bandierine e misure

Manovra 2024, il ddl arriva in Parlamento. Focus sulle pensioni

Come si andrà nel 2024? Il governo presenta la legge di bilancio alle Camere, con novità su taglio Irpef e pensioni, con l’uscita anticipata dal lavoro

Manovra 2024, il ddl arriva in Parlamento. Focus sulle pensioni

La legge di Bilancio è ormai agli sgoccioli e oggi dovrebbe approdare in Parlamento. “Lo manderemo lunedì”, ha assicurato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Il lavoro è sostanzialmente finito, i conti pubblici non cambiano rispetto a quanto deciso in Consiglio dei ministri” anche se a dire la verità, negli ultimi giorni sono emerse alcune divergenze nella maggioranza su alcuni punti della manovra. Per fare chiarezza è previsto oggi un incontro tra i partner di governo. Prima con la Lega, che ha voluto porre la sua bandierina di partito su Quota 103 al posto di Quota 104, ed ora Forza Italia che vuole invece discutere sugli affitti brevi e la cedolare secca. "Lunedì Tajani parlerà con Meloni e cercheremo di apportare migliorie al testo su alcuni aspetti”, ha affermato Paolo Barelli, capogruppo dei deputati di FI. L’obiettivo della premier rimane quello di raggiungere un’intesa per evitare emendamenti in Aula.

 

Manovra 2024, riunione a Chigi poi in Parlamento

Dopo l’approvazione preliminare del Consiglio dei ministri il 16 ottobre, il governo presenta oggi al Parlamento la manovra 2024, la legge di bilancio che contiene le principali misure economiche e fiscali per il prossimo anno. La premier Giorgia Meloni ha definito la manovra “una svolta epocale” che punta a “sostenere le famiglie, le imprese e il lavoro”, con un taglio dell’Irpef di 10 miliardi di euro. 

Uno dei capitoli più delicati della manovra riguarda le pensioni, con alcune novità che hanno suscitato polemiche e malumori tra le forze politiche e i sindacati. Il governo ha infatti deciso di introdurre nuovi requisiti per l’accesso alle misure di flessibilità in uscita dal lavoro, come Quota 103, Opzione Donna e Ape sociale, alzando l’età anagrafica richiesta e prevedendo penalizzazioni sul calcolo dell’assegno. Ecco una guida alle principali misure per andare in pensione anticipata nel 2024.

 

Quota 103

Quota 103 è la misura che consente di andare in pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Si tratta di una proroga della Quota 102 introdotta dalla legge di bilancio 2023, che prevedeva un’età minima di 61 anni. Chi accede a Quota 103 deve però subire un ricalcolo contributivo della pensione, che comporta una riduzione dell’importo rispetto al sistema retributivo. Inoltre, chi sceglie questa opzione non può cumulare la pensione con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia (67 anni nel biennio 2023-2024). Chi invece decide di rimanere al lavoro oltre i requisiti di Quota 103 può beneficiare di un incentivo in busta paga pari al 70% dei contributi versati.

 

Opzione Donna 2024

Opzione Donna è la misura che consente alle lavoratrici dipendenti o autonome di andare in pensione anticipata con almeno 35 anni di contributi e un’età anagrafica variabile in base all’anno di nascita. Si tratta di una proroga della misura introdotta dalla legge Maroni del 2004 e modificata dal decreto-legge n. 4/2019.

Nel 2024 l’età richiesta sale a 61 anni per tutte le lavoratrici nate dal 1963 in poi (nel 2023 era di 60 anni). Chi accede a Opzione Donna deve accettare il ricalcolo contributivo della pensione e non può svolgere altre attività lavorative fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia. Possono accedere a Opzione Donna solo alcune categorie di lavoratrici: quelle licenziate o dipendenti in aziende in crisi, quelle con disabilità superiore al 74%, quelle che assistono da almeno sei mesi un familiare convivente con handicap grave.

 

Ape sociale 2024

L’Ape sociale è un’indennità a carico dello Stato, erogata dall’Inps, che accompagna al raggiungimento della pensione di vecchiaia alcune categorie di lavoratori in condizioni di disagio sociale o lavorativo. Si tratta di una proroga della misura introdotta dalla legge di bilancio 2017 e più volte rinnovata. Nel 2024 il requisito anagrafico sale a 63 anni e 5 mesi per tutti i beneficiari (nel 2023 era di 63 anni). Il requisito contributivo varia invece a seconda delle categorie: 30 anni per i disoccupati, i caregivers e gli invalidi civili, 36 anni per gli addetti a mansioni gravose. L’indennità Ape sociale è pari all’80% dell’importo della pensione minima e non può essere cumulata con altri redditi da lavoro. L’Ape sociale viene corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o fino al conseguimento della pensione anticipata.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA