I decreti legge

Fisco, ecco le novità approvate nel Cdm del 23 ottobre 2023

Il governo ha approvato due decreti per la riforma fiscale. Le nuove norme riguardano il 730 per tutti, le scadenze per i pagamenti, lo Statuto contribuente

 Fisco, ecco le novità approvate nel Cdm del 23 ottobre 2023

Fisco, le novità del Cdm del 23 ottobre 2023. Il governo Meloni ha approvato due decreti legislativi per la riforma fiscale. Le nuove norme riguardano il 730 per tutti, le scadenze per i pagamenti, lo Statuto dei contribuenti e il Garante fiscale.

 

Il 730 per tutti

Il primo decreto legislativo prevede che tutti i contribuenti, comprese le partite Iva, possano usufruire del 730 precompilato, che sarà inviato dall’Agenzia delle Entrate entro il 31 maggio di ogni anno. Il contribuente potrà accettare, modificare o integrare il 730 entro il 30 giugno, oppure presentare il modello Redditi entro il 31 luglio. Il 730 precompilato sarà basato sui dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate e di altri soggetti obbligati a comunicare le informazioni rilevanti ai fini fiscali, come i sostituti d’imposta, gli enti previdenziali, le banche, le assicurazioni, le società di leasing, ecc. Il contribuente potrà anche richiedere l’assistenza fiscale di un Caf o di un professionista abilitato.

 

Le scadenze per i pagamenti

Il secondo decreto legislativo introduce un nuovo calendario per i pagamenti dei tributi dovuti in base alle dichiarazioni dei redditi e all’Iva. Il primo acconto sarà dovuto entro il 30 novembre dell’anno in corso, mentre il saldo e il secondo acconto saranno dovuti entro il 28 febbraio dell’anno successivo. Inoltre, i contribuenti potranno scegliere di versare gli acconti in due rate, la prima entro il 30 novembre e la seconda entro il 31 dicembre. Per i contribuenti che aderiscono al regime forfettario o al regime dei minimi, le scadenze saranno anticipate al 30 settembre per il primo acconto e al 30 novembre per il saldo e il secondo acconto.

 

Lo Statuto dei contribuenti e il Garante fiscale

Infine modifica lo Statuto dei diritti del contribuente, equiparandolo alla Costituzione e rafforzando le garanzie dei cittadini nei confronti dell’amministrazione finanziaria. 

Tra le novità principali, si segnalano: l’introduzione del principio del contraddittorio informato ed effettivo tra l’amministrazione e il contribuente prima di ogni provvedimento sfavorevole; la tutela dell’affidamento del contribuente in caso di interpretazioni contrastanti delle norme tributarie; il divieto del ne bis in idem, cioè della doppia sanzione per la stessa violazione; l’istituzione del Garante fiscale, un organo indipendente che avrà il compito di vigilare sul rispetto dello Statuto dei contribuenti e di intervenire in caso di violazioni o abusi da parte dell’amministrazione finanziaria.

La riforma fiscale approvata dal Cdm è stata definita dal presidente Meloni una “svolta necessaria” per il paese, che mira a "semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese".

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