111esimo giorno di conflitto

Gaza, Tajani in Medio Oriente tra guerra e tentativi di pace

Il ministro degli Esteri italiano incontra il presidente israeliano Herzog e il premier Netanyahu. Il Qatar propone una nuova tregua ma viene rifiutata

Gaza, Tajani in Medio Oriente tra guerra e tentativi di pace

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è in missione in Medio Oriente, dove si trova ad affrontare una situazione drammatica e complessa, tra la guerra a Gaza, le pressioni internazionali per un cessate il fuoco e le proposte di mediazione provenienti da diversi attori regionali. Tajani ha incontrato oggi a Gerusalemme il presidente israeliano Isaac Herzog, con cui ha discusso della crisi umanitaria e politica scatenata dagli attacchi di Hamas del 7 ottobre e della necessità di riprendere il dialogo con i palestinesi. Il ministro italiano ha espresso la solidarietà dell’Italia ad Israele, ma ha anche sottolineato l’importanza di una soluzione a due Stati, che garantisca la sicurezza di entrambe le parti e il rispetto dei diritti umani. L'incontro, secondo quanto si è appreso, è durato 35 minuti.

Tajani incontrerà successivamente il ministro degli Esteri, Israel Katz, e il ministro del Gabinetto di guerra, Benny Gantz. Previsto per il responsabile della Farnesina anche l'incontro con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, oggi a Gerusalemme.

 

Tajani, dopo Netanyahu andrà in Cisgiordania

La missione di Tajani in Medio Oriente proseguirà domani, dopo l'incontro di oggi con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con cui affronterà i temi della sicurezza, della cooperazione e della ripresa economica post-pandemica. Tajani si recherà anche in Cisgiordania, dove avrà colloqui con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas e con il ministro degli Esteri Riyad al-Maliki. Il ministro italiano porterà il sostegno dell’Italia alla ripresa del processo di pace e alla ricostruzione delle infrastrutture danneggiate dalla guerra. Tajani parteciperà inoltre, in qualità di ospite d’onore, alla cerimonia annuale presso lo Yad Vashem, il memoriale della Shoah, in occasione del Giorno della Memoria. “Sarò allo Yad Vashem per testimoniare che l’Italia è in prima linea, a fianco di Israele, contro l’antisemitismo”, ha dichiarato il ministro.

 

Gli Usa bacchettano Israele per la strage nel rifugio Onu

La visita di Tajani è avvenuta in un momento di forte tensione, dopo la strage nel rifugio dell’Unrwa a Khan Yunis, nel sud di Gaza, dove sono morte 9 persone, tra cui 4 bambini, e 75 sono rimaste ferite. L’attacco, avvenuto ieri, ha scatenato la condanna della comunità internazionale e anche degli Stati Uniti, principale alleato di Israele. La portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano Adrienne Watson ha dichiarato che Israele “ha la responsabilità di proteggere i civili e i siti umanitari” e ha espresso “seria preoccupazione” per l’incidente, definendo “una tragedia” la perdita di ogni vita innocente. Watson ha aggiunto che gli Usa sono “straziati” nel vedere i bambini uccisi, feriti e resi orfani dal conflitto, che ha provocato la morte e il ferimento devastanti di decine di migliaia di civili palestinesi.

Israele ha negato di essere responsabile dell’attacco al rifugio dell’Unrwa, sostenendo che si tratti di un razzo lanciato da Hamas. Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto, ma hanno escluso che si sia trattato di un raid aereo o di un colpo di artiglieria. Secondo il direttore a Gaza dell’agenzia dell’Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi, Thomas White, l’edificio che ospita 800 persone è stato colpito da “due proiettili anticarro”. White ha denunciato una “violazione del diritto internazionale umanitario” e ha chiesto che i responsabili siano chiamati a rendere conto.

 

Il Qatar offre una nuova tregua, ma la destra israeliana la boccia

Nel frattempo, il Qatar ha inviato a Israele e Hamas una nuova proposta di tregua, che prevede il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti dal movimento islamista, in cambio della liberazione di un certo numero di prigionieri palestinesi. Il piano, rivelato da Bloomberg, prevede anche un aumento degli aiuti umanitari a Gaza, dove la situazione è al limite del collasso. Il Qatar, che ha buoni rapporti con Hamas, si è offerto più volte come mediatore per cercare di fermare la violenza, ma le sue iniziative sono state sempre respinte da Israele, che considera il paese del Golfo un sostenitore del terrorismo.

La nuova proposta qatariota ha suscitato la reazione indignata del ministro delle Finanze israeliano d’estrema destra Bezalel Smotrich, che ha accusato il Qatar di “finanziare e proteggere Hamas” e di essere “in gran parte responsabile del massacro di cittadini israeliani commesso” dal movimento islamista. Smotrich, in un post sul suo account X, ha respinto ogni ipotesi di dialogo con Hamas, affermando che “un cessate il fuoco sarà possibile solo con il ritorno di tutti gli ostaggi e la distruzione di Hamas”.

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