il primo anniversario

Un anno di guerra, Zelensky alla Russia: “Smettetela di bombardarci”

In conferenza stampa il presidente ucraino ricorda gli “eroi” di Kiev mentre scorrono le immagini dei monumenti di tutto il mondo tinti di giallo e blu

Un anno di guerra, Zelensky alla Russia: “Smettetela di bombardarci”

Roma con il Colosseo, Parigi con la torre Eiffel, Bruxelles con la sede del Parlamento europeo, Sydney con l’Opera House, Helsinki con una giostra di ghiaccio gialla e blu, le manifestazioni a Tokyo e Almaty, in Kazakhstan, sono solo alcune delle immagini delle capitali del mondo, i cui monumenti più famosi, ieri 24 febbraio, si sono tinti di gialli e blu per commemorare un anno di guerra, che sono state proiettate alle spalle di Zelensky mentre parlava a Kiev in conferenza stampa, a sottolineare la vicinanza dei popoli in questa triste prima ricorrenza. Nel primo anniversario dall’inizio dell’”operazione speciale” della Federazione Russa in Ucraina, le iniziative nel paese martoriato dalle bombe di Putin e nelle capitali di tutto il mondo, per commemorare questo bieco primo anniversario, sono state tantissime.

 

Un anno di guerra, le parole di Zelensky

Il presidente ucraino Zelensky in mattinata ha tenuto prima un discorso nella piazza Santa Sofia della capitale ucraina, chiedendo un minuto di silenzio per ricordare "gli eroi". Poi il meeting virtuale con il G7 e la conferenza stampa in cui si è appellato alla Russia chiedendo per il popolo ucraino: “Il diritto di vivere sulla nostra terra, lasciate il nostro territorio, smettetela di bombardarci". 

Al G7, Zelensky ha prima ringraziato i partner per il loro aiuto durante quest'anno e poi ha presentato in dettaglio le priorità dell'Ucraina ai partner. "Il G7 non riconoscerà  mai l'ingresso delle repubbliche di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Zaporozhye e Kherson nella Federazione Russa, come nel caso della Crimea e di Sebastopoli". Si legge più tardi nel comunicato congiunto dei paesi del G7, dopo il vertice online con il presidente ucraino.

In conferenza stampa Zelensky oltre a fare un appello a Mosca e ricordato i difensori di Kiev, ha parlato anche della Cina e del suo position paper in 12 punti. "La Cina ha iniziato a parlare dell'Ucraina e questo non è un brutto segno. Ma bisogna capire, dopo le parole, quali passi seguiranno". "Nel piano c'è il rispetto dell'integrità territoriale, anche se non è citata esplicitamente l'Ucraina, e questo coincide con i nostri interessi. Così come le questioni della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale. Dobbiamo lavorarci insieme alla Cina", ha aggiunto il leader ucraino. Dalla proposta cinese "al momento vedo solo un segnale di buona volontà. Noi abbiamo presentato il piano di pace e spero che la Cina sia dalla parte della pace. Io voglio credere che la Cina non dia armi alla Russia, questo è molto importante, molto importante per noi".

Aggiungendo poi: "Ho intenzione di incontrare Xi Jinping e credo che questo gioverà ai nostri paesi e alla sicurezza nel mondo".

 

Decimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia

Intanto gli Stati dell'Unione hanno approvato il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Ad annunciare la notizia la presidenza svedese del semestre Ue dopo un negoziato condotto per oltre dieci ore bilateralmente con i paesi membri. Il nuovo pacchetto era stato infatti bloccato dalla Polonia che non condivideva le esenzioni all'embargo per l'import dalla Russia della gomma sintetica.

Il pacchetto comprende restrizioni commerciali per un totale di 11 miliardi di euro così come colpisce l'export di alcune tecnologie a duplice uso e l'Iran per la fornitura di droni. 

 

Biden si ricandida ed è una buona notizia per Kiev

Il sostegno degli Usa e del presidente americano Joe Biden è stato fondamentale per riuscire a far resistere l'Ucraina contro il gigante russo. Ed il fatto che il leader dei democratici abbia confermato la sua ricandidatura è una fatto più che positivo per Kiev.

La notizia era nell'aria dopo le dichiarazioni della first lady americana, Jill Biden, durante il suo viaggio in Africa e a confermare quanto ci si aspettava è arrivata l'intervista di Joe Biden ad Abc news. "La mia intenzione è di candidarmi nel 2024", ha detto aggiungendo anche come ritenga "legittimo"che gli americani si interroghino sulla sua età, anche se non ritiene che i suoi 80 anni, che ne fanno il presidente più anziano della storia Usa, siano un fattore discriminante per la sua candidatura. "La mia intenzione è stata fin dall'inizio di correre per un secondo mandato. Ma ci sono troppe cose che dobbiamo realizzare a breve termine prima che io inizi una campagna", ha detto il presidente. "L'unica cosa che posso dire a chi si preoccupa della mia età: è guardatemi", ha detto.

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