nei prossimi giorni

La protesta dei trattori punta verso Roma, attesi in migliaia

Gli agricoltori manifestano contro la fine dell’esenzione Irpef e le politiche ambientali dell’Ue. Il governo cerca una mediazione. La Lega chiede un cambio

La protesta dei trattori punta verso Roma, attesi in migliaia

Gli agricoltori italiani sono in rivolta contro le misure fiscali e ambientali che ritengono penalizzanti per il loro settore. Hanno annunciato una manifestazione a Roma con migliaia di trattori. Nei giorni scorsi hanno bloccato strade e autostrade in diverse regioni e anche in tutta Europa. Il governo cerca una soluzione per evitare lo scontro. Il centrodestra sostiene la protesta e critica l'Ue.

 

La protesta dei trattori punta verso Roma

La protesta dei trattori si prepara a raggiungere Roma. Il leader degli agricoltori in lotta, Danilo Calvani, ha dichiarato che nei prossimi giorni porterà i trattori fuori dalla città, senza bloccare il traffico ma creando comunque disagi. Calvani ha detto di aspettarsi migliaia di adesioni da tutta Italia. La protesta è partita dopo la fine dell'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, prevista dalla legge di bilancio. Gli agricoltori si sentono anche penalizzati dalle politiche ambientali dell'Ue, che vorrebbero ridurre le emissioni e i consumi di energia. Nei giorni scorsi, la protesta ha coinvolto diverse regioni, da Milano a Crotone, passando per la Valdichiana e la Valdisangro. In Sardegna, a Cagliari, si sono verificati clacson e fumogeni per tre notti consecutive. Calvani ha detto di aver preso accordi con le questure per garantire la sicurezza dei presidi a Roma.

La protesta degli agricoltori coivolge non solo l'Italia ma tutta l'Europa, da diversi giorni, migliaia di trattori sfilano per le strade di Bruxelles, la capitale dell’Unione Europea, e bloccano i valichi di frontiera con i Paesi Bassi, causando disagi al traffico e alla circolazione delle merci. Il motivo della protesta è il malcontento per le condizioni del settore agricolo, messo in crisi dalle tasse, dai costi, dalla concorrenza sleale e dalla burocrazia. Gli agricoltori chiedono un cambiamento radicale delle politiche agricole europee, che secondo loro non li tutelano e li penalizzano.

 

La posizione del governo

Il governo cerca di trovare una mediazione con gli agricoltori per evitare lo scontro. Una delle ipotesi al vaglio è quella di prorogare l'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, limitandola però a chi ha piccole e medie estensioni. Si tratterebbe di un emendamento al decreto Milleproroghe, in discussione alla Camera. Il governo fa però notare che il costo totale dell'esenzione, 250 milioni, è molto elevato per le casse dello Stato e che quindi si procederà solo se si troveranno le risorse necessarie. Il governo rivendica anche quanto già fatto per il settore agricolo, con l'aumento dei fondi complessivi nella manovra di bilancio. Inoltre, al ministero dell'Agricoltura si è riunito il tavolo tecnico sulla Pac, la politica agricola comune dell'Ue, per definire le priorità e le strategie da portare a Bruxelles.

 

La reazione del centrodestra

Il centrodestra appoggia la protesta degli agricoltori e ne approfitta per attaccare l'Ue. Il ministro Pichetto Fratin dice che la protesta è il segno di un disagio nei confronti delle scelte della Commissione Europea, che non tutelano gli interessi di tutti i paesi. Il ministro Antonio Tajani dice che bisogna capire la causa del malessere nel mondo agricolo e industriale, causato da una politica di lotta al cambiamento climatico troppo ideologica. Matteo Salvini esprime solidarietà alla protesta dei trattori e li invita a limitare il disagio sul traffico. Salvini dice che gli agricoltori sono arrabbiati con un'Europa che vorrebbe pagarli per non produrre, per non allevare, per non seminare, per non raccogliere. Salvini dice che questa è l'Europa che lui vuole cambiare. La Lega sostiene che i gruppi di centrodestra, uniti, potrebbero rappresentare la prima forza al Parlamento europeo e far cambiare completamente rotta a Bruxelles.

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