L’inchiesta

Tragedia di Mestre, al vaglio la manovra, l’autista e il guardrail

La dinamica e le cause dell’incidente del bus elettrico precipitato da un cavalcavia, con a bordo 36 passeggeri. Le indagini della Procura di Venezia

Tragedia di Mestre, al vaglio la manovra, l’autista e il guardrail

L’incidente del bus di turisti che martedì sera è caduto da un cavalcavia a Mestre, provocando la morte di 21 persone, tra cui due bambini, ha scosso l’Italia e il mondo. La Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale plurimo e sta cercando di ricostruire la dinamica e le cause della tragedia. Tra gli elementi al vaglio ci sono la manovra del mezzo, le condizioni dell’autista e lo stato del guardrail che non ha trattenuto il bus.

 

La manovra del bus

Il bus, un mezzo elettrico, proveniva dall’aeroporto Marco Polo di Venezia e si dirigeva verso Praga, con a bordo 36 passeggeri di varie nazionalità. Secondo le prime testimonianze, il mezzo avrebbe affiancato un altro bus fermo al semaforo che immette verso Marghera, sulla bretella per l’autostrada A4. Il bus avrebbe poi perso il controllo e sarebbe andato a sbattere contro il guardrail, sfondandolo e precipitando per una decina di metri prima di prendere fuoco.

Il video ripreso da una telecamera della ‘Smart control room’ del Comune di Venezia mostra il momento dello schianto e conferma che il bus non ha urtato altri veicoli prima dell’incidente e non ha lasciato segni di frenata sull’asfalto.

L’ipotesi più accreditata è che l’autista abbia tentato una manovra azzardata per evitare la coda al semaforo, ma abbia perso il controllo del mezzo per una causa ancora da accertare.

 

Le condizioni dell’autista

L’autista del bus era Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Treviso. Era un conducente esperto, che lavorava sui pullman da sette anni. I suoi colleghi lo ricordano come una persona affidabile e professionale. Non aveva precedenti penali o infrazioni al codice della strada.

La Procura ha disposto l’autopsia sul suo corpo per verificare se abbia avuto un malore o se fosse sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. Si attendono anche i risultati della ‘scatola nera’ del mezzo, che potrebbe registrare eventuali anomalie tecniche o errori umani.

 

Lo stato del guardrail

Un altro elemento sotto esame è il guardrail che non ha trattenuto il bus. Un’immagine satellitare del 2022 di Google Maps mostra che lungo il cavalcavia di Mestre manca un tratto di barriera di protezione. Si tratta di un varco di accesso per motivi di sicurezza e manutenzione, secondo l’assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso. Tuttavia, il guardrail potrebbe essere obsoleto e non adeguato agli standard attuali.

Il cavalcavia è infatti al centro di un progetto di ammodernamento da 6,5 milioni di euro, che prevede la sostituzione delle barriere con altre più resistenti e la realizzazione di una pista ciclabile. I lavori sono iniziati a settembre e dovrebbero concludersi entro il 2024.

Il guardrail rimane al momento il maggior imputato perché vecchio e con un tratto mancante e per questo non avrebbe retto all’impatto del pullman cedendo come una lama di burro. Il mezzo è caduto nel vuoto da oltre 10 metri di altezza e si è schiantato su una strada sottostante. Si è sviluppato un rogo a bordo che ha reso difficili le operazioni di soccorso.

Gli investigatori stanno esaminando le immagini delle telecamere presenti sul tratto e la scheda video che si trova sul mezzo. Inoltre stanno ascoltando i testimoni e i sopravvissuti all’incidente. Tra questi ci sono anche due amici africani che hanno salvato una mamma e la sua bambina dalle fiamme.

 

Le vittime e i feriti

Sono state identificate tutte le 21 vittime dell’incidente. Si tratta di nove cittadini ucraini, quattro romeni, tre tedeschi, due portoghesi, un croato, un sudafricano e l’autista italiano. Tra loro c’erano anche un bambino di un anno e mezzo e una ragazzina di 11 anni.

I feriti sono 15, di cui 12 adulti e tre minorenni. Dieci si trovano in terapia intensiva negli ospedali della zona. Si tratta di cinque ucraini, quattro tedeschi, due spagnoli, un croato, un francese, un ucraino e un tedesco ancora da identificare.

Il governo italiano ha espresso il suo cordoglio e la sua solidarietà alle famiglie delle vittime e ai feriti. 

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