"L'Unione europea ha chiesto all'Italia di fornire il Force Commander dell'Operazione Aspides nel Mar Rosso (l'Ufficiale Ammiraglio che esercita il comando imbarcato degli assetti navali che partecipano all'operazione)". A renderlo noto il ministro della Difesa Guido Crosetto, spiegando che "l'importanza e l'urgenza dell'Operazione Aspides, che contribuirà a garantire la libera navigazione e la sicurezza del traffico commerciale nel Mar Rosso, hanno indotto la Difesa italiana ad assicurare immediatamente il proprio sostegno".
"Si tratta di un ulteriore riconoscimento dell'impegno del governo e della Difesa e della professionalità della Marina Militare", si legge ancora nella nota del ministro.
Aspides, la missione di difesa Ue nel Mar Rosso
Il Mar Rosso è una delle vie di comunicazione più importanti per il commercio mondiale. Attraverso il Canale di Suez passano ogni anno milioni di container che collegano l’Europa con l’Asia e l’Africa. Tuttavia, il Mar Rosso è anche teatro di tensioni e conflitti, soprattutto a causa degli attacchi degli Houthi, i ribelli sciiti dello Yemen sostenuti dall’Iran, che minacciano le navi mercantili con missili e droni. Per questo motivo, l’Unione Europea ha deciso di lanciare la missione navale Aspides, che avrà il compito di proteggere il traffico mercantile e di contrastare le minacce degli Houthi.
Il 19 febbraio partirà la missione, avrà nuove regole di ingaggio e la capacità di abbattere le minacce aeree, sarà composta da navi e aerei di diversi Paesi europei, tra cui Italia, Francia, Grecia e Spagna.
Il Force Commander sarà italiano
A parlare della missione Aspides era stato il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani qualche giorno fa, intervenendo alla trasmissione Porta a Porta su Rai1. Tajani in quell'occasione ha spiegato che la missione sarà “una missione militare di difesa per garantire il traffico mercantile” e che “stiamo decidendo la guida, toccherà all’Italia o alla Francia: l’importante è che si difenda il traffico mercantile”. E sottolineato l’importanza strategica del Mar Rosso, che rappresenta “un’arteria vitale per il commercio mondiale” e ha ricordato che “l’Italia ha interessi economici e politici in quella zona, come la presenza di Eni in Egitto e la collaborazione con l’Etiopia e l’Eritrea”.
Ora la nota del ministero della Difesa, che chiarisce nel dettaglio che: "L'Unione europea ha chiesto all'Italia di fornire il Force Commander dell'Operazione Aspides nel Mar Rosso (l'Ufficiale Ammiraglio che esercita il comando imbarcato degli assetti navali che partecipano all'operazione).
Gli attacchi degli Houthi, un atto di guerra
Per il ministro Crosetto, gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso “rappresentano un atto di guerra, non soltanto fisica ma anche ibrida con la strategia di tagliare i vasi di comunicazione di alcuni Paesi incidendo sulle loro economie e agevolandone altri, come ad esempio quella cinese e quella russa le cui navi non vengono attaccate”. Crosetto ha quindi espresso la speranza di un intervento dell’Onu per risolvere la crisi nello Yemen e ha elogiato la risposta dell’Ue, che ha agito “in modo rapido e serio”.
Gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso hanno avuto un impatto negativo sul commercio mondiale. Secondo una stima del Fondo monetario internazionale, il traffico di container nel Mar Rosso è calato del 30%. L’Fmi ha quindi ricordato come nella prima metà del 2023 gli scambi commerciali attraverso il Canale di Suez rappresentavano il 12% del commercio globale e il 30% del traffico globale di container. Il Mar Rosso è quindi una zona cruciale per l’economia mondiale, che richiede una maggiore protezione e cooperazione.
Tagliare i cavi sottomarini di internet, la nuova minaccia dei ribelli sciiti
La crisi in Medio Oriente ha assunto una nuova dimensione con la minaccia degli Houthi, di attaccare anche i cavi sottomarini che trasportano le comunicazioni tra Europa, Africa e Asia. Questi cavi, che si trovano nel Mar Rosso e nello stretto di Bab el-Mandeb, sono essenziali per il funzionamento di Internet, del commercio elettronico, delle banche e di altri servizi globali. Se fossero danneggiati o interrotti, le conseguenze sarebbero catastrofiche per il mondo.
Gli Houthi hanno anche pubblicato una mappa che mostra la rete dei cavi sottomarini, accompagnata da un messaggio intimidatorio: "Ci sono mappe dei cavi internazionali che collegano tutte le regioni del mondo attraverso il mare. Sembra che lo Yemen sia in una posizione strategica, poiché le linee Internet che collegano interi continenti - non solo paesi - passano vicino ad esso".
La minaccia degli Houthi è stata presa sul serio dagli Stati Uniti, proprio perché il mondo non può permettersi di perdere la connessione vitale che i cavi sottomarini forniscono.