fase discendente dell’epidemia

Influenza 2023/2024: oltre 7,8 milioni di casi, ma si avvicina la fine

L’Istituto Superiore di Sanità rileva un calo dei contagi nella prima settimana dell’anno, ma invita a non abbassare la guardia e a continuare a vaccinarsi

Influenza 2023/2024: oltre 7,8 milioni di casi, ma si avvicina la fine

L’influenza 2023/2024 è stata una delle più severe degli ultimi anni, con casi gravi e complicanze polmonari che hanno messo a dura prova il sistema sanitario. Tuttavia, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), sembra che il picco sia stato superato e che si stia entrando nella fase discendente dell’epidemia. Nella prima settimana dell’anno, infatti, si sono registrati 16,5 casi ogni 1.000 abitanti, contro i 18,3 della settimana precedente. Ma la stagione non è ancora finita e si prevede una circolazione elevata dei virus influenzali almeno fino a metà febbraio. Per questo, l’Iss raccomanda di vaccinarsi, soprattutto alle persone più a rischio di complicanze.

 

Un picco record

L’influenza ha raggiunto il suo picco nell’ultima settimana del 2023, con 18,3 casi ogni 1.000 abitanti, pari a 1,1 milioni di contagi settimanali. Si tratta del livello più alto mai segnalato in Italia dal sistema di sorveglianza RespiVirNet, che monitora l’andamento dell’epidemia attraverso una rete di medici e laboratori. Da ottobre a oggi, sono stati colpiti da sindromi simil-influenzali 7,8 milioni di italiani, il 13% della popolazione. Con questo trend, si potrebbero superare i 14 milioni di casi totali registrati lo scorso anno, quando l’influenza era stata particolarmente aggressiva.

 

Un calo incoraggiante

Dall’inizio del 2024, però, si è osservato un netto calo dell’incidenza delle sindromi simil-influenzali, che sono passate da 18,3 a 16,5 casi ogni 1.000 abitanti. Si tratta di una riduzione di circa 100 mila unità rispetto ai 7 giorni precedenti. “Un calo così netto fa pensare che il picco sia stato raggiunto”, afferma Antonino Bella, responsabile della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet. “Sono comunque possibili oscillazioni ‘al rialzo’, soprattutto nei bambini, favorite dalla riapertura delle scuole”.

 

Un invito alla prudenza

Nonostante il calo dei contagi, la stagione influenzale non è ancora finita e si prevede una circolazione alta dei virus influenzali anche nelle prossime settimane. “I virus ci terranno compagnia almeno fino alla metà di febbraio”, afferma Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio del capoluogo lombardo. “E prima di archiviare quella definita da più parti la peggiore influenza degli ultimi 15 anni, dovremo aspettarci più o meno altrettanti contagi di quelli registrati finora. A conti fatti, quindi, arriveremo a un totale di 14-15 milioni di casi”.

 

Per questo motivo, le istituzioni sanitarie invitano a non abbassare la guardia e a vaccinarsi, soprattutto le persone più a rischio di complicanze, come gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza e i malati cronici. “Continuiamo a raccomandare le vaccinazioni, ancora utili in vista della ‘coda’ della stagione che durerà ancora diverse settimane”, avverte Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. La preoccupazione è infatti quella che con questo livello di circolazione possano esserci ancora molte complicanze gravi da gestire negli ospedali, già troppo sotto stress soprattutto nei pronto soccorso.

 

Un virus dominante

Nella prima settimana del 2024, il 34% dei campioni analizzati dai laboratori afferenti alla rete di sorveglianza RespiVirNet è risultato positivo all’influenza (era il 46% la settimana precedente). Tra i virus influenzali, risultano prevalenti quelli di tipo A, in particolare il sottotipo H1N1 pdm09 che è il protagonista quasi assoluto. Si tratta dello stesso virus che ha causato la pandemia del 2009 e che da allora circola stagionalmente. Questo virus è incluso nel vaccino antinfluenzale, che offre una protezione efficace contro l’infezione e le sue complicanze.

 

Un’attenzione particolare

Come avvenuto dall’inizio della stagione, anche negli ultimi 7 giorni i bimbi sotto i 5 anni sono stati i più colpiti con 33,6 casi ogni 1.000; i più piccoli sono però anche la fascia della popolazione in cui si è registrato il calo maggiore, con una riduzione dell’incidenza di oltre il 30% rispetto alla settimana precedente. Numeri in calo anche nella fascia 5-14 anni. Queste fasce di età sono quelle che hanno una minore copertura vaccinale, anche se il vaccino è raccomandato e gratuito per i bambini con malattie croniche. Nell’ultima settimana sono invece stabili i contagi negli adulti e negli anziani. Fasce in cui si concentra la maggioranza delle persone per cui il vaccino è raccomandato e gratuito, ma che spesso non ne usufruiscono. L’Iss ricorda che il vaccino antinfluenzale è sicuro ed efficace e che può prevenire le forme gravi e le ospedalizzazioni.

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