions League. Alcuni giocatori non stanno più rendendo ed è chiaro ormai che Sarri deve rivalutare le gerarchie tra i titolari. 

 

Una salvezza complicata:

Dalla parte opposta della classifica, le emozioni e le rimonte folli non mancano di certo. Seppur la qualità generale sia inferiore rispetto alla vetta, vi è un considerevole atteggiamento combattivo, che sottolinea l’ambizione di tutte nel voler raggiungere la salvezza. Su tutte, bisogna elogiare la prova del Monza, capace di fermare l’Inter a pochi secondi dal fischio finale. Una rimonta dettata da un gioco ricercato, in cui Palladino ha veramente cercato di mettere in difficoltà i nerazzurri, tenendo in mano addirittura il pallino del gioco nella ripresa.

 

Peccato per l’errore di Pablo Marì, che ha giocato una grande gara, rovinando tutto per un’indecisione devastante e goffa. Anche l’Empoli merita diversi complimenti, visto che ha recuperato due goal nel giro di dieci minuti. Andare all’Olimpico a fare punti non è scontato, ma le idee di Zanetti sono emerse per tutta la ripresa, consentendo ai suoi di giocare a testa alta, nonostante i due goal di svantaggio. Caputo è l’elemento ideale per questa squadra, che adesso si può realmente valutare completa. L’incremento di goal fatti e la forza mentale di riuscire a rientrare in gara, sta portando punti pesanti in casa dei toscani.

 

Lo scontro diretto tra Spezia e Lecce lascia sicuramente l’amaro in bocca ad entrambe le compagini, che comunque, hanno fatto un passetto in avanti. Sicuramente vincere certe sfide permette di fare passi decisivi, specie per i dettagli in classifica a fine anno, ma allontanarsi giornata dopo giornata dalla zona pericolosa è un vantaggio che bisogna non solo saper creare, ma anche tenersi stretto. La Sampdoria, che con il Sassuolo ha ritrovato i tre punti, si è scontrata con un Napoli arrabbiata e oggettivamente, nettamente superiore.

 

Si sono rivisti i tratti della squadra confusa e lenta nella manovra, impacciata nella fase difensiva. Non sono queste le sfide da vincere sicuramente, ma come minimo potrebbero tentare di dare un seguito all’atteggiamento positivo. E invece, tendono a piegarsi troppo facilmente e questo aspetto, alle lunghe, può danneggiare l’ambiente. A Salerno finisce in pari, con Nicola che dovrebbe far costruire una statua per l’incredibile Ochoa. Ben quindici parate in due gare, un giocatore non solo decisivo, ma anche essenziale nella leadership.

 

Il primo tempo sarebbe potuto finire anche con quattro goal di vantaggio per il Torino, ma la ripresa, anche grazie ai cambi (Piatek entrato bene) la squadra ha ripreso a girare, riuscendo ad ottenere un punto comunque importante. Devono però migliorare nell’impatto alle gare. Infine, vi è il Sassuolo, la squadra più deludente del momento. Sono sicuramente poco fortunati, ma è incredibile come abbiano perso completamente l’anima qualitativa dello scorso anno. Faticano a far girare palle e offensivamente dipendono solamente da Berardi. Troppa qualità sprecata, Dionisi deve riprendere velocemente la situazione in mano, prima di perdersi definitivamente. 

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