Verso una gestione comunitaria

Migranti e crisi in Ucraina, Meloni in Aula prima del Consiglio Ue

La premier oggi al Senato e domani alla Camera per le comunicazioni in vista della riunione tra i leader. L’immigrazione clandestina tra i temi trattati

Migranti e crisi in Ucraina, Meloni in Aula prima del Consiglio Ue

Giorgia Meloni è attesa oggi alle 11:30 al Senato, e domani alle 9:30 a Montecitorio, per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2023 in cui si parlerà anche di immigrazione.

Dall’incontro tra i leader Ue il governo italiano si aspetta dei passi avanti in Europa per una gestione della questione migratoria che sia effettivamente comunitaria. E le speranze della premier sembrano essere quantomeno confermate dalla lettera inviata dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ai leader dei 27 in vista dell'appuntamento di giovedì e venerdì. Un messaggio in  cui - sottolineano fonti di governo - è stato dato un ampio spazio alle priorità di Roma per una riforma complessiva sul tema dei migranti che sia più equilibrata, ed è stata recepita una logica più espansiva sugli aiuti finanziari che dovrebbero andare oltre i 500 milioni di euro già pattuiti.  

 

Immigrazione, la lettera di von der Leyen ai 27

"Il terribile naufragio a largo della Calabria è stato un vivido richiamo all'urgenza della nostra azione - ha scritto la presidente della Commissione Ue ai 27 Paesi membri-. Una soluzione equa e duratura è possibile solo attraverso un approccio europeo e bilanciato. Possiamo raggiungere più traguardi se agiamo assieme". 

Fra gli impegni di Von der Leyen, anche altri 110 milioni che la Commissione mobiliterà nel 2023, "addizionali ai 208 già impegnati per la cooperazione anti-trafficanti". 

 

L'asse Berlino-Roma

La battaglia all’immigrazione clandestina attraverso il controllo rafforzato delle frontiere e una cooperazione sui rimpatri rapidi, ma anche aiuti da destinare alla Tunisia, un paese sull'orlo di una crisi che, potrebbe degenerare in un'ondata di migranti sulle coste italiane e quindi europee sono tra i temi che saranno portati da Meloni sul tavolo del Consiglio.

Ma questo non è l'unico tema sul quale il premier italiano cerca la sponda del cancelliere tedesco Olaf Scholz, con cui ieri pomeriggio ha avuto una telefonata di mezz'ora. La Germania è infatti anche uno degli Stati membri più ostico da convincere sul negoziato per il nuovo Patto di stabilità, con cui l'Italia chiede flessibilità nell'utilizzo dei fondi europei, al fine di allontanare una guerra di sussidi che favorirebbe Paesi con meno debito pubblico. Come, appunto, la Germania. Un tema che potrebbe essere toccato nel Consiglio europeo quando verranno affrontati la crisi di Credit Suisse e gli effetti del fallimento dell'americana Silicon Valley Bank. 

 

Asse Roma e Berlino invece sulla guerra ucraina. E come reazione alle mosse russe, fra la visita di Vladimir Putin a Mariupol e quella del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, una priorità del Consiglio Ue deve essere "dare un ulteriore segnale di sostegno all'Ucraina a 360 gradi", si legge nel resoconto del colloquio telefonico Meloni con Scholz. E da Bruxelles annunciano in settimana una nuova tranche di aiuti per 2 miliardi per Kiev.

 

La crisi ucraina in Italia

"Il tema è consegnare in fretta le munizioni all'Ucraina", ha chiarito il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a nome di tutta la maggioranza di governo che compatta ha superato le vecchie distinzioni dei mesi passati. Ma è tra l'opposizione che si registrano i distinguo più evidenti sulle risoluzioni in discussione dopo le comunicazioni di Meloni.   

 

Elly Schlein rassicura che il Pd ribadirà la sua linea: sostegno all'Ucraina e al suo diritto all'autodifesa, ma con la richiesta di aumentare l'impegno diplomatico dell'Europa per la pace, l'accusa alla Russia per l'aggressione e la richiesta di continuare a puntare sul suo isolamento, anche alla luce del mandato di arresto di Putin da parte della Corte penale internazionale.

 

Basta armi è invece la posizione di Giuseppe Conte e del M5s: "Abbiamo già dato, è inutile girarci intorno - ha detto il leader dei pentastellati -Chiediamo all'Italia e al governo di assumersi la responsabilità di uno sforzo diplomatico, nel quadro dell'Ue, con gli altri alleati".

 

Carlo Calenda del Terzo polo invece ha già annunciato che non voterà la mozione di maggioranza.

 

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