RSV sintomi e raccomandazioni

Virus respiratorio sinciziale nei bambini: come prevenirlo e curarlo

Principale causa di bronchiolite nei minori, è una malattia infettiva che può richiedere il ricovero: i consigli della Società italiana di pediatria

Virus respiratorio sinciziale nei bambini: come prevenirlo e curarlo

Con l’arrivo dell’inverno, i virus respiratori diventano più aggressivi e possono colpire anche i bambini molto piccoli. Tra questi, il più pericoloso è il virus respiratorio sinciziale (Rsv), che provoca la bronchiolite, una grave infiammazione dei bronchioli. Questa patologia è la più frequente nel primo anno di vita e la prima causa di ospedalizzazione nel lattante. Come si può prevenire e curare questo virus? Quali sono i rischi legati al Covid? La Società italiana di pediatria risponde a queste domande e offre alcuni consigli ai genitori

 

Cos’è il virus respiratorio sinciziale

Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è un virus che appartiene alla famiglia dei paramyxovirus, gli stessi che causano il morbillo e la parotite. Questo virus si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva o muco che si sprigionano con la tosse o lo starnuto. Il virus può sopravvivere per diverse ore su superfici come maniglie, giocattoli, vestiti o fazzoletti. Il periodo di incubazione varia da due a otto giorni, e i sintomi possono durare da una a due settimane.

Il virus respiratorio sinciziale è il principale responsabile della bronchiolite acuta virale, una malattia che colpisce i bronchioli, le piccole vie aeree che portano l’aria ai polmoni. I bronchioli si infiammano e si riempiono di muco, rendendo difficile la respirazione. La bronchiolite si manifesta con tosse, respiro affannoso, febbre, difficoltà a mangiare e a dormire. Nei casi più gravi, può causare insufficienza respiratoria, cianosi (colorazione bluastra della pelle e delle mucose), disidratazione e apnee (interruzioni della respirazione).

La bronchiolite acuta virale è la più comune patologia infettiva che colpisce i bambini nel primo anno di vita, e la prima causa di ospedalizzazione nel lattante. Ogni anno, in Italia, si registrano circa 150.000 casi di bronchiolite, di cui il 10-15% richiede il ricovero. Dopo la pandemia, il virus respiratorio sinciziale ha circolato meno del solito, ma ora sta tornando a diffondersi con maggiore intensità, coinvolgendo anche i bambini più grandi, che non hanno avuto modo di sviluppare una certa immunità.

 

Le raccomandazioni della Società italiana di pediatria

A differenza di altri virus, il virus respiratorio sinciziale non conferisce una protezione duratura, quindi lo stesso soggetto può infettarsi più volte nel corso della vita. Per questo motivo, la prevenzione è fondamentale, soprattutto per i bambini più piccoli e più fragili, come quelli prematuri, con malattie croniche o con problemi cardiaci o polmonari.

La Società italiana di pediatria raccomanda di seguire alcune semplici regole di igiene e di comportamento, che possono ridurre il rischio di contagio e di complicanze:

  • Evitare il contatto stretto con persone raffreddate o con sintomi respiratori, soprattutto se si tratta di adulti o fratelli maggiori che possono essere portatori del virus. Se non è possibile, indossare una mascherina e lavarsi spesso le mani.

  • Lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche, soprattutto prima di toccare il bambino, di allattarlo o di dargli da mangiare.

  • Pulire e disinfettare le superfici e gli oggetti che il bambino può toccare, come giocattoli, maniglie, tavoli, sedie, ecc.

  • Arieggiare gli ambienti chiusi e affollati, dove il virus può rimanere sospeso nell’aria e diffondersi più facilmente.

  • Allattare al seno il bambino, se possibile, per trasmettergli gli anticorpi materni che lo proteggono dalle infezioni.

  • Vaccinare il bambino contro l’influenza e il pneumococco, che possono favorire le sovrainfezioni batteriche.

  • Seguire le indicazioni del pediatra per la profilassi specifica con anticorpi monoclonali, che possono essere somministrati ai bambini ad alto rischio di bronchiolite grave, come quelli prematuri o con malattie croniche.

 

Come curare il virus respiratorio sinciziale

Non esiste una cura specifica per il virus respiratorio sinciziale, quindi la terapia si basa sul trattamento dei sintomi e sul sostegno respiratorio. La maggior parte dei casi di bronchiolite si risolve spontaneamente in una o due settimane, senza bisogno di ricorrere al pronto soccorso o al ricovero ospedaliero. Tuttavia, è importante monitorare il bambino e contattare il pediatra in caso di dubbi o di peggioramento.

La Società italiana di pediatria suggerisce alcuni accorgimenti per alleviare i disturbi del bambino e favorire la guarigione:

  • Far bere il bambino spesso e in piccole quantità, per evitare la disidratazione e fluidificare il muco.

  • Somministrare al bambino soluzioni fisiologiche per il lavaggio nasale, che aiutano a liberare le vie aeree e a respirare meglio.

  • Usare un umidificatore o un vaporizzatore per aumentare l’umidità dell’aria e rendere più facile l’espulsione del muco.

  • Tenere il bambino in posizione semi-seduta, per facilitare la respirazione e prevenire il reflusso gastroesofageo.

  • Non esporre il bambino al fumo di sigaretta o ad altre sostanze irritanti, che possono aggravare l’infiammazione dei bronchioli.

  • Non somministrare al bambino farmaci antipiretici, antitosse, mucolitici o antibiotici, a meno che non siano prescritti dal pediatra. Questi farmaci non sono efficaci contro il virus respiratorio sinciziale e possono avere effetti collaterali indesiderati.

 

Il rapporto tra virus respiratorio sinciziale e Covid

Il virus respiratorio sinciziale e il Covid sono due virus diversi, ma entrambi possono causare problemi respiratori nei bambini. In questo momento, il Covid sta circolando ampiamente anche nei bambini, ma fortunatamente non si registrano casi gravi. Tuttavia, la situazione epidemiologica può cambiare rapidamente, quindi è necessario prestare attenzione e seguire le misure di prevenzione.

Se il bambino presenta sintomi compatibili con il Covid, come febbre, tosse, mal di gola, perdita di gusto o di olfatto, è opportuno sottoporlo al tampone nasofaringeo per accertare la presenza del virus. Se il risultato è positivo, il bambino deve restare in isolamento domiciliare e seguire le indicazioni del pediatra e delle autorità sanitarie.

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