Diario di guerra

Il rischio di un attacco chimico. Week end ad alta tensione in Ucraina

Intanto sia Mosca sia Kiev invocano un’indagine indipendente per la strage di Kramators. Intanto in Ucraina in arrivo un farmaco contro gli agenti nervini

Il rischio di un attacco chimico. Week end ad alta tensione in Ucraina

L'attacco a Kramatorsk rimane al centro dell’attenzione, sia per il dramma della morte di almeno 50 civili, tra i quali 10 bambini, e il ferimento di circa 100 persone, sia perché si assiste a un rimbalzo di accuse tra Mosca e Kiev.

Per Zelensky quanto accaduto alla stazione della località del Donbass è "come il massacro di Bucha e come tanti altri crimini di guerra russi", quindi deve essere inserito "tra le accuse che saranno portate in tribunale".

Secondo il leader di Kiev "tutti gli sforzi del mondo dovranno essere diretti a ricostruire ogni minuto" della strage in stazione. "Chi ha fatto cosa, chi ha dato gli ordini, da dove sono arrivati i razzi, chi li ha portati, chi ha dato l'ordine e come l'attacco è stato organizzato", ha aggiunto il presidente ucraino.

 

Per gli Usa è colpa di Mosca

Per alcuni esperti il missile della strage è un Tochka-U che sarebbe in dotazione ad entrambi gli eserciti. In serata gli Stati Uniti hanno attribuito la responsabilità ai russi. Il Pentagono ha affermato che la stazione di Kramatorsk "è stata colpita da un missile balistico a corto raggio". "E' ancora una volta espressione della brutalità della Russia", ha detto John Kirby, portavoce del Dipartimento per la Difesa americano, in un briefing con la stampa, definendo "poco convincenti" le affermazioni di Mosca che le sue forze non sono state coinvolte nell'attacco alla stazione.

 

Cremlino: “Il missile in dotazione agli ucraini”

Mosca, invece, spiega di non avere più in uso quel tipo di missile dal 2019. Ci sono "prove evidenti" che "l'Ucraina è responsabile per il bombardamento di Kramatorsk" e ciò conferma che l'azione militare russa in Ucraina à "giustificata". Lo afferma il ministero degli Esteri russo, aggiungendo che "Kiev non potrà sottrarsi alle sue responsabilità" per questo episodio. La Russia invita inoltre la comunità internazionale a "fermare i rifornimenti di armi all'Ucraina e a indurla al rifiuto di metodi di combattimento inammissibili".

Intanto, sempre il Cremlino ha affermato che l'"Operazione speciale potrebbe finire presto, gli obiettivi sono stati raggiunti".

 

L’ombra di un attacco chimico imminente

Intanto si annuncia un fine settimana di tensione, soprattutto nel sud dell’Ucraina. A Odessa scatta il coprifuoco perché si teme un attacco da parte delle truppe russe, mentre il Wall Street Journal lancia un allarme: su richiesta del ministro della Salute ucraino, gli Usa avrebbero inviato a Kiev circa 220.000 fiale di un farmaco da utilizzare per contrastare gli effetti di armi chimiche, come ad esempio gli agenti nervini. Si tratta dell'atropina che viene utilizzata per aumentare la frequenza cardiaca o ridurre le secrezioni di muco nei polmoni o nelle vie respiratorie. Sarebbe quindi in grado di proteggere dagli effetti da avvelenamento causato da agenti nervini. Il quotidiano americano riferisce la notizia citando l'organizzazione umanitaria americana Direct Relief.

Per l'Ucraina, intanto, le truppe russe avrebbero deportato con forza più di 600mila ucraini, circa 121mila bambini in Russia.

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