acido ribonucleico messaggero

Nobel 2023: chi sono e perché hanno vinto i pionieri dei vaccini a mRN

Katalin Karikó e Drew Weissman hanno ricevuto il premio per la medicina per le loro scoperte sull’mRNA, che hanno permesso lo sviluppo dei vaccini Covid

Nobel 2023: chi sono e perché hanno vinto i pionieri dei vaccini a mRN

I vincitori del premio Nobel per la medicina 2023 sono Katalin Karikó e Drew Weissman, due scienziati che hanno scoperto come modificare le molecole di mRNA per renderle efficaci e sicure come vaccini. L’mRNA, o acido ribonucleico messaggero, è una molecola che trasporta le istruzioni genetiche per la produzione di proteine nelle cellule. I vaccini a mRNA sfruttano questa funzione per insegnare al sistema immunitario a riconoscere e combattere i virus, come il SARS-CoV-2, che causa il COVID-19.

 

La storia di due ricercatori visionari

Karikó è nata in Ungheria nel 1955 e si è laureata in biologia all’Università di Szeged. Ha iniziato a studiare l’mRNA negli anni '80, ma ha incontrato molte difficoltà a trovare finanziamenti e riconoscimento per le sue ricerche. Nel 1985 si è trasferita negli Stati Uniti, dove ha lavorato alla Temple University e alla University of Pennsylvania. Attualmente è vicepresidente senior della BioNTech, l’azienda tedesca che ha sviluppato il primo vaccino a mRNA autorizzato contro il COVID-19 in collaborazione con la Pfizer.

Weissman è nato negli Stati Uniti nel 1958 e si è laureato in medicina alla Boston University. Ha lavorato come medico e ricercatore presso il National Institutes of Health e la University of Pennsylvania, dove ha incontrato Karikó nel 1997. Insieme hanno iniziato a studiare come rendere l’mRNA meno immunogenico, cioè meno in grado di scatenare una reazione avversa del sistema immunitario, e più stabile, cioè più resistente alla degradazione. Attualmente è professore di medicina alla University of Pennsylvania e direttore del Translational Research Program.

 

Perché hanno vinto il Nobel 2023

Karikó e Weissman hanno vinto il Nobel 2023 per aver scoperto come modificare le basi nucleotidiche dell’mRNA, cioè le unità che compongono la molecola, per evitare che il sistema immunitario le riconoscesse come estranee e le distruggesse. Hanno anche scoperto come incapsulare l’mRNA in nanoparticelle lipidiche, cioè in involucri di grasso, per facilitarne l’ingresso nelle cellule. Queste scoperte hanno permesso di sviluppare vaccini a mRNA efficaci e sicuri, che sono stati fondamentali per affrontare la pandemia di COVID-19.

 

I vaccini a mRNA

Questi vaccini contengono l’mRNA che codifica per la proteina spike, cioè la proteina che il virus SARS-CoV-2 usa per infettare le cellule. Quando il vaccino viene iniettato, l’mRNA entra nelle cellule e le induce a produrre la proteina spike, che viene poi rilasciata e riconosciuta dal sistema immunitario. Questo stimola la produzione di anticorpi e di cellule T, che sono in grado di neutralizzare il virus in caso di esposizione futura.

I vaccini a mRNA hanno diversi vantaggi rispetto ai vaccini tradizionali, che usano virus inattivati o attenuati, o parti di virus, per indurre una risposta immunitaria e sono più facili da progettare e produrre, richiedono dosi minori, inducono una risposta immunitaria più ampia e duratura, e non interagiscono con il DNA delle cellule. Tra gli svantaggi, ci sono la necessità di conservare alcuni vaccini a mRNA a temperature molto basse, il rischio di reazioni avverse in persone sensibili, e la mancanza di dati a lungo termine sull’efficacia e la sicurezza.

 

L’impatto dei vaccini a mRNA sul mondo

I vaccini a mRNA hanno avuto un impatto enorme sul mondo, in termini di salute, economia e società. Grazie ai vaccini a mRNA, milioni di vite sono state salvate, le ospedalizzazioni e i decessi sono diminuiti, le restrizioni sono state allentate, e le attività sono riprese. I vaccini a mRNA hanno anche dimostrato la potenzialità di questa tecnologia per prevenire e curare altre malattie infettive, come l’influenza, l’HIV, l’epatite C, la tubercolosi, la malaria e il cancro.

Tuttavia, i vaccini a mRNA hanno anche incontrato delle sfide, come la diffusione di varianti del virus più contagiose e resistenti, la scarsità e la disuguaglianza nella distribuzione dei vaccini, la diffidenza e la resistenza di una parte della popolazione, e la necessità di adeguare e potenziare i vaccini in base all’evoluzione della situazione epidemiologica. Per questo, i vincitori del Nobel 2023 hanno invitato a continuare a investire nella ricerca e nella cooperazione internazionale, per garantire che i benefici dei vaccini a mRNA siano accessibili a tutti.

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