Conte-Schlein

Salario minimo, scontro politico in Aula. Opposizioni ritirano firma

La Camera ha respinto l’emendamento che voleva modificare il testo della legge delega sul salario minimo. Oggi riprende la discussione, a seguire il voto.

Salario minimo, scontro politico in Aula. Opposizioni ritirano firma

La Camera ha respinto l’emendamento dell’opposizione che voleva modificare il testo della legge delega sul salario minimo in Commissione Lavoro di Montecitorio. I voti favorevoli sono stati 111, 149 i no, 3 gli astenuti. Dopo la bocciatura, Giuseppe Conte ha strappato il testo della proposta di legge di cui originariamente era il primo firmatario. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha seguito l'esempio del leader M5s, ed ha ritirato anche lei la sua firma dal provvedimento. Stessa decisione anche da parte di Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi-Sinistra), Riccardo Magi (+Europa) e Matteo Richetti (Azione). Intanto, l’Europa si pronuncia sulla direttiva che prevede un salario dignitoso per i lavoratori.

Dopo lo scontro politico di ieri, la discussione riprende stamani sempre in Aula alla Camera. Seguirà il voto.

 

Scontro in Aula

La battaglia sul salario minimo si è trasformata in uno scontro politico alla Camera, dove le opposizioni hanno ritirato le firme dal testo della commissione Lavoro. Il motivo è la bocciatura dell’emendamento che puntava a riscrivere il documento, introducendo una soglia di 9 euro l'ora nella delega al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva.

La polemica è esplosa subito dopo il voto: "La presidente Meloni e il governo hanno gettato la maschera", chiosa il presidente M5S, Giuseppe Conte, che in aula strappa i fogli del provvedimento. "La maggioranza ha voltato le spalle a 3,6 milioni di lavoratrici e lavoratori - aggiunge - Con questa modalità della legge delega si prende proditoriamente in giro tutta questa platea"."Con il voto di oggi, l'avete rallentata - chiosa Conte - ma noi la vinceremo, il Paese è con noi".

A rincarare la dose ci pensa subito dopo la segretaria del Pd Elly Schlein, secondo la quale "questa non è più la proposta di salario minimo delle opposizioni. La maggioranza ha svuotato la nostra proposta con la solita arroganza". "Avete scelto definitivamente da che parte stare - prosegue la leader dem - Doveva essere un governo dalla parte degli italiani, siete solo dalla parte degli sfruttatori, e avete dato uno schiaffo agli sfruttati. Vergogna". 

Nella stessa direzione anche le altre opposizioni con Nicola Fratoianni di Avs che parla di "atto indecente di pirateria parlamentare", e Riccardo Magi di +Europa duro verso una maggioranza che demanda al ministero del Lavoro e "fugge dalle responsabilità".

 

La replica

Alle polemiche risponde il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti che ridimensiona l'accaduto: "Quando si dice 'ritiriamo la firma' si fa un atto di esclusiva natura politica, perché sotto gli effetti regolamentari non ha alcuna funzione, non ha alcuna speranza, non ha alcun effetto, ha effetto per andare al telegiornale".

La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ha rassicurato che garantire un lavoro dignitoso è obiettivo del governo che "non fa percorso di bocciatura della proposta delle opposizioni", "ma individua un percorso diverso", le opposizioni serrano i ranghi sul tema che più le unisce e preparano una battaglia che è solo all'inizio. 

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