La Commissione Grandi Rischi

Protezione Civile, Campi Flegrei: allerta vulcanica in aumento

Gli ultimi dati scientifici evidenziano il coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico e suggeriscono di prepararsi ad aumentare l’allerta

Protezione Civile, Campi Flegrei: allerta vulcanica in aumento

Il ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha dichiarato che l’attività vulcanica nei Campi Flegrei, legata al bradisismo, potrebbe evolvere verso un livello di allerta arancione. Il governo segue costantemente la situazione, in collaborazione con le istituzioni locali e le strutture scientifiche. La Commissione Grandi Rischi ha rilevato il coinvolgimento di magma nel processo di sollevamento del suolo e ha chiesto di intensificare il monitoraggio e la prevenzione. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emanato un decreto legge per affrontare il fenomeno del bradisismo con misure strutturali e non strutturali.

 

Il pericolo Campi Flegrei

L’area dei Campi Flegrei, situata a nord-ovest di Napoli, è una delle zone vulcaniche più complesse e pericolose del mondo. Si tratta di una vasta caldera, ovvero una depressione circolare formata dal collasso di una camera magmatica, che ospita numerosi crateri, fumarole, sorgenti termali e laghi vulcanici.

La caldera è soggetta a un fenomeno chiamato bradisismo, che consiste nella variazione verticale del livello del suolo dovuta alla pressione dei fluidi sotterranei. Il bradisismo può causare danni alle infrastrutture e alle abitazioni, oltre a influenzare l’attività vulcanica.

Infatti, secondo gli esperti, il bradisismo è connesso alla presenza di magma nel sottosuolo, che può provocare una risalita di gas e liquidi verso la superficie. Questo processo può innescare eruzioni vulcaniche più o meno violente, come quelle che si sono verificate in passato nei Campi Flegrei.

L’ultima eruzione risale al 1538, quando si formò il Monte Nuovo, un cono vulcanico alto 133 metri. Da allora, l’area è rimasta in uno stato di quiescenza, ma non di inattività. Infatti, negli ultimi decenni si sono registrati diversi episodi di bradisismo positivo, ovvero di innalzamento del suolo. Il più recente è iniziato nel 2005 e ha raggiunto una velocità di circa 3 centimetri all’anno. Questo fenomeno ha destato preoccupazione tra gli scienziati e le autorità, che hanno attivato un sistema di monitoraggio e allerta per il rischio vulcanico.

 

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Sale l'allerta da giallo ad arancione

Attualmente, il livello di allerta è giallo, il secondo su una scala di quattro colori (verde, giallo, arancione e rosso), che indica una situazione di attenzione ma non di emergenza. Tuttavia, secondo le ultime valutazioni della Commissione Grandi Rischi - Settore rischio vulcanico, organismo consultivo del Dipartimento della Protezione Civile, la situazione potrebbe cambiare in futuro.

La Commissione ha infatti rilevato che i dati scientifici disponibili rafforzano l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico. In particolare, la Commissione ritiene che il quadro complessivo faccia emergere la possibilità che i processi in atto possano evolvere ulteriormente verso una fase più critica.

Per questo motivo, la Commissione ha chiesto di intensificare le attività di monitoraggio e prevenzione da parte dei centri di competenza e delle varie componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile. Inoltre, la Commissione ha suggerito di prepararsi all’eventuale necessità di passare rapidamente a un livello di allerta superiore rispetto all’attuale giallo.

 

Musumeci: governo segue la situazione

Il ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha dichiarato che il governo segue costantemente la situazione, in continuo contatto con le istituzioni locali. Il ministro ha assicurato che il Sistema Nazionale di Protezione Civile continuerà e intensificherà le attività che già sta portando avanti rispetto al rischio sismico e al rischio vulcanico in area flegrea.

Il governo ha inoltre emanato il Decreto Legge 12 ottobre 2023, n. 140, per dare una risposta organica al fenomeno del bradisismo con misure di prevenzione strutturali e non strutturali. Il decreto prevede, tra l’altro, la possibilità di espropriare o demolire gli immobili a rischio, la realizzazione di opere di mitigazione e messa in sicurezza, il sostegno economico alle famiglie e alle imprese colpite dal fenomeno.

I Campi Flegrei rappresentano una sfida per la scienza e per la società, che richiede una gestione attenta e responsabile del rischio vulcanico. Solo così si potrà garantire la sicurezza e la qualità della vita delle oltre 300 mila persone che abitano in questa zona di straordinaria bellezza e valore storico-culturale.

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