
Da oggi l'addio ufficiale al Reddito di Cittadinanza, di memoria grillina, e il via al primo dei due nuovi strumentiprevisti dal governo Meloni. Parte dal 1° settembre il Supporto formazione lavoro (Sfl) e la piattaforma Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa, (Siils) istituita presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzata dall'Inps.
L'Assegno di Inclusione, che invece partirà dal 1° gennaio 2024, è destinato alle famiglie nel cui nucleo familiare vi sia almeno un membro disabile, un minore, una persona sopra i 60 anni o qualcuno che è assistito dai servizi socio-sanitari territoriali.
Il Supporto formazione lavoro (Sfl)
Con l'addio al Reddito di Cittadinanza, fa il suo ingresso nell'arena delle politiche sociali il Sfl, ossia il Supporto per la Formazione e il Lavoro, un nuovo strumento volto a sostenere coloro che possono entrare nel mondo del lavoro ma che si trovano in situazioni di povertà. Questo nuovo programma richiede che le persone coinvolte partecipino a un percorso formativo, durante il quale, riceveranno un contributo mensile di 350 euro per un massimo di 12 mesi. Le richieste potranno essere presentate direttamente sul sito dell'INPS o attraverso i patronati a partire dal 1° settembre e, successivamente, anche tramite i Caf dal 1° gennaio.
Il Supporto è pensato per coloro che non rientrano più nei benefici del Reddito di Cittadinanza - e si calcola che entro la fine dell'anno, saranno coinvolte complessivamente 229.000 le famiglie escluse dal sostegno grillino - ed è concepito come una misura di attivazione al lavoro. Le persone coinvolte parteciperanno dunque a progetti formativi, di qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro, servizio civile universale e progetti di utilità sociale.
350 euro al mese a persona
È importante evidenziare che il Supporto è un beneficio nominale, e ciò significa che se ci sono più membri di una stessa famiglia senza lavoro e senza reddito, tutti possono beneficiare contemporaneamente della misura di 350 euro al mese a testa. Se ad esempio, ci sono due genitori e due figli maggiorenni, la famiglia potrebbe ricevere fino a 1.400 euro al mese, a condizione che tutti si impegnino nella formazione e nel lavoro durante il periodo in cui sono attivi. Questo coinvolgerà la partecipazione a progetti formativi, di qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro e altre iniziative legate all'attivazione lavorativa.
La domanda
Le domande per il Supporto per la formazione e il lavoro possono essere presentate direttamente sul sito dell’Inps o tramite i patronati a partire dal 1° settembre.
Dal prossimo primo gennaio le richieste potranno essere eseguite anche tramite i Caf.
Potranno farne richiesta i componenti tra i 18 e i 59 anni dei nuclei familiari con Isee non superiore a 6mila euro.
La piattaforma Siisl
Una volta presentata la domanda, sarà necessario procedere anche alla registrazione al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato dall’Inps.
La piattaforma nata come una piazza virtuale per far operare ed incrociare domande e offerte di formazione e lavoro: qui infatti confluiranno centri per l’impiego, agenzie per il lavoro, soggetti accreditati, enti di formazione, fondi paritetici interprofessionali per la formazione, i comuni, gli enti di servizio civile universale.
La piattaforma gestirà poi anche l’Assegno di inclusione. E non sarà destinata solo a coloro che escono dal Reddito ma, a breve, anche a chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro e a chi vuole reinserirsi.
Riassumendo, per ottenere il Sfl occorre avere tra i 18 e 59 anni di età, un Isee non superiore ai 6.000 euro, fare domanda e poi iscriversi alla piattaforma.
Oltre a questi passaggi occorre poi:
sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad);
contattare almeno tre Agenzie per il lavoro;
a questo punto si potrà essere contattati dal centro per l’impiego per firmare il Patto di servizio personalizzato.
Una volta sottoscritto, si potrà accedere a servizi di orientamento, corsi di formazione, progetti utili alla collettività o altre iniziative per l’attivazione lavorativa.
Accolta la domanda, bisognerà partecipare al percorso, durante il quale e per massimo 12 mesi riceveranno un contributo di 350 euro mensili, tramite bonifico da parte dell’Inps.
Dovranno dare conferma della partecipazione a tali attività almeno ogni novanta giorni. In caso di mancata partecipazione, abbandono del percorso, si salta un’attività o si rifiuta un’offerta di lavoro si perde il beneficio.
Dal 1° gennaio 2024 arriva l’Adi
Dal 1° gennaio 2024 entrerà in vigore la seconda misura che sostituisce il RdC: l’Assegno di inclusione.
Il nuovo aiuto è rivolto ai nuclei familiari con almeno un componente disabile, minore, over-60 o preso in carico dai servizi socio sanitari territoriali. Ulteriore requisito è rappresentato dalla residenza in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 continuativi.
L’importo spettante sarà caricato sulla “Carta di inclusione”, per 18 mesi, rinnovabili per altri 12 con un mese di sospensione tra i due periodi.