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Sciopero dei benzinai, tra giravolte dell’ultimo minuto e conferme

Faib Confesercenti dopo l’incontro con il ministro Urso ha deciso di ridurre la protesta a 24 ore. Vanno avanti le altre sigle coinvolte nella mobilitazione

Sciopero dei benzinai, tra giravolte dell’ultimo minuto e conferme

Lo sciopero dei benzinai per la sigla Faib Confesercenti, potrebbe ridursi solo a 24 ore, dopo che la presidenza riunitasi d'urgenza a seguito dell'incontro con il ministro Urso di ieri pomeriggio, ha valutato positivamente le aperture presentate e già formalizzate con un emendamento al decreto legge Trasparenza, decidendo così di ridurre a un solo giorno la mobilitazione. La decisione ufficiale verrà comunque presentata alla riunione di coordinamento con le altre sigle, fissata per questa mattina, mercoledì 25 gennaio.

Se per Faib Confesercenti, la protesta potrebbe concludersi in anticipo, non è così per le altre sigle sindacali coinvolte nello sciopero di 48 ore. “Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero”, che quindi “rimane confermato”; così in una nota i presidenti di Fegica e Figisc/Anisa che spiegano che “il tentativo in extremis fatto dal ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza”.

 

Gli impianti aperti

Durante le 48 ore di sciopero (per quelle sigle che confermeranno i due giorni di chiusura) sarà possibile fare comunque rifornimento. Sulla rete stradale ordinaria, il numero minimo di pompe aperte, scelte dalle singole prefetture, è pari al 50% di quelle attive nei giorni festivi. 

Sulle autostrade e alcune arterie ad alto flusso di traffico, saranno invece 175 le stazioni di servizio aperte nei due giorni di sciopero sull'intera rete autostradale, sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sulla tangenziale di Napoli e su alcune strade consolari equamente distribuite in tutta Italia.

 

I distributori aperti sulle autostrade

Durante le 48 ore di sciopero dei benzinai - 25 e 26 gennaio -  rimarranno aperte 19 stazioni di servizio sull'autostrada A1 Milano-Napoli; 10 sulla A3 Salerno-Reggio Calabria; 15 sulla A4 Torino-Trieste; 3 sulla A5 Torino-Monte Bianco; 4 sulla A6 Torino-Savona; 5 sulla A7 Milano-Genova; 2 sulla A8-A9 Milano-Varese/Milano-Como-Chiasso; 6 sulla A10 Genova-Ventimiglia; 2 sulla A11 Firenze-Pisa; 8 sulla A12 Genova-Roma; 4 sulla A13 Bologna-Padova; 20 sulla A14 Bologna-Taranto; 4 sulla A15 Parma-La Spezia e altrettanti sulla A16 Napoli-Canosa; 3 sulla A18 Messina-Catania e altrettanti sulla A19 Palermo-Catania; 2 sulla A20 Palermo-Messina; 6 sulla A21 Torino-Piacenza-Brescia; 7 sulla A22 Autostrada del Brennero; 2 sulla A23 Palmanova-Tarvisio; 3 sulla A24 Roma-Teramo; 2 sulla A25 Roma-Pescara; 6 sulla A26 Genova-Gravellona Toce; 2 rispettivamente sulla A27 Venezia-Belluno, sulla A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano, sulla A30 Caserta-Salerno e sulla A31 Rovigo-Piovene Rocchette; 3 sulla A32 Torino-Bardonecchia e sulla A50 (Tangenziale ovest di Milano); 2 sulla A51 (Tangenziale est di Milano); una sulla A52 (Tangenziale nord di Milano); 4 sulla A55 (Tangenziale di Torino); 2 sulla A57 (Tangenziale di Mestre); 3 sulla Tangenziale di Napoli, 4 sul Grande Raccordo Anulare di Roma e 2 sull’Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino.

A tutti gli impianti sopra citati, si aggiungono le stazioni di servizio Asnali, l'Associazione nazionale autonoma liberi imprenditori, i cui associati non aderiscono allo sciopero.

 

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