530esimo giorno di conflitto

Guerra in Ucraina, Erdogan proporrà a Putin il cessate il fuoco

I due s’incontreranno ad Ankara a fine agosto e nell’occasione il presidente turco premerà per la ripresa dell’accordo sul grano e del processo di pace

Guerra in Ucraina, Erdogan proporrà a Putin il cessate il fuoco

La guerra in Ucraina giunge oggi al suo 530esimo giorno con un nulla di fatto concreto dai colloqui a Gedda, in Arabia saudita. Sebbene il summit si sia chiuso, a detta del primo consigliere del presidente ucraino, Mikhailo Podolyak ,con "consultazioni produttive" che hanno permesso di risolvere vari problemi” e di formulare “una piattaforma universale preliminare per uscire dalla guerra”, la Russia, assente al vertice, ha tuttavia voluto sottolineare la mancanza di presupposti per un cessate il fuoco e ribadire che l’obiettivo di Mosca è non voler conquistare nuovi territori, ma "soltanto mantenere il controllo di quelli scritti nella Costituzione". 

Inoltre il vertice di Gedda senza la Russia, perché non invitata al tavolo, non ha alcun valore ha chiosato il rappresentante permanente della Federazione Russa presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov: "Questo incontro non ha avuto nulla a che fare con gli sforzi di pace. La Russia non è stata invitata", ha spiegato Ulyanov. "Sfortunatamente, la vera politica nelle relazioni internazionali viene sostituita da attività di pubbliche relazioni e propaganda", ha aggiunto.

 

Erdogan proporrà a Putin il cessate il fuoco

Barlume di speranza per una pace giusta e vicina per la martoriata Ucraina e per la riattivazione dell’accordo sul grano.

Il presidente turco che è stato il mediatore principale del negoziato del grano ucraino del Mar Nero da cui però la Federazione russa si è ritirata lo scorso 18 luglio, diventa promotore della ripresa del meccanismo sotto la supervisione dell’Onu. Mosca però rimane ferma, per il momento, ferma sulla sua decisione sostenendo che i termini dell'accordo non sono stati rispettati, nonostante gli sforzi delle Nazioni Unite, perché gran parte dei cereali esportati finiscono nei Paesi occidentali o ad alto reddito e non ai “poveri bisognosi” come affermato sempre dal presidente turco in questi mesi.

 

Buone nuove potrebbero arrivare però a breve con il faccia a faccia tra Erdogan e il presidente russo che dovrebbe aver luogo nell'ultima settimana di agosto, stando a quanto riferito dal quotidiano filogovernativo turco Hurriyet, rilanciato poi dall'agenzia Tass. Secondo il giornale, i due leader discuteranno la ripresa dell'accordo per l'esportazione del grano del Mar Nero, la questione siriana e i rapporti tra Azerbaigian e Armenia sullo sfondo della questione del Nagorno Karabakh.

 

La visita ufficiale di Putin ad Ankara sarà però anche un’ottima occasione per il presidente turco di riproporre la ripresa dei colloqui di pace in Ucraina impegnandosi in una concreta mediazione per arrivare al più presto a un cessate il fuoco anticipato, a dichiararlo all'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti una fonte dell'amministrazione di Ankara. "Erdogan offrirà la sua mediazione ribadendo la tesi che non ci saranno vincitori nella guerra e vinti nel processo di pace", ha detto la fonte, definendo il presidente turco "l'unico leader mondiale" che gode della "sincera fiducia" di Putin e Zelensky".

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