Quella visita in carcere

Caso Cospito, continua il botta e risposta al vetriolo tra Pd e FdI

L’anarchico dal carcere di Opera dice di volere la cancellazione del 41 bis perché toglie le libertà fondamentali. Ostellari e Delmastro vanno sotto scorta

Caso Cospito, continua il botta e risposta al vetriolo tra Pd e FdI

La polemica sul caso Cospito non si placa e di giorno e in giorno si arricchisce di altri interessanti particolari, a partire dalle ultime dichiarazioni dello stesso 56enne di Torino, in sciopero della fame da 106 giorni, che dal carcere di Opera dice: "Non c'entro nulla con la mafia, voglio che venga cancellato il 41bis per tutti perché è uno strumento che toglie le libertà fondamentali, ho visto mafiosi che sono anziani e malati, persone non più pericolose". E riguardo alle azioni di protesta a suo sostegno, Cospito chiarisce che nella ideologia anarchica "non si giudicano le azioni degli altri" e che i suoi scritti sono tesi "individualiste, perché non c'è una organizzazione".

 

La visita in carcere dei 4 parlamentari dem

Mentre quindi la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa e la giudice Ornella Anedda sono andate a fargli visita per constatare le sue condizioni fisiche effettuando d'ufficio un controllo delle relazioni sanitarie dei medici del penitenziario e il Guardasigilli Nordio ha confermato che le affermazioni fatte da Donzelli in Aula non fanno parte di fascicoli secretati, finiscono nell’occhio del ciclone i quattro parlamentari del Pd che il 12 gennaio scorso fecero visita all’anarchico nel carcere di Sassari, dove era detenuto prima di essere trasferito nel penitenziario di Opera, a Milano a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.

 

Le accuse tra Pd e FdI

Il Fatto Quotidiano ha rivelato in un articolo che il senatore Walter Verini e i deputati Debora Serracchiani, Andrea Orlando e Silvio Lai, quando si sono recati al carcere di Sassari per verificare le condizioni di salute di Alfredo Cospito in regime di carcere duro, avrebbero parlato anche con alcuni boss mafiosi compagni di reparto dell’anarchico in sciopero della fame. 

Gli esponenti del Pd coinvolti hanno respinto con forza al mittente le illazioni alimentando ulteriormente la polemica con gli esponenti di FdI, come quella con il capogruppo Tommaso Foti che ha dichiarato: «Oggi "Il Fatto" rivela» che i quattro parlamentari Pd «sono stati indirizzati da Cospito a parlare con tre mafiosi suoi vicini di cella. Di fronte a questa rivelazione di inaudita gravità, che vede i parlamentari dem accogliere le indicazioni di Cospito, chiederemo spiegazioni immediate e chiare in tutte le sedi»

 

La replica congiunta dei 4 esponenti dem: In una nota i quattro parlamentari si sono rivolti direttamente a Foti scrivendo: «In questa grave vicenda, come è ormai chiaro a tutti, le spiegazioni le devono dare i suoi colleghi di partito, il ministro Nordio e la presidente del consiglio Meloni. Non certo noi». E «a fronte di affermazioni» di Cospito, specificano, «abbiamo chiarito che eravamo lì, non per ascoltare le sue valutazioni, ma per sincerarci delle sue condizioni di salute e l’adeguatezza della struttura al regime di detenzione del 41 bis». 

E sui boss presenti e i loro nomi, i quattro dem precisano: «Li abbiamo letti dopo l’intervento di Donzelli in aula». Con i tre detenuti vicini di cella di Cospito vennero scambiate solo alcune frasi di circostanza. «Quando un parlamentare va in visita in un carcere, va per verificare le condizioni. Non si fanno conversazioni con i detenuti. Si ascolta, non si parla», spiegano.

«Abbiamo sempre ribadito l’esigenza assoluta di mantenere l’istituto del 41 bis come strumento di contrasto alla criminalità organizzata, che trova traccia nelle dichiarazioni all’uscita del carcere e in interviste rilasciate nei giorni seguenti. I vostri tentativi di buttare la palla in tribuna per difendere l’indifendibile sono sempre più goffi». Hanno scritto nella nota Serracchiani, Verini, Orlando e Lai.

 

Ostellari e Delmastro sotto scorta

Nel frattempo Andrea Ostellari leghista e attuale sottosegretario alla Giustizia, sarà messo sotto scorta a causa delle polemiche sulla battaglia del terrorista anarchico Alfredo Cospito contro il carcere duro e l'ergastolo ostativo. A scriverlo il Corriere del Veneto. La decisione sarà presa dal prefetto di Roma nel corso di una riunione prevista il 10 febbraio. Da ieri gli è stata assegnata una "tutela temporanea" che gli consente di girare su un'auto blindata, accompagnato da uomini delle forze dell'ordine.

La stessa protezione sarebbe arrivata anche per Andrea Delmastro Delle Vedove, di FdI, che in questi giorni viene accusato di aver passato informazioni top secret a Giovanni Donzelli sul caso Cospito.

 

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