La richiesta ai dipendenti Ue

La Commissione europea vieta l’app cinese TikTok. Ecco perché

La decisione di disinstallare al più presto l’applicazione dai dispositivi presa dal commissario Ue Johannes Hahn “per proteggere i dati personali”

La Commissione europea vieta l’app cinese TikTok. Ecco perché

La Commissione europea ha chiesto a tutti i dipendenti con la app di TikTok installata sui dispositivi aziendali e su dispositivi personali con accesso al servizio di telefonia mobile della Commissione di disinstallarla al più presto. Lo conferma l'esecutivo europeo dopo indiscrezioni di stampa al riguardo. “La Commissione europea è un’istituzione e come tale ha un forte focus sulla protezione della sicurezza informatica ed è su questo che abbiamo preso questa decisione”, ha dichiarato il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton in un incontro con la stampa. “Siamo estremamente attenti a proteggere i nostri dati”. La decisione sul bando a TikTok, ha chiarito, è stata presa dal commissario Ue Johannes Hahn.

Immediata la replica di TikTok che ha deplorato la decisione dell’Unione europea, definendola “sbagliata”.

 

Perché disinstallare l'app di TikTok

Dopo l’allarme annunciato dagli Stati Uniti e all’attuazione del divieto di utilizzo sui dispositivi governativi americani, arriva la richiesta di disinstallare TikTok dai cellulari dei dipendenti da parte anche da parte dell’Ue. La decisione è strettamente connessa alla necessità di proteggere i dati della Commissione e aumentare la sua sicurezza informatica. Tik Tok è infatti un’applicazione sviluppata dalla società cinese ByteDance che già in passato, soprattutto negli Stati Uniti, aveva sollevato timori per la sicurezza. In particolare per il rischio che informazioni degli utenti venissero indirizzate verso Pechino. 

Già a gennaio il ceo di TikTok Shou Zi Chew si era recato a Bruxelles per incontrare diversi commissari europei, tra cui il commissario alla Giustizia Didier Reynders il quale aveva chiesto esplicitamente al Ceo del colosso social di conformarsi alle norme sulla privacy. "Ci sono tendenze positive, ma c'è ancora margine di miglioramento", aveva sottolineato Reynders.

 

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