diplomazie in tensione

Immigrazione e lavoro, l’asse Parigi-Madrid all’attacco dell’Italia

In Francia contro Meloni Séjourné dice: “La sua politica è ingiusta, disumana e inefficace”, in Spagna, la Diaz: ”Governa contro lavoratori e lavoratrici”

Immigrazione e lavoro, l’asse Parigi-Madrid all’attacco dell’Italia

Fanno male le dichiarazioni e gli attacchi al governo italiano da parte di due storici alleati europei come Francia e Spagna. Da una parte c’è la Francia che ormai ci ha abituati, specie negli ultimi tempi, ad attaccare gratuitamente il nostro Paese e l’operato del governo sul dossier migranti: “L'estrema destra francese prende per modello l'estrema destra italiana. Si deve denunciare la loro incompetenza e la loro impotenzaMeloni fa tanta demagogia sull'immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace”. Questo l’ultimo attacco in ordine di tempo sferrato dal capo del partito del presidente Macron, RenaissanceStéphane Séjourné, citato da Le Figaro in un articolo sulla crisi tra Italia e Francia, dal titolo più che eloquente: “Nonostante le loro differenze, Meloni agitata come uno spauracchio anti-LePen dal governo”.

 

Le Figaro riassume esattamente l'obiettivo dell’Eliseo e di Macron, riprendendo le parole del ministro dell’Interno Gérald Darmanin, che la settimana scorsa ha scatenato l’incidente diplomatico italo-francese: il punto è “attaccare Giorgia Meloni per mettere in difficoltà Marine Le Pen”. Il quotidiano parigino scrive infatti: “A rischio di irritare un vicino della Francia, il campo di Macron si serve della dirigente nazionalista dell'Italia come di un nuovo spauracchio anti Rassemblement National (RN). Utile, a un anno dalle elezioni europee del 2024, in vista delle quali gli alleati del capo dello Stato immaginano di rilanciare il duello fra un ‘blocco di centro’ e un ‘blocco nazionalista’”.

Le Figaro dedica due pagine alla questione dei migranti alla frontiera Italia-Francia e alla strategia francese di protezione dei confini. “Sullo sfondo di una crisi diplomatica fra i due Paesi sono arrivati dei rinforzi a Mentone per far fronte a un afflusso di clandestini sempre più forte”. Ricordando che “42mila migranti sono arrivati in Italia dall'inizio dell'anno, contro 11mila nello stesso periodo dell'anno scorso”, Le Figaro precisa che “questo afflusso record è fonte di forti tensioni tra la Francia e l'Italia. Esse sono sfociate la settimana scorsa in una crisi diplomatica, quando Gérald Darmanin ha detto a Rmc che la prima ministra italiana, Giorgia Meloni, è ‘Incapace di risolvere i problemi migratori’”.

 

L'entrata a gamba tesa della Spagna

Dall’altra parte c’è poi la Spagna. Alla Camera dei deputati la vicepremier e ministra del Lavoro del governo socialista di Pedro Sánchez Yolanda Díaz, si è scagliata contro l'ultimo decreto sul lavoro varato dall’esecutivo italiano di Giorgia Meloni, nel giorno simbolico del 1° Maggio Festa dei lavoratori. A detta della ministra la premier italiana ha mostrato di voler “governare contro lavoratori e lavoratrici”, per “tornare” al modello dei “contratti spazzatura”, il tutto per accusare gli ultraconservatori di Vox di voler fare lo stesso nel Paese iberico, in futuro. In Italia, ha proseguito la Díaz, “è stato fatto qualcosa di ancora peggiore”, e cioè “l'abolizione del reddito di cittadinanza. È quello che volete fare anche voi”, ha chiosato la vicepremier rivolgendosi alla deputata di Vox, Inés Cañizares dicendole chiaramente, “qui non arriverete mai al governo”. 

 

Scontro Parigi-Madrid-Roma: risponde Meloni

Meloni da Praga, dove ha incontrato il premier ceco Fiala, ha risposto alle accuse di Francia e Spagna. In riferimento alle parole di Séjourné ha commentato: “Evidentemente, c'è qualche problema che devono risolvere. Ma non credo sia un problema che hanno con noi. Evidentemente, c'è qualche problema di tenuta del consenso che bisogna affrontare, ma è un problema interno. Non mi ci voglio infilare, capisco le difficoltà”.

 

Sulle parole della ministra spagnola Diaz, Meloni dice: "Mi pare che sia la stessa dinamica, perché si cita il governo italiano e si fa riferimento ai partiti dell'opposizione interna. Secondo la premier inoltre le critiche della ministra del governo socialista di Pedro Sanchez dimostrano che non si "conosce bene la situazione, visto che in Italia si è segnato il record storico di occupati e di contratti stabili. Forse non si conosce bene il lavoro che sta facendo il governo italiano, ma ripeto, è una dinamica che francamente è poco sensata se non per difficoltà interne che si hanno e per la quale si utilizzano altri governi. Ma la cosa non mi preoccupa particolarmente: se in Europa c'è molta gente che parla di noi è perché il nostro lavoro lo stiamo facendo molto bene", ha aggiunto.

 

In altre parole in Spagna, come in Francia e come in tanti altri paesi europei e non, il vento dei conservatori che spira dall’interno delle singole nazioni e arriva fino a Bruxelles, sta mettendo in allarme i governi di sinistra e inizia a far paura. Attaccare l’Italia e il governo di centrodestra, con risvolti di politica interna e tornaconti elettorali nazionali, sembra essere l’ultimo baluardo per fermare l’ondata conservatrice. Ma siamo sicuri che non basterà, la storia e la storia politica d’altronde insegnano una grande verità: più si prende di mira qualcuno, o un paese, e più salirà il consenso verso di loro. Francia e Spagna sono avvertite.

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