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Caso Cospito, Stato contro anarchici: siamo ripiombati “nel 1978”

Proteste, intimidazioni e attacchi a sostegno del leader della frangia anarchica più oltranzista e violenta in sciopero della fame contro il carcere 41 bis

Caso Cospito, Stato contro anarchici: siamo ripiombati “nel 1978”

Lo scenario è quello di un’Italia del passato, quello di quando fronde anarchiche sfidavano lo Stato con attentati dinamitardi e strategie del terrore, per legittimare quella visione di governo come strumento di oppressione dei più forti sui più deboli. Oggi nel 2023, dopo tanti anni è riesploso un tema che sembrava oramai scomparso da tempo ma che in realtà continuava ad ardere sotto traccia. Alle nuove generazioni, gli anarchici, diranno poco o niente, giusto qualche A cerchiata spruzzata qua e là su qualche muro di qualche anonimo palazzo, a ricordare la lotta che fu contro il sistema. 

 

Ma oggi le cose stanno cambiando, quel fuocherello assopito si sta risvegliando a poco a poco e continua ad autoalimentarsi. Sono tornate le proteste, gli attacchi vandalici, i blitz nelle città e questo non è un fenomeno solamente italiano, basti pensare a cosa è successo in Cile. In Italia abbiamo però Alfredo Cospito, l’anarchico 56enne di Torino recluso secondo il 41 bis, leader della Federazione anarchica informale–Fronte rivoluzionario internazionale (Fai-Fri), frangia oltranzista e violenta ritenuta responsabile di oltre 50 attentati in tutta Europa e non solo, che è in sciopero della fame da quasi tre mesi contro il regime di carcere duro.

Cospito, dopo oltre sei anni di detenzione nel carcere di Sassari, dallo scorso maggio è stato sottoposto al 41 bis, che ricordiamo prevede un isolamento quasi totale. E deve scontare in tutto 20 anni di carcere, dovuti ad attentati dinamitardi contro i carabinieri e la gambizzazione di un manager di Ansaldo Nucleare, pena che potrebbe anche trasformarsi in ergastolo ostativo.

 

Ora Cospito sta male. Al 102° di sciopero della fame, il suo organismo fortemente provato dalla privazione di cibo, starebbe soffrendo di un pericoloso calo del potassio. Il suo medico di fiducia avrebbe quindi deciso di sottoporlo a una terapia per reintegrare i sali, il cui deficit "potrebbe causare aritmie cardiache". La terapia è stata concordata anche con i sanitari del penitenziario di Sassari, dove Cospito è recluso. 

In sostegno a Cospito la frangia anarchica che si sta rendendo protagonista di brutti atti contro le amministrazioni pubbliche con il fine di attirare l'attenzione sul caso. Si parla di azioni anarchiche a favore di Cospito quelle hanno avuto luogo ad Atene, Barcellona e Berlino, la molotov lanciata intorno alle 2 della scorsa notte contro il distretto di polizia Prenestino a Roma, i tafferugli di piazza a Roma, a Trieste, a Torino e in tante altre città, la busta contenente un proiettile inviata al direttore del quotidiano livornese Il Tirreno, accompaganto da un foglio a quadretti e la scritta "Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere". Il messaggio è firmato con una "A" maiuscola. 

 

Palazzo Chigi: "Lo Stato non scende a patti con chi minaccia"

Di fronte a tutto ciò, ieri nel pomeriggio Palazzo Chigi ha diramato una nota di ferma condanna: "Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia". 

 

L'avvocato di Cospito: "Governo fermo al 1978"

“Singolare la posizione governativa, l'esecutivo sembra fermo a marzo del 1978”, risponde l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Cospito: "qui non si discute se cedere alle pressioni ma se ricorrono le condizioni per sottoporre e mantenere Alfredo Cospito al 41 bis". E ancora: "Non è una questione di muscoli ma di diritto, di interpretazione estensiva di una norma eccezionale. Il 41 bis dovrebbe essere applicato nei casi tassativi previsti dalla legge. Per Cospito è stato ampliato, dilatato il perimetro applicativo e dopo 102 giorni di sciopero della fame è ancora in attesa della decisione del Ministro".

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