346esimo giorno del conflitto

Guerra in Ucraina: i crimini, la Formula di pace e l’invio di armi

Mentre sul campo di battaglia procede il piano di Mosca per una nuova offensiva, il Pentagono annuncia nuovi aiuti militari. Meloni presto andrà a Kiev

Guerra in Ucraina: i crimini, la Formula di pace e l’invio di armi

Giorno di guerra numero 346. Un allarme aereo è scattato in tutte le regioni dell'Ucraina per la minaccia di un attacco missilistico di massa da parte della Russia. La morsa di Mosca sembra quindi non cedere anzi si rinsalda in vista di quella che viene chiamata la nuova offensiva, che secondo l'intelligence dovrebbe avvenire entro febbraio o al massimo marzo. Il Cremlino fa sapere anche che "L'operazione militare russa in Ucraina continua per garantire la sicurezza del Donbass, mentre quella della Crimea è già garantita in modo affidabile". Il Pentagono invece annuncia un nuovo pacchetto di aiuti militari in armi e munizioni all'Ucraina per un valore di 2 miliardi e 200 milioni di dollari che include munizioni per il lanciarazzi multiplo leggero Hymars, “razzi a lungo raggio", unità contraeree e veicoli blindati mentre Meloni conferma che sarà nella capitale ucraina prima del 24 febbraio. Intanto, secondo quanto riporta il The Times of Israel, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso la volontà di inviare aiuti militari a Kiev, quanto bastano per non provocare la Russia. 

 

Le prove di crimini di guerra in Ucraina:

La Germania sarebbe in possesso di prove "a tre cifre" sulle uccisioni di massa a Bucha o sugli attacchi contro le infrastrutture civili ucraine. A confermarlo il procuratore generale Peter Frank al quotidiano Welt am Sonntag, aggiungendo di vedere la necessità di un processo a livello internazionale." 

Intanto il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen, in visita a Kiev, ha dichiarato giovedì che un centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione in Ucraina dovrebbe sorgere all'Aia

 

Sul campo di battaglia

Lo Stato maggiore dell'esercito ucraino nel suo report mattutino, ha affermato che l’esercito russo sta attaccando in quattro direzioni in Donbass, le forze di difesa ucraine hanno respinto gli assalti dei nemici nelle aree di 9 insediamenti. "Il nemico lancia operazioni offensive nelle direzioni Lyman, Bakhmut, Avdiiv e Novopavliv, ma subisce pesanti perdite", afferma lo Stato maggiore.

L'intensificazione degli attacchi è dimostrata anche dall'arrivo a Mariupol tra i 10 e i 15 mila militari russi solo nell'ultima settimana. A riferirlo il consigliere del sindaco in esilio Petro Andryushchenko, citato da Unian. "Ci sono circa 30.000 occupanti, concentrati a Mariupol e nel distretto". Per queste truppe la priorità sembra essere l'attacco a Vugledar e Zaporizhzhia, ha affermato.

 

Il vertice Ue-Ucraina e la Formula di pace

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto su Telegram dopo la conferenza stampa tenuta a Kiev con i leader dell'Unione europea  che "Il fatto che quasi un anno dopo l'inizio di questa guerra, dopo l'inizio dell'invasione su vasta scala, abbiamo tenuto un significativo e fruttuoso vertice UE-Ucraina nella capitale dell'Ucraina dimostra molto chiaramente che la Russia non sarà in grado di dividerci, noi cittadini ucraini e tutti gli europei".  

"Durante il vertice, abbiamo discusso della sicurezza e del sostegno ai guerrieri ucraini, nonché di specifici ulteriori passi congiunti con l'Unione europea per rafforzare la nostra difesa comune e avvicinare la nostra vittoria comune", ha scritto Zelensky. "Abbiamo anche parlato in dettaglio dell'attuazione della Formula di pace, della cooperazione per ripristinare la giustizia per tutti coloro che hanno subito del male della Russia e del rafforzamento delle sanzioni contro l'aggressore. Un argomento separato dei nostri colloqui è stata l'ulteriore integrazione dell'Ucraina nell'Unione europea".

Infine il presidente ucraino si è detto "grato ai nostri amici per il loro sostegno incrollabile, per la loro leadership, per il loro sostegno personale.

 

L'incontro Scholz-Meloni

Ieri invece l’incontro tra il cancelliere tedesco Scholz e il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, servito a rinnovare la piena sintonia in politica estera tra Berlino e Roma a partire dal sostegno "fino a quando servirà" all'Ucraina.

"L'Italia ha fatto ogni sforzo per dare una mano a 360 gradi - ha detto Meloni durante la sua visita a Scholz - stiamo lavorando con la Francia sulla difesa missilistica, siamo arrivati al nostro sesto pacchetto di aiuti". "Noi ci siamo e non faremo mancare il nostro sostegno per arrivare al dialogo. Aiutare l'Ucraina per portare gli attori al tavolo. Sarò a Kiev prima del 24 febbraio" ha aggiunto la premier.

 

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