Questione di equilibri

Xi a Mosca da Putin per dimostrare il peso diplomatico della Cina

Il presidente cinese dovrà muoversi sul filo del rasoio come mediatore di pace neutrale mentre approfondisce i legami russi e si tiene buona l’Europa

Xi a Mosca da Putin per dimostrare il peso diplomatico della Cina

Il presidente cinese Xi Jinping è arrivat0 a Mosca da Vladimir Putin per dare inizio alle viaggio di stato di tre giorni in Russia  "Nessun Paese ha il diritto di dettare un ordine mondiale e il conflitto finirà solo se le parti seguiranno il concetto di sicurezza collettiva", ha affermato il presidente prima di partire. 

Xi, fresco di terzo mandato presidenziale, sa perfettamente come questa visita sia una grandissima occasione per mostrare il crescente peso diplomatico della Cina sulla scena mondiale e la sua ambizione di sfidare l'ordine globale guidato dagli Stati Uniti.

Anche se per molti paesi occidentali - Europa e USA, considerano l’incontro tra i due leader come quello tra due autocrati buoni amici, uno volato in soccorso dell’altro a rendergli sostegno in un momento di grande difficoltà per l’isolamento internazionale, per un’industria militare in via di esaurimento e un’economia russa che lotta contro le sanzioni occidentali.

 

L'equilibrio diplomatico

Pechino ha definito la visita a Mosca come di un "viaggio di pace", durante il quale il presidente Xi svolgerà "un ruolo costruttivo nel promuovere colloqui di pace" sulla guerra in Ucraina. Ma Xi si troverà ad affrontare la visita all’ombra del mandato di arresto di Putin per crimini di guerra, per la deportazione forzata di bambini ucraini da parte di Mosca, emesso dalla Corte penale internazionale (CPI).

 

Xi a Mosca sarà costretto dunque a muoversi sul filo del rasoio diplomatico mentre cerca di presentare la Cina come mediatore di pace neutrale mentre approfondisce i legami con la Russia, senza però far arrabbiare troppo l'Europa che rappresenta sempre un partner commerciale chiave. 

 

 

E sebbene la Cina abbia rimandato al mittente americano le accuse di voler armare la Russia nel conflitto ucraino e lo abbia invece accusato di prolungare la guerra "aggiungendo carburante" al campo di battaglia e fornendo armi all'Ucraina, gli Usa continuano ad affermare che la Cina sta andando avanti con il suo piano anche durante il vertice di Xi con Putin. A dimostrazione che la vicinanza Cina-Russia è un dato di fatto che continuerà nel tempo. D'altronde Pechino ha sostenuto e sostiene ancora la propaganda russa che accusa l'Occidente di aver provocato la guerra in Ucraina, si è schierata sempre a favore di Mosca nelle azioni internazionali di condanna all'invasione, ha ampliato i legami commerciali e acquistato grandi quantità di petrolio e gas a prezzi scontati e riempiendo la cassa di guerra di Putin.

 

Lo squilibrio diplomatico

Il posizionamento sbilanciato di Pechino nei confonti del conflitto ucraino e delle forze in campo - Russia e Ucraina - è molto evidente anche dal punto di vista diplomatico, soprattutto ora con questa visita di Xi in Russia.

Interessante a tale proposito lo studio di Brian Hart, un membro del China Power Project presso il Center for Strategic and International Studies, che ha conteggiato quante volte i ministri degli Esteri cinesi hanno parlato con le loro controparti ucraine e russe dall'inizio della guerra: 5 volte con l'Ucraina e 29 volte con la Russia.

Inoltre Xi ha parlato con Putin quattro volte dall'invasione, compreso un faccia a faccia in occasione di un vertice regionale in Asia centrale lo scorso settembre mentre con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nemmeno una telefonata.

Vedremo ora se durante questo "viaggio di pace" Xi parlerà con il leader ucraino, come annunciato oggi.

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