“non si svende, si difende”

Medici e infermieri oggi in piazza per difendere la sanità pubblica

Sciopero nazionale del 5 dicembre organizzato dai sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up contro i tagli e le penalizzazioni del settore sanitario

Medici e infermieri oggi in piazza per difendere la sanità pubblica

La sanità pubblica italiana è in crisi e i suoi operatori sono stanchi e arrabbiati. Questo il messaggio che vogliono lanciare i medici e gli infermieri che oggi, 5 dicembre, scioperano in tutta Italia per chiedere al Governo di intervenire con misure urgenti e concrete. Lo sciopero, organizzato dai sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, mette a rischio 1,5 milioni di prestazioni, tra visite, esami e interventi. La protesta principale si svolge a Roma, in piazza Santi Apostoli, dove alle 11:30 ha inizio un sit-in, ma ci sono manifestazioni anche in altre città.

 

Le ragioni dello sciopero

I motivi che hanno spinto i lavoratori della sanità a scendere in piazza sono almeno sei. Il primo è la carenza di personale, che mette a repentaglio la qualità e la sicurezza delle cure. I sindacati chiedono l’assunzione di almeno 50 mila medici e 100 mila infermieri, oltre alla stabilizzazione dei precari. Il secondo è la detassazione di una parte della retribuzione, che è stata promessa ma non ancora attuata. Il terzo è il rinnovo del contratto di lavoro, che è scaduto da oltre due anni e che prevede un aumento salariale adeguato al costo della vita. Il quarto è la depenalizzazione dell’atto medico, che esporrebbe i medici a minori rischi di sanzioni penali per errori involontari. Il quinto è la cancellazione dei tagli alle pensioni, che hanno penalizzato i medici che hanno lavorato oltre i 65 anni. Il sesto è l’individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri, che riconosca il loro ruolo professionale e le loro competenze.

 

La povertà sanitaria in aumento

Lo sciopero dei medici e degli infermieri è anche un modo per denunciare la situazione di disagio e di povertà sanitaria che affligge molti cittadini italiani. Secondo i dati dell’Istat, nel 2022 il 7,4% delle famiglie ha rinunciato a cure mediche o farmaceutiche per motivi economici. La richiesta di farmaci e cure gratuite è aumentata del 10% rispetto al 2021. I sindacati chiedono al Governo di garantire l’accesso universale e gratuito alla sanità pubblica, che è un diritto costituzionale, e di aumentare le risorse destinate al settore, che sono tra le più basse in Europa. “La sanità pubblica non si svende, si difende” è lo slogan che accompagna la protesta, che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di salvaguardare il Servizio Sanitario Nazionale, che è un patrimonio di tutti.

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