Le ripercussioni

Il governo italiano attacca la Bce sul rialzo dei tassi d’interesse

Salvini e Tajani contro la decisione della Lagarde, a rischio famiglie e imprese. “Furore aumentistico” non può essere unico strumento contro l’inflazione

Il governo italiano attacca la Bce sul rialzo dei tassi d’interesse

All’indomani della tempesta che si abbattuta sulle borse di tutto il mondo a causa del fallimento della Silicon Valley Bank e la Signature Bank e le difficoltà di Credit Suisse che hanno provocato gravissime preoccupazioni tra gli investitori, la Bce ha deciso di tirare dritto e di alzare i tassi d'interesse di mezzo punto percentuale, sollevando perplessità da più parti.

 

La Bce e il rialzo dei tassi d’interesse

Per far fronte all’elevato tasso d’inflazione nella zona euro, la Banca centrale europea guidata da Lagarde, ha deliberato per il rialzo dei tassi di interessi portando così il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, quello sui depositi al 3% e quello sui prestiti marginali al 3,75%.  

Secondo l'Istituto, infatti, "l'inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato". Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea assicura di seguire “con attenzione le tensioni in atto sui mercati" ed "è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area dell'euro". 

 

Il governo italiano insoddisfatto

L'ultimo rialzo tassi imposto da Lagarde comporterà inevitabilmente ad aumento delle rate dei mutui, soprattutto quelli variabili, con un notevole impatto sul reddito medio di una famiglia italiana, pari a circa 33mila euro netti l'anno. Secondo Mutuionline, che ha analizzato le conseguenze del rialzo del costo del denaro, "se a febbraio 2022 la rata del mutuo a 20 anni pesava per il 20% del reddito mensile, con l'ultimo aumento raggiungerà il 30% del reddito. Ancora più alto l'aumento della rata del mutuo a 30 anni, che passa dal 20 al 40% del reddito mensile". 

 

La decisione della Bce, presa a maggioranza con pochi voti contrari, lascia dunque il governo italiano insoddisfatto e preoccupato per le ripercussioni che i suddetti rialzi avranno su famiglie imprese. Va all’attacco della Bce Matteo Salvini che giudica fallimentari le scelte della Bce e della Lagarde: "Le scelte della Bce sono fallimentari in Italia e in Europa e le stanno pagando le famiglie e le imprese - ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture in un intervento radiofonico -, lo dicono i fatti". "Speriamo che la signora Lagarde interrompa il suo furore aumentistico altrimenti per una impresa o una famiglia chiedere un mutuo diventerà impossibile", ha sottolineato il ministro.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. ”La Bce non si sta muovendo nella giusta direzione, anche se c'è stato un inizio di ripensamento. A nostro giudizio non è un buon modo di affrontare l'inflazione”. 

 

Al ministero dell'Economia, invece secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, l'aumento dei tassi sarebbe stato accolto senza troppi drammi, dal momento che era una decisione ampiamente prevista e annunciata. Tuttavia, al Mef ricordano che "si tratta in gran parte di inflazione da offerta, combatterla soltanto con il rialzo dei tassi non ci convince, riteniamo sia un errore, è una cura eccessiva che rischia di produrre effetti negativi sulla crescita".

E sempre al Mef ricordano che "con il nostro tessuto economico, le nostre piccole e medie aziende sono più resilienti agli aumenti dei tassi delle grandi imprese francesi e tedesche, perché meno dipendenti dal credito".

 

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