204esimo giorno di conflitto

MO, nuove svolte nei dialoghi tra Israele e Hamas su ostaggi e tregua

In un delicato momento di tensione, Hamas valuta una nuova proposta di tregua da Israele. I colloqui tra Israele e l’Egitto si intensificano per la pace

MO, nuove svolte nei dialoghi tra Israele e Hamas su ostaggi e tregua

In un clima di crescente tensione, gli occhi del mondo sono puntati sulla Striscia di Gaza, dove il delicato equilibrio tra guerra e pace pende da un filo. Al centro della scena, una nuova proposta di tregua avanzata da Israele, che Hamas sta esaminando con attenzione. La situazione degli ostaggi ebrei trattenuti diventa un punto focale nei negoziati, con l’Egitto che svolge un ruolo chiave come mediatore. La comunità internazionale attende con ansia, sperando in un esito che porti alla stabilità e alla fine delle ostilità.

 

Nuove svolte nei dialoghi per la pace 

La tensione si taglia con un coltello nella regione di Gaza, dove il gruppo palestinese Hamas ha confermato di aver ricevuto l’ultima controproposta israeliana. Questa mossa potrebbe segnare una svolta cruciale verso un possibile cessate il fuoco. Khalil al-Hayya, vice capo del braccio politico di Hamas, ha rivelato che la proposta, consegnata il 13 aprile attraverso i mediatori egiziano e del Qatar, è ora al vaglio del movimento. La risposta di Hamas è attesa con impazienza, mentre la comunità internazionale osserva con speranza.

 

Progressi e ultimatum

I colloqui tra Israele e la delegazione egiziana hanno portato a progressi significativi, con fonti israeliane che li hanno descritti come “molto buoni”. Un alto funzionario israeliano ha espresso che questa potrebbe essere l’ultima chance per un accordo pacifico prima di un’eventuale azione militare a Rafah. L’ultimatum è chiaro: Israele non tollererà ritardi da parte di Hamas.

Nel frattempo, l’Egitto propone il rilascio di 33 ostaggi, una mossa che potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro della regione.

In seguito alle preoccupazioni espresse dai funzionari americani riportate dal Wall Street Journal nelle settimane precedenti, Israele sembra essere disposta ad accettare l'accordo per il rilascio di almeno 33 ostaggi, tra cui donne, anziani e feriti. Un alto funzionario israeliano ha comunicato ai media il risultato dei colloqui con la delegazione egiziana, sottolineando che Israele non consentirà a Hamas di minimizzare il numero degli ostaggi, come è stato fatto in passato. La fonte ha anche indicato la disponibilità di Israele a fare importanti concessioni, tra cui il ritorno dei palestinesi nel nord di Gaza e il ritiro dell'esercito dal Corridoio Netzarim che divide la Striscia.

Il funzionario ha lodato il ruolo determinante dell'Egitto nel gestire la situazione, evidenziando l'interesse egiziano per i progressi nei negoziati e le preoccupazioni riguardo a una possibile operazione a Rafah. Inoltre, è emerso che il Qatar è stato sempre più escluso dai negoziati a causa del mancato rispetto delle richieste israeliane di espellere i leader di Hamas dal suo territorio o di ridurre il loro sostegno finanziario. Secondo il funzionario israeliano citato dal Jerusalem Post, il coinvolgimento del Qatar rimane presente, ma in misura minore, poiché è evidente che non ha mantenuto le promesse, neanche riguardo all'espulsione di Hamas o alla chiusura dei loro conti bancari.

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