130esimo giorno di conflitto

Tensione in Medio Oriente, la diplomazia in cerca di una soluzione

La guerra tra Israele e Hamas entra nel quarto mese, mentre il capo della Cia al Cairo per negoziare ostaggi e tregua. L’appello di Cina e Usa a Tel Aviv

Tensione in Medio Oriente, la diplomazia in cerca di una soluzione

La situazione in Medio Oriente resta critica, dopo 130 giorni di guerra tra Israele e Hamas, il movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza. Il conflitto ha causato finora 28.430 morti, soprattutto tra i civili palestinesi, e ha provocato una grave crisi umanitaria nella zona di Rafah, dove oltre un milione di persone sono intrappolate tra le violenze e il blocco israeliano.

 

Il ruolo della Cia

Per cercare una via d’uscita dalla spirale di violenza, la diplomazia internazionale si è mobilitata, con il coinvolgimento di diversi Paesi. Oggi al Cairo è atteso il direttore della Cia, Richard Burns, per condurre nuovi colloqui mediati dal Qatar, che mirano a ottenere uno scambio di ostaggi tra Israele e Hamas. Il movimento islamista detiene ancora un centinaio di ostaggi catturati durante il massacro del 7 ottobre, mentre Israele, tiene prigionieri migliaia di militanti e simpatizzanti di Hamas.

 

L’appello di Cina e Usa

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiesto a Israele di rinunciare ai piani per un’offensiva totale su Rafah, dove si teme una strage di civili. Biden ha detto che una tale operazione richiederebbe un piano credibile per garantire la sicurezza e il sostegno dei rifugiati, che sono stati sfollati più volte dalle zone più colpite dai bombardamenti. Biden ha anche affermato che gli Usa stanno lavorando per raggiungere una pausa di sei settimane nei combattimenti, come base per un cessate il fuoco più duraturo.

Anche la Cina ha esortato Israele a fermare le operazioni militari a Rafah “il più presto possibile” e a evitare vittime civili innocenti. Un portavoce del ministero degli Esteri ha dichiarato che la Cina si oppone e condanna le azioni che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale. La Cina ha anche espresso la sua preoccupazione per la situazione umanitaria a Rafah, dove si rischia un disastro più grave.

 

Il piano della Francia per il Libano

Un altro Paese coinvolto nel conflitto è il Libano, dove Hezbollah, il gruppo sciita sostenuto dall’Iran, combatte al fianco di Hamas contro Israele. Il Libano ha anche una disputa territoriale con Israele, che occupa una parte delle alture del Golan. Per risolvere questa questione, la Francia ha presentato a Beirut una proposta scritta, che prevede il ritiro di 10 km dal confine di tutti i combattenti, compresa l’unità d’élite di Hezbollah. Il piano francese mira a porre fine agli scontri tra Hezbollah e Israele al confine e a stabilire una zona cuscinetto sotto il controllo delle Nazioni Unite.

 

La minaccia degli Houti

Un altro fronte di tensione in Medio Oriente è quello dello Yemen, dove gli Houti, i ribelli sciiti appoggiati dall’Iran, combattono in sostegno di Hamas e hanno lanciato diversi attacchi con missili e droni contro le navi mercantili degli alleati di Israele nel Mar Rosso. Gli Houti hanno anche colpito un'altra nave mercantile con due missili, causando un incendio a bordo, lievi danni e nessun ferito. Lo hanno riferito le autorità militari statunitensi, secondo quanto riporta Times of Israel. L'attacco, avvenuto all'alba, è il primo contro una nave diretta in Iran da quando gli Houthi hanno iniziato gli attacchi alle navi internazionali in solidarietà con i palestinesi per la guerra Israele-Hamas a Gaza.

"I militanti Houthi sostenuti dall'Iran hanno lanciato due missili dalle aree dello Yemen da loro controllate verso Bab al-Mandeb", afferma il Comando Centrale degli Stati Uniti su X. "Entrambi i missili sono stati lanciati verso la MV Star Iris, una nave mercantile battente bandiera delle Isole Marshall, di proprietà greca, in transito nel Mar Rosso che trasportava mais dal Brasile". "La nave riferisce di essere idonea alla navigazione con lievi danni e nessun ferito all'equipaggio", dicono i funzionari del CentCom su X. "La destinazione della MV Star Iris è Bandar Iman Khomeini, Iran".

 

La guerra in Medio Oriente, quindi, si fa sempre più complessa e pericolosa, coinvolgendo diversi attori regionali e internazionali. La diplomazia cerca di trovare una soluzione pacifica, ma le difficoltà sono enormi e il tempo è sempre più stretto.

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