la grande manifestazione l’8 febbraio

Agricoltori in rivolta, a Roma e a Sanremo per chiedere giustizia

La protesta si fa sempre più forte e arriva fino al Festival. Ultimatum Cra al governo: uscire dai trattati comunitari e internazionali entro 5 giorni

Agricoltori in rivolta, a Roma e a Sanremo per chiedere giustizia

Gli agricoltori italiani sono stanchi di essere ignorati e traditi dal governo e dalle istituzioni europee. Da settimane, infatti, stanno organizzando presidi e marce in tutto il Paese per denunciare la crisi del settore agricolo e alimentare, causata dai trattati internazionali che favoriscono le multinazionali e penalizzano i produttori locali. La loro protesta si fa sempre più forte e arriva fino a Sanremo, sebbene la Rai abbia smentito di aver avuto alcun contatto con il Comitato degli agricoltori traditi.

"In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa non c'è alcun contatto in corso tra l'organizzazione del Festival di Sanremo e una della associazioni degli agricoltori". A sottolinearlo la Rai, dopo che il leader del Comitato degli agricoltori traditi, Danilo Calvani, ha annunciato che un loro rappresentante sarebbe salito sul palco dell'Ariston, parlando di contatti con gli organizzatori "per stabilire i dettagli. E Amadeus promette: "Se vengono a Sanremo, li accolgo".

 

La mobilitazione nazionale degli agricoltori

La protesta degli agricoltori non si ferma a Sanremo, ma marcia su Roma, dove è prevista una grande manifestazione il prossimo 8 febbraio. Il movimento Cra (Comitato Agricoltori Traditi), che fa capo a Danilo Calvani, ha fissato la data e i luoghi intorno alla Capitale dove saranno accolti i trattori che porteranno gli agricoltori per una "grande manifestazione ad oltranza". Dopo aver incontrato i funzionari della Questura e della Digos, il Cra ha comunicato che ci sarà "massima disponibilità" da parte delle Forze dell'Ordine nell'assistere i partecipanti alla mobilitazione, che si concentrerà in diversi punti sensibili della città. Il Cra ha anche invitato tutti i cittadini italiani, di varia estrazione sociale, a partecipare alla manifestazione, che sarà apartitica e autonoma, senza il coinvolgimento di sindacati o partiti. L'unico simbolo accettato sarà la bandiera tricolore, a testimonianza della volontà di difendere la sovranità agroalimentare, la cultura e la tradizione italiane.

 

L'ultimatum al governo e le richieste degli agricoltori

La manifestazione a Roma sarà anche l'occasione per lanciare un ultimatum al governo, che gli agricoltori accusano di calpestare i loro diritti costituzionali e di non rispondere alle loro richieste. Con una locandina, il Cra ha dato al governo cinque giorni di tempo per recedere da tutti i trattati comunitari e internazionali che stanno uccidendo l'agricoltura, come il Ceta, il Mercosur e il Green Deal, e per le dimissioni immediate del ministro dell'Agricoltura, Lollobrigida. Gli agricoltori hanno anche avvertito che, se le loro richieste non saranno attuate, si avvarranno dei diritti costituzionali per azioni più incisive, senza specificare quali.

La tensione, dunque, è destinata a salire e a mettere a rischio la stabilità politica e sociale del Paese.

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