lo “scudo” europeo

Mar Rosso, l’Ue lancia la missione Aspis per proteggere i mercantili

Il Consiglio Affari Esteri discute oggi l’operazione difensiva, a guida di Italia, Francia e Germania, per contrastare la minaccia dei ribelli sciiti Houthi

Mar Rosso, l’Ue lancia la missione Aspis per proteggere i mercantili

Il Mar Rosso è una delle aree più sensibili e strategiche del mondo, dove si incrociano gli interessi e le sfide di molti attori regionali e globali. L’Italia e l’Unione europea non possono restare indifferenti di fronte alla situazione di instabilità e di pericolo che si è creata a causa degli attacchi degli Houthi, i ribelli yemeniti appoggiati dall’Iran, ai mercantili che trasportano beni verso e dall’Europa. Per questo motivo, il Consiglio Affari Esteri che si tiene oggi a Bruxelles, sotto la guida dell’Alto Rappresentante Josep Borrell, dovrà affrontare il dossier del Mar Rosso e valutare le opzioni per lanciare una nuova missione navale europea per proteggere la navigazione e la sicurezza dei suoi Stati membri.

 

Aspis, il nome della missione europea

La missione europea, che si chiamerà Aspis (che significa scudo in greco), sarà a carattere esclusivamente difensivo, con un mandato diverso da quello dell’operazione anglo-americana Prosperity Guardian, che prevede anche azioni offensive in territorio yemenita. Aspis avrà il compito di proteggere i mercantili, monitorare la situazione e raccogliere informazioni, senza violare la sovranità dello Yemen o di altri Paesi della regione. La missione sarà inoltre in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e con il principio di libertà di navigazione.

 

Il ruolo di Italia, Francia e Germania

A promuovere l’iniziativa sono stati tre Paesi chiave dell’Ue: Italia, Francia e Germania, che hanno lavorato insieme per definire il perimetro generale della missione e per convincere gli altri partner europei a parteciparvi. I tre Paesi hanno presentato un documento al Consiglio Affari Esteri, in cui sottolineano la gravità della situazione nel Mar Rosso e l’importanza di dimostrare la volontà e le capacità dell’Ue di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo. Il documento ricorda anche l’opportunità di usare le strutture e le capacità già esistenti della missione Emasoh/Agenor, che dal 2020 pattuglia lo stretto di Hormuz, altra zona strategica per il commercio mondiale.

 

I dettagli operativi da definire

La proposta di Aspis sarà fatta dal Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), che dovrà ancora definire alcuni aspetti operativi, come il numero di navi da guerra da impiegare, l’area geografica di competenza, il comando e il controllo, il budget e la durata della missione. Secondo fonti diplomatiche, c’è un’ampia volontà politica a sostegno dell’operazione, ma non è ancora chiaro se il via libera definitivo arriverà già oggi o se sarà necessario attendere il prossimo Consiglio Affari Esteri, previsto per il 19 febbraio. Al momento, oltre a Italia, Francia e Germania, anche il Belgio si è detto disponibile a partecipare alla missione.

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